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   E' facile esaltarsi nel "fare musica" con quel tesoro di suoni, di armonie, di composizioni; con quegli strumenti di meraviglia che sono appartenuti ai nostri antichi Maestri! Ma se non abbiamo più nulla oltre al nostro ripeterli, riseppellirli e riesumarli, il nostro godimento rischia di essere solo il frutto di un "furto" incosciente: presto ciò che abbiamo preso sarà consumato, esaurito, spento, né ci sarà modo di rubar altro che possa soddisfarci.
   Forse proprio questa è la colpa del furto dall'albero della conoscenza nel Giardino di Dio; non lasciamo, allora, che la musica si riduca ad essere solo più qualcosa di prodotto e consumato, così come accade a causa di una civiltà accecata dal profitto; conserviamo e pratichiamo, piuttosto, la Musica degli Antichi come voce universale delle nostre coscienze, come un ponte verso il futuro.

 

C.R.

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©claudioronco2006