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Un pò di storia

24 maggio 1999
Caro Pietro,

            cosa succedeva 3000 anni fà? Sono tanti 3000 anni. Il nonno di tuo nonno di tuo nonno… quanti nonni dei nonni occorrerà risalire per arrivare a 4000 anni?
    Immagina che ci vogliano 30 anni per fare un figlio. Cioè che tu avrai un figlio a 30 anni e che poi tuo figlio ne avrà un altro a 30 anni (cioè 30 + 30 .. fra 60 anni). Ognuno di questi periodi di 30 anni si chiama generazione. Mio papà era di una generazione prima della mia. Io sono di due generazioni prima della tua. Mio trisnonno, il nonno di mio nonno di quante generazioni fa era, rispetto alla tua? Devi fare un po' di somme:… Io due generazioni fa (sono tuo non-no), mio nonno 2+2 generazioni fa, il nonno di mio nonno 2+2+2 generazioni fa.

   Allora per sapere quante generazioni fà c’erano i tuoi avi (cosa significa avi? Cerca su dizionario) 3000 anni fà, devi dividere 3000 per 30. Quanto fa? (è semplice, ma puoi usare la calcolatrice.. Diciamo che faccia 100...
    Ora domandati: quanto c’è nel tuo sangue di quei tuoi lontani avi? Anche qui va fatto una divisione. Nel figlio c’è la metà del sangue del papà (metà è della mamma), che ha la metà di quella del nonno. Quindi tu hai la metà della metà del sangue del nonno. Su, su fino ad arrivare ai tuoi avi di 100 generazioni fa. Allora devi dividere per due per due per due 100 volte. Viene un numero piccolissimo.  Non puoi neanche immaginare quanto piccolo. 0,0000……..01 con 30 zeri. Comunque un pezzettino di te risale a quei lontani avi che vivevano 3000 anni fa.

    Tutta questa solfa (verificare su dizionario cosa significa solfa) per dirti che ti dovrebbe interessare sapere cosa facevano 3000 anni fa i tuoi avi.
Cosa facevano?

(Attenzione: d'ora in poi, quello che vedrai scritto in corsivo non è farinadel mio sacco. L'ho preso da qualche parte e l'ho copiato per te.)

3000 – 4000 anni fa, grazie soprattutto all'invenzione della scrittura e della ruota, fioriscono le prime civiltà urbane del mondo antico: prima in Mesopotamia e successivamente in Egitto.

Magari il tuo avo era là che abitava.

Sorgono le città della Mesopotamia mettendo assieme dei villaggi di contadini. Grazie all'immigrazione nella zona di genti vicine (i sumeri), si arricchiscono con l'agricoltura e il commercio con altri popoli. Le città poi cominciano a litigare tra di loro e nessuna raggiunge una stabile supremazia.
Questo avveniva in Mesopotamia. In Egitto, invece, la precoce unificazione e la centralizzazione del potere sfociano nella celebrazione dell'autorità del faraone. Intorno al 2000 a.C. (prima di Cristo) i Sumeri sono gravemente minacciati da invasioni di barbari, mentre l'Egitto entra in una fase di declino a causa di tensioni interne; nel contempo si sviluppa la civiltà minoica (in Grecia).

Ma forse il tuo avo abitava in Italia. E qui cosa succede 3000 anni fa?

Finisce la fase della rivoluzione neolitica (quando usavano solo strumenti di pietra), che apporta le grandi innovazioni dell'allevamento del bestiame, dell'agricoltura, dell'invenzione della ceramica, della tessitura, e dunque un progressivo sviluppo delle forme stanziali di vita, che nell'Italia settentrionale si basano sul sistema del villaggio lacustre su palafitte. Nel Salento e in Sardegna si trovano concentrazioni di menhir (che sono delle enormi pietre messe in piedi come fossero delle colonne), mentre gli eccezionali graffiti rupestri della Valcamonica raffigurano uomini intenti all'aratura e alla caccia, animali e armi. La lavorazione della ceramica conosce una notevole fioritura, mentre l'introduzione della metallurgia del rame e dell'aratro a trazione animale segna l'inizio dell'Età del Rame. Si incrementano gli scambi fra le varie comunità italiane e con gli altri popoli del Mediterraneo, mentre si delineano i primi feno-meni di differenziazione sociale.

