Una
scuola paganiniana a Genova. Non di interpretazione, che quella
da tempo esiste, ma di didattica. Una scuola che, unica al mondo,
insegnerà a suonare il violino secondo il metodo tramandatoci
dal grande Paganini. Un metodo dimenticato. Caduto nell'oblio
per mezzo secolo. Passato di bocca in bocca, di violino in violino:
da Paganini a Camillo Sivori, da questi a Francesco Sfilio, sino
a Giuseppe Gaccetta, oggi ottantasettenne falegname del centro
storico, negli anni Trenta violinista di eccezionale talento.
Un uomo dalla vita intricata e straordinaria, come il plot di
un romanzo.
Il corso di violino basato sul metodo Sfilio nascerà al
conservatorio di Genova. Non potrebbe essere altrimenti. Il primo
a dirlo è lo stesso direttore del "Paganini",
Angelo Guaragna. E lo fa dopo aver incontrato Giuseppe Gaccetta.
"Gaccetta - dice Guaragna - custodisce un vero e proprio
tesoro. Un tesoro di sapere che ha tenuto per se per sessant'anni
e che ora vuole svelare. Anzi, che sta svelando a un ristretto
gruppo di allievi, fra i quali alcuni violinisti dell'orchestra
del Carlo Felice. Ma il bagaglio di conoscenza di quest'uomo,
tornato a vivere per la musica dopo sessant'anni di silenzio,
rappresenta un'eredità per tutta la città. Che
Genova non può in nessun caso farsi sfuggire".
L'apertura di un corso di violino secondo
il metodo di Francesco Sfilio è imminente?
"Sì. Farò di tutto e
di più perché si apra il più presto possibile.
Probabilmente sarà difficile farlo partire con il prossimo
anno scolastico che si inaugura a novembre. Certamente non sarà
impossibile per i primi mesi del 2001. Io, in ogni caso, ho già
pronta la domanda da presentare al Ministero".
La cattedra sarà affidata a Giuseppe
Gaccetta?
"A chi, se no? Lui è l'unico
che ha in mano le nozioni indispensabili per insegnare la pratica
esecutiva e la preparazione tecnica legata al metodo Sfilio".
Ed è davvero così eccezionale,
questo metodo?
"Di più. È sorprendente,
in qualche passaggio addirittura rivoluzionario. Contiene grandissime
intuizioni tecniche ed è uno straordinario veicolo per
raggiungere livelli intepretativi importanti. Ci sono notazioni
che sui metodi tradizionali non esistono. Del resto, che il sistema
dldattico di Sfillo possa portare a risultati eccezionali è
dimostrato non solo dal fatto che deriva direttamente da Paganini...".
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Cosa intende dire?
"Gaccetta è la dimostrazione
vivente della scuola Sfilio. La sua registrazione dei Capricci,
è il soprendente risultato di quella scuola".
È cosi notevole l'incisione di
Gaccetta dei "Capricci"?
"Non c'è dubbio, e non solo
dal punto di vista della tecnica. Sono eseguiti con una pulizia
di suono e una velocità straordinaria, è vero.
Ma hanno al loro interno anche una musicalità abbagliante.
Il che sta a dimostrare come una buona base tecnica sia veicolo
essenziale per una restituzione interpretativa di pregio. I "Capricci"
di Paganini sono un test perfetto in questo senso. La loro complessità
strutturale e le difficoltà tecniche che comportano ne
hanno soffocato la geniale musicalità in più di
un'interpretazione. Anche importante. Gaccetta l'ha tirata fuori,
sino all'ultima goccia, giocando sul fraseggio, sulle dinamiche
interne. Personalmente, in questa registrazione ho scoperto cose
che non avevo mai ascoltato prima".
Ma se il metodo di Sfilio è così
rivoluzionario, com'è possibile che nessuna scuola o conservatorio
ne abbia conservato la memoria?
"Non è poi cosi strano come
sembra. L'insegnamento nei conservatori è da sempre legato
a sistemi didattici ufficiali. Adottata una via, un metodo, è
poi difficile riconoscere che ne esiste un altro migliore. Non
solo. In campo artistico contano anche molto gli umori, le gelosie,
le lobbies. Sfilio, ai suoi tempi, evidentemente non godeva di
molte simpatie, di giusti appoggi."
Ma gelosie e lobbies non sono scomparse.
E il sistema didattico di Sfilio manda a gambe all'aria quello
adottaato sinora nei conservatori. Non ci saranno resistenze
nel mondo accademico a partire proprio dai qui, da Genova?
"Partiamo da Genova, appunto. E qui
credo di poterlo escludere. Al "Paganini" da anni pensiamo
al fenomeno musicale con la mentalità più aperta
possibile. Questo vale in generale e, in particolare, per i sette
ottimi docenti di violino che vi insegnano. Di più. Deve
essere chiaro a tutti che in questo caso non si tratta più
solo di una questione musicale. È un fatto di rilievo
eccezionale per tutta la città. Ripeto: è un'opportunità,
un tesoro che Genova non può farsi sfuggire".
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