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Ugo Uva è lo scultore. Dipinge le sue sculture con perfezione grafica e cromatica. Dipinge l'uomo e la donna, il suo universo, il suo centro, i suoi contorni.

 

  

 

 Gallerie:

  Pittura ad olio  -  acquarello -       pastello   -     incisioni e        stampe - scultura.

 

 

 

1968 -

alla Cisterna

autoritratto

Il mondo figurale di Ugo Uva sembra vivere in un bel giardino al quale è permesso clownsl'accesso solamente ai poeti, ai bambini, alle donne d'amore: essi intrecciano le loro storie in un'atmosfera metafisica, portano le loro forme di carne morbida, i loro capelli fioriti, i loro sguardi di pietra preziosa, gli strumenti primitivi, la disponibile innocenza del sesso, gli ironici simboli della contestazione, libri rossi e frangie hippies, l'emblematico pompon del clown, anticipando il costume unisex che vestirà il mondo di domani." (Ugo Moretti)

con le bimbe all'Ardenza - olio su tela 70x80

Derby all'Ardenza

footing all'Ardenza

 

 

Rimane preso lo sguardo dalla vibrazione intensa di una linea che, pure chiusa da nitida sapienza, pare non volersi fermare e in quella linea, un colore che sembra aver dimenticato la materia, forse proprio perché, prima, l'ha lungamente sofferta.

(G.A.Papini)

Germanica

Le figure, I cavalli, I gabbiani, trascendono la materia, scoprendo una bizzarra identità fatta di immateriale energia, mitezza che placa gli affanni e rivela una garbata proposta di tregua.

A mio padre: "espressivo - surrealista".

Anna Carla Uva

Derby alle Capannelle

I Major von Prinz - olio su tela 60x70

Konzert - olio su tela 130x130

libretto rosso

 

 

concerto in giardino - olio su tela 150x130

 

lsd (partic.)

 

quattro con - olio su tela 60x70

 

scacco matto

 

concerto

 

pulcinelle e arlecchina - olio su tela 50x70

 

Dall'introduzione di Marcello Lupano alla mostra personale al Forte Spagnolo, L'Aquila,  28 Marzo/18 Aprile 1990.

"Ugo Uva... perché?"

Perché si parla oggi di un pittore non più giovanissimo? Perché se ne parla come se fosse un nuovo pittore? Perché non si ricorda preliminarmente la sua vita interamente dedicata alla pittura ed alla scultura? Perché non si ritrova il suo nome in rassegne, cataloghi o mostre degli ultimi dieci, quindici anni? Perché ancora si sorvola sulle mostre da lui effettuate con successo negli anni sessanta, ai premi vinti, alle critiche avute? La risposta è molto semplice, così semplice da sembrare paradossale ai cultori del successo! Dopo I primi apprezzamenti avuti, Ugo Uva ha spontaneamente e deliberatamente abbandonato la pubblica gestione delle sue opere e si è chiuso in volontario ritiro per lavorare solo come si sentiva di fare. A questo punto ritornano altre domande: perché? quali ragioni hanno indotto un pittore che stava per navigare sulla cresta dell'onda, quindi con probabile imminente successo, a ritirarsi lavorando, con energia e vigore ritemprati, solo per se stesso e raramente per qualche amico, ammiratore o suo affezionato collezionista? il libero ed autonomo spirito del Maestro Ugo Uva non era disponibile ad accettare condizionamenti alcuni, standards quantitativi di produzione - tanti quadri al mese - passaggi obbligati attraverso certe gallerie, magari con accordi di esclusiva, questuanti richieste di appoggio critico, articoli su giornali con il significato di supporto promozionale, e così via.