 Per oggi basta. La storia prosegue domani

Ciao

Nonno Lucio


 
25 maggio 1999
Caro Pietro,

            siamo rimasti che i tuoi antenati si davano da fare con la caccia e con la pesca. Andavano a caccia nei boschi. Prima avevano clave e coltelli di pietra, poi avevano imparato a fondere il rame. Chi faceva il fabbro fondeva il rame, faceva le spade, non aveva tempo per andare a caccia. E allora come faceva a mangiare? Il cacciatore gli portava magari mezzo cinghiale e lui gli dava in cambio una spada. I soldi allora non esistevano e la gente scambiava una cosa con un’altra. Era il baratto.
Poi quando la gente comincia a formare delle città, non basta più andare a caccia per dare da mangiare a tutti. E così inventano l’agricoltura. E per vangare la terra che era incolta e dura, inventarono l'aratro che facevano tirare dai tori. Era una vita dura non come la tua che ti alzi la mattina ed intingi i biscotti nel te.

    Nella storia antica lo sviluppo delle idee religiose è legato alla nascita di un'agricoltura stabile e al sorgere dei primi stati e imperi. Il passaggio da un'economia basata sulla caccia a una basata sull'agricoltura si riflette innanzi tutto nella nascita di culti della fertilità, in cui la figura centrale è una madre o una dea della Terra. Con la crescita di civiltà urbane nelle fertili valli del Nilo e dell'Eufrate, si sviluppa una società dominata dai sacerdoti e basata su un sistema di divinità, ognuna delle quali è connessa a una particolare città o regione.
    Le piene ricorrenti fanno della valle dell'Eufrate (un fiume dove adesso ci sta l’Irak e  il petrolio) una delle regioni più fertili e più ricche dell'età antica. Determinano così il sorgere, tra il IV e il I millennio a.C., di culture basate su elementi etnici diversi come quelle dei Sumeri, dei Semiti e degli Indeuropei. Sulle sue rive sorgono alcune delle più famose città dell'età antica: Babilonia, Mari, Karkemish (Babilonia c’è ancora adesso).

La centralizzazione dell'autorità dello stato e dei sacerdoti si riflette nell'acquisto di importanza di alcune divinità rispetto ad altre. In Egitto, si assiste alla nascita della dottrina della divinità regale e a quel fiorire di templi monumentali e di tombe reali che culminerà nell'Età delle Piramidi.
La leggenda vuole che i primi tre sovrani dell’Egitto (Userkaf, Sahura e Neferkara) siano figli del dio Râ e della sposa di un sacerdote di Eliopoli e i loro successori, oltre ad avere nomi composti con Râ, portano tra i loro titoli quello di "figlio di Râ", indicando con ciò una dipendenza dal Sole. È questo un chiaro segno del potere sacerdotale va via via consolidandosi a fianco dell'autorità regale.

    L'invenzione della scrittura, intesa come trasferimento del pensiero e della parola in una dimensione permanente mediante un sistema di segni grafici convenzionali, rappresenta il passaggio dalla preistoria alla storia, la scoperta del mezzo di comunicazione per eccellenza degli esseri umani lontani fra loro nel tempo e nello spazio. Questa invenzione è il frutto di un processo durato millenni e i suoi precedenti li si può individuare già nei dipinti e graffiti su roccia risalenti a 50000-35000 anni fa, praticati da popolazioni preistoriche diverse: le immagini di animali, di impressionante precisione, sono, oltre che rappresentazioni naturalistiche e fedeli degli oggetti, simboli che rimandano ad atti rituali, alla funzione magica delle parole che i primitivi consideravano capaci, di per se stesse, di dare la vita e la morte. In seguito, il disegno comincia ad essere utilizzato anche per fini pratici.
    Risalgono al 15000-12000 a.C. le tacche di argilla che i cacciatori-raccoglitori usavano per contare.
    A partire dal 4000 a.C. circa, lungo l'arco di due millenni, si sviluppano i primi sistemi di scrittura che andranno evolvendosi gli uni dagli altri: in Mesopotamia, ai primi sistemi ancora pittografici e ideografici, seguirà l'invenzione sumera della scrittura cuneiforme, quella geroglifica degli Egizi, nella quale è evidente l'influsso sumerico, e infine quella alfabetica, elaborata dai Fenici e in forma definitiva dai Greci.
    In Cina, intorno al 3000 a.C., comincia a svilupparsi, in modo del tutto indipendente, l'ideogramma, che ancora oggi caratterizza il sistema di scrittura cinese.

