Povera sgorbia
Confesso, sono un autodidatta.
Non posso cedere a nessun maestro la responsabilità
di avermi istruito nel maneggiare lo strumento meno
sofisticato a cui un artista possa rivolgersi: una povera
sgorbia. Sì, lo so che uno scalpello non è
molto più nobile, ma con uno scalpello si creano
dei volumi, so anche che un bulino è altrettanto
umile, ma con quello si possono rappresentare chiaroscuri.
Con la sgorbia no. Eppure quando scalfisce la buccia
dura del linoleum, quando ne morde la polpa legnosa,
sbozza una delle mille forme che il materiale nasconde.
Ne percorre le curve sinuose ed i rettilinei con precisione
chirurgica, non può sbagliare |

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Nel dettaglio è delicata, leggera,
si muove come una barchetta sull'onda, ma quando finalmente
la figura affiora diventa irruente nel liberarla del
superfluo perché si mostri in tutta la sua vitalità.
La mano la sostiene, la segue, e la sgorbia va: dove
tocca, dove sfiora, lascia il segno. Alla fine il linoleum
sembra un campo arato dove i solchi si rincorrono e
si confondono; si fatica a distinguere l'opera perché
tutto è bello in questo intersecarsi di linee
e di arabeschi. Terminato il lavoro, la sgorbia riposa
e la piastra si prepara a lasciare la sua impronta,
mediata da un velo di inchiostro, sul cartoncino immacolato.
(Aemme) |
Nelle incisioni di questo tosco-ligure,
che si è dedicato alla grafica fin dal 1977,
c'è una resa costruttiva tutta essenzialità
e rigore.Opera prevalentemente l'incisione su linoleum
ottenendo effetti speciali di vera godibilità.
Tra i soggetti: episodi architettonici significativi
di Genova e Livorno. (Fosco Monti)
Il rigore stilistico e architettonico
nella costruzione dell'opera è divenuto, col
tempo, una sua caratteristica. La ricerca dell'effetto
grafico non è mai disgiunta dall'amore per i
soggetti che rappresenta: la terra, l'acqua, le piante
o i semplici mattoni di un muro sbreccato. (Giovanni
Malventi)
Arturo Molinari ci propone opere
di grafica dal disegno sicuro in un costante equilibrio
compositivo e formale, squarci di realtà particolare
come primi piani per oggetti di presenza quotidiana,
al servizio di una motivazione concettuale rigorosamente
difesa con la semplicità delle linee. Un lavoro
in cui ne esce l'acquisizione di un personale spazio
visivo di quegli elementi che si riscattano della loro
realtà in una annotazione essenzialmente poetica.
(Giorgio Falossi) |

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