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Amateur Astronomy in Turin, Italy

Astronomia amatoriale a Torino


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LIGHT POLLUTION




"Whether in the dead silence of night, in the solitary peace of the countryside, or along the shores of the murmuring ocean, a gaze heavenwards and our souls are drawn to the remote regions of infinity. Sublime and magnificent spectacle! Earth, with her crude and noisy passions, slumbers; the drowsy sea has stilled its waves and spreads, like a huge desert, though it were a reflection of the heavens above, and there, high up in immeasurable space, the thickly knit stars twinkle. A celestial abyss, so great and so deep, that the eye that attempts to penetrate is soon lost in the shapeless voids, and the spirit is dumbstruck with emotion and vertigo. A vast, white banner arches its way across the star-filled vault; strange irregularities may be seen: here it flows like a celestial river in a narrow and uneventful bed; there it forks into two branches which flow from each other; farther on it seems to split apart like a flock of wool teased by Heavenly winds.

Today, we know that the Milky Way is composed of innumerable masses of stars all tightly packed against each other, but since we also know that, far from touching each other, millions of kilometres separate each star, so the immensity this prodigious cluster of suns reveals is such that it cannot be considered without baffling the mind, so much so that the most poetical images of the past dissipate like smoke before the awareness and the majestic view modern contemplation provides.
"


Camille Flammarion

(from: "Stars and Curious Things of the Heavens", Paris, 1881)






Amateur astronomy is an interest and a passion which frequently leads us to rediscover some of our hastily learned subjects at school. In some cases it involves the study of entirely new disciplines. Our curiosity may be so stimulated by such a fascinating topic as to spur us on to broaden our knowledge, so that our interest in astronomy results in great cultural enrichment. Indeed, it is not rare that some of the very determined and prepared amateurs step over the threshold and enter the vast realms of professional astronomy to become experts in specific fields of study. That is precisely what happened in the 19th century to the Italian astronomer Giovanni Schiaparelli: after applying laborious calculations, he managed to determine that the orbits followed by the swarms of meteors - the so-called "shooting stars" - coincided with the orbits of some comets. This finding related two categories of objects which are so different when seen in the sky.

Regretfully, however, the increasing level of lighting in our towns is gradually erasing the beauty of the starry skies: a view that has accompanied man along his whole history, right from the very beginning. Nowadays, the majority of the population are not even aware of that wonderous show taking place over our heads. The culprit is not lighting as such, more the exaggerated and wasteful levels of lighting, not to mention the mere waste of public money. And the absurdity and detriment of having a vast number of poor quality and inefficient lighting systems that point up towards the sky rather than down to the ground where light is really needed.

Not all hope is lost, however, and things may get better within a reasonable lapse of time: already there is a certain awareness of the problem and that's a start. Meanwhile, those who wish to observe the grand and silent beauty of the firmament have to arrange trips far from over-lit areas and either go high up into the mountains, or reach some of the rare isolated places where the sky is sufficiently dark. In such places alone will they find that penetrating and wonderous emotion described above by Camille Flammarion. And that is exactly how Homo Sapiens has always seen the sky, even tens of thousands of years ago, during and before the last ice-age. When he looked out of his cave or hut during the long and mysterious nights, the impenetrable blackness before him was disturbed only by the twinkling wonderland overhead. Just as unreachable and untouchable then as they still are today.






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L'INQUINAMENTO LUMINOSO




"Nell'alto silenzio della notte, nella pace solitaria delle campagne, sulle rive del murmurante oceano, la contemplazione del cielo trascina le nostre anime in seno alle remote regioni dell'infinito. Spettacolo grandioso e sublime! La Terra è addormentata colle sue grossolane e rumorose passioni; il mare assopisce il lamento delle sue onde e si stende, deserto immenso, come un'immagine del superiore infinito, e là, in alto, nello spazio incommensurabile, scintillano fittamente le stelle. E' un abisso celeste, d'una tale immensità e d'una tale profondità, che lo sguardo che tenta penetrare tra le stelle non tarda a smarrirsi negl'informi vuoti, e che lo spirito s'arresta colpito d'emozione e da vertigine. Una vasta striscia biancastra s'innalza come un immenso arco aereo attraverso la vôlta stellata; l'occhio vi scopre delle irregolarità bizzarre: qui essa scorre come un fiume celeste in un letto stretto e monotono; là si divide in due rami che vanno separandosi l'uno dall'altro; più lungi essa sembra sbrandellarsi come un fiocco di lana cardato dai venti del Cielo.

