2 maggio 1999
Caro Stefano

 Vedo che ormai sei un esperto utilizzatore di clips art. E sai anche scrivere be-ne col computer. 
Chissà se nel futuro si disimparerà a scrivere a mano? In fondo una volta scrivevano con lo scalpello sulla pietra. Era più difficile cancellare gli errori, però. Quello che scrivevi resisteva per mille anni e più. Non si poteva mandare una lettera per posta. Sarebbe pesa-ta troppo. E quindi uno doveva andare là dove c’era la pietra a leggere. Poi tornava a casa e ci metteva un anno per rispondere, sempre con lo scalpello ed il martello. Poi è venuta la carta e la penna d’oca. E giù tutti (o quasi a scrivere). 
Lo sai quanti diari ci sono di gente che scriveva le sue memorie, di quante lettere an-che stupide od insignificanti è rimasto traccia? Per esempio un genio musicale come Mo-zart si diverti va a scrivere lettere sui suoi male di pancia. Però il poter scrivere è stato una grande conquista. 
Poi è venuto il telefono ed, ancora peggio, il telefonino. E nessuno scrive più. Ci si te-lefona. Per fortuna ora è arrivato il computer ed Internet. Si è ritornati a scrivere con la ta-stiera, stavolta e non con lo scalpello. E poi, un click con il mouse e via la lettera va all’amico.
Se anche si disimparerà nel futuro a scrivere a mano, non sarà un gran male se tutti sapranno scrivere con la tastiera. 
Comunque, per ora tu continua anche a scrivere con la penna. Se non altro perchè a scuola usa ancora così. 
In ogni caso l’importante è quello che scrivi, non con cosa lo scrivi. 
Sono contento che tu citi i libri che hai letto ricordando anche l’autore. Spesso chi legge un libro i non si ricorda neanche il titolo. E qui ho trovato il pelo nell’uovo nella tua lettera. Chi ha scritto il richiamo della foresta e chi invece a scritto Il re della jungla? 
Tu farai bene a rispondermi: chi è senza peccato…
Sulla guerra del Kosovo, non so dire molto di più di quanto possa fare tu. Posso solo riconoscere come si stia male quando si è costretti a mettere tutta la roba in fretta e furia su un carettino e lasciare la propria casa. L’ho fatto anch’io sia pure per sfollare dal mare in montagna ed è durato solo un paio di mesi. So la paura che entrino in casa dei solda-tacci e vogliano portarti via il papà. E come tutti quelli che hanno visto cose del genere, pensava che non sarebbe più successo. Invece…

Ciao

zio Lucio