Il seguito al prossimo fax. Studia bene tutto questo. Se no i tuoi antenati ti vengono a tirare le orecchie.

Ciao

nonno Lucio


 
28 maggio 1999
Caro Pietro,

            non ti lamentare come il tuo solito, non dire che il nonno Lucio rompe, che hai già tanto da fare che mancavano solo questi fax sulla storia degli antenati.
Con tutte quelle storie sulla scrittura, pittografica, cuneiforme, geroglifica! Chi ci capisce è bravo.

    E no, mio caro Pietro. Rileggi attentamente e se non capisci fammi delle domande. La scrittura pittografica è quella che per farsi capire disegna gli oggetti. Così, se disegno un uccellino, vuol proprio dire uccellino. Per dire casa, disegno una casa. E’ la scrittura degli uomini delle caverne. Facevano vedere un bisonte ed un cacciatore per dire che il cacciatore era andato a caccia di bisonti.
    Nella scrittura ad ideogrammi, quella degli antichi egizi (quella che vedi andando al museo egizio di Torino), invece la cosa è diversa. Se vedi un uccellino, non vuol dire uccellino. Magari vuol dire notizia perché la notizia vola come gli uccelli. Se vedi un bastone vuol dire re, perché il bastone è il segno del comando.

    Quindi se vai a visitare le caverne dei primitivi sulle parati vedi scritto delle cose che capisci anche un asino (non è il tuo caso, naturalmente). Mentre se guardi un obelisco egiziano e vedi tutti quei segni, non capisci nulla. Come hanno fatto allora gli studiosi (quelli come te, per intenderci) a decifrare i geroglifici? C’è stato un sapiente dell’epoca che conosceva sia l’egiziano che il greco e ha fatto un dizionario. Siccome allora la carta non c’era e poi i topi l’avrebbero mangiata, ha scolpito il dizionario con lo scalpello sulla pietra. E’ una lapide che è stata scoperta cento anni fa in un posto che si chiama Rosetta. E così la lapide è chiamata da allora la pietra di Rosetta. Da una parte c’è il testo in egiziano e dall’altra quello in greco. E così (sempre gli studiosi, non i lavativi) hanno saputo decifrare la lingua egiziana. Adesso, se uno studia a fondo può imparare a leggere l’egiziano. Ti va l’idea?

    Poi per fortuna hanno inventato l’alfabeto. I segni della scrittura non assomigliano a nessuna cosa, né animale ne casa, né altro. Sono dei segni e basta. Da soli non significano niente, ma messi assieme… messi assieme fanno la parola e questa sì che significa. Sempre che uno sappia leggere. Per esempio tu che sai leggere che vuol dire zug? (per saperlo deve guardare su un dizionario tedesco).