Noi sappiamo oggidì che la Via Lattea è costituita da una innumerevole moltitudine di stelle fittamente assiepate le une contro le altre, ma siccome sappiamo anche che, lungi dal toccarsi, queste stelle sono necessariamente separate da intervalli di milioni di chilometri, così l'immensità rivelata da questo prodigioso agglomerato di soli è tale che lo spirito non può considerarlo senza confondersi, sì che le più poetiche immagini dell'antichità si dissolvono come fumo di fronte all'impressione maestosa e cosciente della moderna contemplazione.
"


Camille Flammarion

(da: "Le stelle e le curiosità del cielo", Parigi, 1881)






L'astronomia a livello amatoriale è un interesse, una passione che può portare, in molti casi, a riscoprire alcune nozioni forse studiate troppo distrattamente a scuola, così come - soprattutto - ad intraprendere lo studio ex novo di intere discipline. La curiosità, stimolata dal fascino insito in un argomento così suggestivo, sprona l'intelletto ad approfondire le proprie conoscenze, cosicché l'interesse per l'astronomia può facilmente risultare in un notevole arricchimento culturale. Non è raro, inoltre, che le persone più motivate e preparate possano riuscire a varcare una soglia significativa, fino ad abbracciare il vasto mondo dell'astronomia professionale, specializzandosi in determinati campi di studio sia in Italia che all'estero. Ciò è esattamente quanto avvenne ad esempio a proposito di Giovanni Schiaparelli, nel XIX secolo: egli, tramite l'applicazione di calcoli laboriosi, riuscì a determinare che le orbite percorse dagli sciami di meteore - le cosiddette "stelle cadenti" - erano coincidenti con le orbite di alcune comete: da ciò, gli fu possibile correlare due categorie di oggetti che, in cielo, si presentano invece ai nostri occhi in modi così differenti.

Purtroppo, però, la crescente illuminazione pubblica delle città sta cancellando dalla visione e dalla coscienza di gran parte della popolazione quello che ha sempre rappresentato uno spettacolo maestoso ed altamente suggestivo che, d'altronde, ha accompagnato l'uomo lungo tutta la sua storia e fin dai suoi albori: ovvero la visione del cielo stellato. Non si tratta di puntare il dito unicamente contro dei livelli di illuminazione spesso oggettivamente esagerati ed inutili - così come costosi, poiché rappresentano un puro spreco di denaro pubblico - quanto andare a considerare la beffa e il danno costituiti dal gran numero di impianti di illuminazione realizzati con una qualità ed un'efficienza veramente pessime, ovvero laddove buona parte della luce finisce inutilmente sprecata in quanto impropriamente rivolta verso l'alto, anziché verso il basso dove effettivamente dovrebbe servire.

E' possibile, tuttavia, che le cose tornino a migliorare entro un lasso di tempo ragionevole: qualche sintomo attinente la presa di coscienza di questo problema, effettivamente, esiste già, e fa perciò ben sperare. Nel frattempo, chi desidera osservare il firmamento in tutta la sua grandiosa e silenziosa bellezza è costretto a cercare scampo in qualche occasionale gita in alta montagna, oppure in qualche raro luogo particolarmente isolato ed ancora sufficientemente buio: da lì, si potrà provare la sottile ma penetrante soddisfazione descritta dalla magnifica frase di Camille Flammarion riportata poc'anzi. E' esattamente in questo modo che Homo Sapiens ha sempre visto il cielo, anche decine di migliaia di anni fa, durante e persino prima dell'ultima glaciazione: quando, al di fuori della sua grotta o della sua capanna, le notti trascorrevano incredibilmente lunghe e misteriose, nere come la pece, solo accompagnate dal meraviglioso spettacolo rappresentato dalle lucenti e scintillanti stelle, lassù in alto. Inarrivabili ed intoccabili così come lo sono ancora oggi, d'altronde. >




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