Note

Questa modulazione è la base strutturale dell'Agnus Dei nel mio "Requiem per Ludovico", per due soprani, contralto e basso, quattro flauti, clarinetto, oboe, violino, tre violoncelli, contrabbasso, timpani e organo, commissionato dallo scultore veneziano Giovanni Rizzoli, in memoria di suo zio Ludovico. La prima esecuzione è prevista per il 21 ottobre 2001, nella chiesa del Santo Spirito, sulle zattere, a Venezia. L'incipit è quello che ascolti, nella povertà degli strumenti MIDI, come sottofondo nella prima delle pagine intitolate "montagne", così come in questa che stai leggendo, se ti funziona bene il browser e se hai degli altoparlanti nel tuo PC... (PS: se hai Netscape e non senti nulla, dopo aver controllato il volume, prova a far scorrere questa pagina fino in fondo, e poi attendi qualche secondo... se non succede niente, cambia browser, oppure computer...).

In quella pagina, nella foto in alto si vede una scultura di Daniel Spoerri, dal suo giardino in Toscana. Passandoci sopra il mouse appare una splendida immagine in bianco e nero del fotografo e scrittore Hans Georg Berger (www.hansgeorgberger.de), che mostra un luogo di meditazione buddista a Luang Prabang, nel Laos.
Le immagini di Auschwitz e del Titanic sono quelle più pubblicate in assoluto, quasi a sostituire l'oggetto originale e il suo ricordo con quelle "sacre icone mass-mediali"...

Nelle foto con il sitar ci sono io; in una ho diciotto anni e suono insieme a un giovane virtuoso di tabla, all'epoca molto noto: Ustad Munir Khan, di Calcutta; nell'altra ho quarantadue anni, e sono in casa mia, durante una festicciola per i parenti danesi di mia moglie.
Nella foto qua sotto, dove mi vedi al tavolino del Caffé Florian di piazza San Marco, a Venezia, io sono seduto accanto al mio maestro e amico Rav Chaim Malowitzky, rabbino chassidico e direttore di una importante scuola di Qabbalah a Gerusalemme, la "Shaar haShamayim". La ragazza seduta con noi è la più giovane delle tre figlie del suo primo matrimonio; ora Chaim cambia i pannolini al suo sesto figlio, secondo maschio della sua prole, nato dalla sua seconda moglie.

I Salmi 118 e 136 sono riportati dal versetto 1 al 9 nell'originale ebraico, in una traslitterazione "pronunciabile" e quasi fonetica dello stesso, nella versione latina della Vulgata e nella traduzione inglese di Re Giacomo. La traduzione italiana è quella della CEI, corretta appena un pochino da me, per evitare di leggere il nome di Dio traslitterato dal tetragramma ebraico, cosa che invece sembra piacere molto a molti cristiani, che se lo leggono, se lo pronunziano e ripetono e declamano, e se lo cantano pure...
Per contro, la musica che ascolti in sottofondo nella pagina intitolata "L'enigma di Gigi", dedicata alle 22 lettere mute dell'alfabeto ebraico e ai 22 suoni "udibili" del Sangeet indiano, è una mia composizione sul Raga serale Malkauns, per marimba sola (qui nella solita, povera versione MIDI...), che è stata scritta a introduzione della mia opera "I dolori di Shylock", di cui puoi leggere cliccando lì, sul titolo.
Nelle due pagine dei Salmi,invece, ascolti la versione musicale di "Hodù laAdonai ki thov", Salmo 136, composta nel 1826 da Michele Bolaffi per la sinagoga di Livorno; il frammento cantato (in formato MP3) proviene dalla prima esecuzione in tempi moderni di quelle composizioni, presentate alla pagina che puoi leggere cliccando qui. Cliccando sulla foto qui sotto, invece, ritorni alla lettera di Daniele. Se invece vuoi tornare alla pagina da cui sei venuto, usa la funzione "indietro/back" del tuo browser...

Tuo Claudio Ronco