    La musica probabilmente ha origine dal desiderio dell'uomo di esprimersi più pienamente di quanto non possa fare con la parola. La sua nascita e il suo sviluppo sono normalmente associati alla vita religiosa e rituale dei popoli, nel cui contesto la musica assume un ruolo di particolare rilievo nell'espressione del sacro e nella comunicazione con il divino: nei miti delle diverse culture la musica è, infatti, un dono della divinità. È interessante notare come culture molto distanti fra loro siano arrivate a produrre strumenti musicali molto simili, adattando oggetti naturali, come accade per i flauti e gli zufoli d'osso trovati in Ungheria e in Russia e risalenti al 25.000 a.C.
    In Egitto si sviluppa la civiltà neolitica di Naqada, che produce vasi e tessiture e conosce l'uso dei metalli. Sia qui sia in Mesopotamia le prime forme di scrittura a caratteri cuneiformi sono incise su tavole d'argilla; trionfa la decorazione nelle tavolozze da belletto oltre ai primi oggetti di ferro forgiato; la ceramica è prodotta con la ruota da vasaio.
    In Europa e nel Vicino Oriente si diffonde il fenomeno del megalitismo con statue-stele, menhir, dolmen e cromlech. In Italia popolazioni indoeuropee introducono le culture dell'età del rame; dal centro-sud forme e decorazioni ceramiche si estendono a tutta la penisola.
    In Cina vive l'arte della ceramica rossa, con decorazioni geometriche in bianco e nero o solo nere, e quella della ceramica nera; in Giappone vive la cultura neolitica del periodo Jomon, con ceramica decorata a sempre maggior effetto plastico, mentre in India giungono dall'Iran le prime comunità di agricoltori con ceramica fabbricata al tornio; successivamente si diffonde la civiltà urbana dell'Indo con impianti urbani a pianta ortogonale, acropoli, edifici in mattoni cotti e legno, e ceramica con motivi geometrici e naturalistici.
    La nascita delle civiltà superiori della Mesopotamia e dell'Egitto è favorita dal miglioramento climatico susseguente alla fine dell'ultima glaciazione (12000-10000 a.C.) che consente lo sviluppo dell'agricoltura e dell'allevamento, nonché dalla scoperta della ceramica,essenziale per la raccolta e la conservazione dei prodotti agricolo-pastorali. A queste attività si affianca, a partire dal 5000 a.C., la tessitura di filati, conseguenza diretta della manifattura di stuoie e canestri.
    Il IV millennio a.C. (cioè 5000 anni fa) vede l'invenzione dell'aratro, della barca a vela e dei metodi di scrittura, derivati dalla modificazione di semplici pittogrammi. Gli utensili di pietra diventano sempre più raffinati e differenziati secondo l'uso, ma lasciano il posto dapprima a quelli in rame, metallo malleabile già presente in natura, e poi a quelli in bronzo, una lega di rame e di stagno scoperta nella seconda metà del IV millennio a.C. e di uso comune nel millennio successivo.
    Lo sviluppo dei commerci e le migrazioni dei popoli agevolano lo scambio e il progresso delle conoscenze tecnologiche. Metodi scientifici nel senso moderno del termine si sviluppano molto più tardi, ma in queste prime società le conoscenze empiriche basate sull'osservazione continua del mondo fisico raggiungono livelli di grande ingegnosità. Le conoscenze di astronomia e di agrimensura necessarie a risolvere i problemi dell'agricoltura portano alla nascita e allo sviluppo della matematica e della geometria. Per il loro impatto sociale le scienze diventano appannaggio di potenti caste privilegiate che sovrintendono alla realizzazione di opere monumentali.
    Le piramidi delle prime dinastie egiziane rimangono una delle più raffinate opere di ingegneria di tutti i tempi. Anche in Mesopotamia e nella valle dell'Indo, come più tardi in Cina e in Mesoamerica, le nozioni astronomiche e matematiche dei sacerdoti forniscono le basi per lo sviluppo delle altre scienze.

Per oggi smetto di rompere.
 


Ciao

nonno Lucio


 30 maggio 1999
Caro Pietro

            Riprendiamo un po' il viaggio del tuo lontano antenato. Sai quello che prima fonda una città in Mesopotamia, là dove poi ci sarà la città di Babilonia e dove ora c’è il petrolio degli arabi. Quell’antenato, non proprio lui ma qualche suo nipote, è poi andato in Egitto a costruire le piramidi.
    Anzi, prima di lui un nonno del nonno vive in Valcamonica, vicino a Bergamo ed era ancora all’età della pietra. Si divertiva a disegnare delle figure sulle rocce.
    Poi però un suo nipote è andato in Mesopotamia, perché nel frattempo aveva imparato a fondere il rame. Così faceva e vendeva le spade di rame ai babilonesi.

