IL VIOLONCELLO DI DAVID
IN AMERICA
LE VIOLONCELLE DE DAVID
EN AMERIQUEcè solo una sedia bianca.
Entra il violoncellista, sullo scrosciare di applausi registrati, come suonati da un vecchio disco; comincia ad eseguire un recitativo: la melodia di uno Shemà Israel dalla liturgia Ashkenasita.
Una voce fuori campo recita l'aneddoto di Popper in America; un prestigiatore viene allora in scena, e comincia il suo spettacolo intorno al violoncello, mentre uno dopo l'altro scorrono gli Studi op.40 di David Popper, alternati a brevi letture di poesie di Heinrich Heine, alle quali segue sempre una Sarabanda di Bach.
Nel finale, il violoncello e il violoncellista entrano in una grande valigia, e il prestigiatore se la porta via, salendoci sopra come fosse un cavallo alato, cantando:
«Da un millennio e più, fratello,
continuiamo a sopportarci,
tu sopporti ch'io respiri,
io sopporto che t'arrabbi.
Qualche volta, in tempi bui,
ti veniva la mattana,
e gli unghielli ben forbiti
col mio sangue coloravi.
Ora, amici più di prima,
sempre più di giorno in giorno:
ché la rabbia viene a me,
sono quasi come te.»
(Trad. Claudia Sonino)
DAVID'S CELLO
IN AMERICA
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