V
O R T I C I
Un ciclo ritmico indiano, un "Tala", di particolare bellezza,
conta undici battiti divisi in questo modo: 2+2+2+2+1 e mezzo+ 1 e mezzo.
Il "Bol", la sequenza sillabica per portarlo a memoria nella
sua struttura fondamentale e archetipica, secondo il modello classico
della scuola "dhrupad", ovvero "immutabile", è
il seguente:
(1)dhat - tarikitat - (3)din - na - (5)thun -
na - (7)khat - ta - (9)
dhin>>>na - (9 e mezzo)dhin>>>na (11) > (1)
Questo Tala rappresenta l'amore delle ragazze per la bellezza fisica
del dio Krishna, quando suona il Bansur, il flauto traverso a sei buchi,
presso il lago dove esse fanno il bagno nude, lasciati i vestiti appesi
alle fronde degli alberi, proprio là dove il dio si reca a suonare
per loro. La prima sequenza di otto divisi in quattro coppie, rappresenta
le cose terrene, e il secondo gruppo di tre diviso in due parti quelle
ultraterrene.
Quell'irregolarità, quel battito insieme accelerato e rallentato
(un due dentro allo spazio-tempo del tre, che fa intuire un tre cui
dovrà seguire il quattro, mancando il quale si genera il senso
dell'accelerazione, immediatamente successivo a quello del rallentamento)
rappresenta lo spirito sottile del desiderio e dell'energia "rivoluzionaria"
che ne deriva.
In effetti, il tutto dura molto poco: undici battiti, infatti, difficilmente
superano il tempo cronologico di 11 secondi. Il ciclo, ripetendosi senza
sosta, rimbalza sull'uno nell'istante in cui lo raggiunge come se fosse
un 12. E di dodici è il ciclo della Natura e delle cose terrene
in movimento, riflesse nell'universo delle costellazioni.
Il Tala che ti ho descritto si chiama "Tala Sawari", ed è
la struttura ritmica principale che ho scelto per le Fughe destinate
allo spettacolo "La Creazione infinita", per i Benedettini
e il loro chiostro, unita al "Teen Tal", che è il ciclo
di 16 diviso in quattro sequenze di quattro, la terza delle quali rappresenta
un "vuoto"...
|