    Scusa, avevo perso il filo. In Egitto quel tuo avo delle piramidi era un sacerdote e aveva le sue belle cose da dire ai vari dei di allora che stavano in cielo. Sai quei dei della fertilità. Lui li pregava perché facessero venire le piene nel Nilo e così l’acqua fertilizzasse i campi.
    Insomma, dai e dai ha poi inventato la scrittura. Non lui, ma un suo nipote che poi è anche lui un tuo antenato. Prima ha inventato i geroglifici, poi un suo nipote che abitava in Fenicia ha inventato l’alfabeto.

    D’accordo fin qui? E visto che tutti ormai sapevano scrivere, non va a inventarti anche la musica? Questo avveniva in Grecia 3000 anni fa. Ma più su nel Nord Europa, un altro tuo antenato era rimasto più indietro. Aveva appena inventato l’aratro e così faceva il contadino e seminava e faceva crescere il grano (quello che serve per fare la farina per il pane). Il pane, l’avevano già inventato? Chissà. Prima comunque dovevano aver inventato la farina.
Tutto questo te l’ho già scritto nelle mie tre lettere sulla storia precedenti e che tu avrai letto e riletto. Le ’hai lette, oppure no?

    Sveglia Pietro! Ho visto che sbadigli. Mica ti addormenterai. Vengo lì io e ti do un calcione…

    Allora vediamo un poco cosa ha fatto quel tuo antenato della tribù degli  ITTITI E ASSIRI.
Siamo sempre nel 2000 a.C. (a.C. vuol dire “prima di Cristo”), cioè un 4000 anni fa (Cristo è nato 2000 anni fa, visto che noi ormai siamo nell’anno 2000 dopo Cristo, 2 più 2 fa qquattro, o no?).

    Gli scambi commerciali e le guerre sono i principali stimoli per il progresso tecnologico del II millennio a.C. (cioè tra il mille ed il duemila a.C).
Per via di terra si consolidano le vie carovaniere che dall'Asia centrale e la Persia portano in Mesopotamia e da qui raggiungono il Mar Nero, l'Anatolia, il Mediterraneo e l'Egitto. Le carovane erano formate da file di animali da soma quali l'asino, sostituito molto più tardi dal cammello, nonché da carri a due e quattro ruote, trainati da cavalli. Are che fosse un tuo vecchio cugino quello che guidava gli asini?

    Le automobili ed i camion non li avevano ancora inventati).

    Le vie marittime, dominate dai Cretesi che sfruttano il rame di Cipro e poi dai micenei, sono percorse da grandi barche a remi munite di vela quadrata.
La forte domanda di bronzo comporta la ricerca attiva di nuovi giacimenti di rame e stagno.
    In Anatolia (dove oggi c’è la Turchia) le nuove popolazioni indoeuropee come gli Ittiti sfruttano un nuovo metallo, il ferro, prima presente solo come rarità di origine meteorica (cioè che veniva dal cielo, dalle pietre dette meteora, quelle che ogni tantosi vedono come stelle filanti).
    Il ferro viene usato regolarmente a partire dal 1300 a.C. I giacimenti di ferro sono molto più comuni di quelli di rame e anche se la sua metallurgia cioè l’arte di fondere e lavorare i metalli) risulta più difficile, alla fine del millennio si assiste in Oriente al passaggio dall'età del bronzo a quella del ferro.
    In Europa il passaggio avviene attorno al 900 a.C. per le popolazioni maggiormente in contatto con l'Egeo e successivamente per quelle più lontane. Grazie al nuovo metallo le armi si modificano e divengono più efficaci: si fabbricano spade più lunghe che colpiscono di taglio e di punta.
    In Cina si assiste al grande ed improvviso sviluppo del bronzo che coincide con l'avvento della dinastia Shang (ca.1700 a.C.).
    La tecnologia del vetro si affina e si sviluppa in Egitto a partire dal 1500 a.c.

Per oggi basta, visto che hai già quasi chiuso gli occhi. E non sbadigliare!!!!

Ciao

nonno Lucio
Pedala!!