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Diamo un'occhiata al tetto

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DIAMO UN'OCCHIATA AL TETTO

E' bene eseguire periodici controlli, per verificare se tutti gli elementi sono in buono stato. E' importante inoltre eseguire eventuali riparazioni durante la bella stagione, in modo da non essere disturbati dal maltempo. E' sempre bene, durante la revisione, controllare le scossaline di protezione e pulire accuratamente i canali di gronda da depositi di foglie e detriti che possono provocare intasamenti. Le varie parti in lamiera zincata devono essere verniciate almeno ogni tre quattro anni.

La presenza di infiltrazioni d'acqua può dipendere da due motivi: 1) il manto di copertura è deteriorato (qualche elemento si è rotto oppure si è spostato dalla sua sede); 2) la struttura ha ceduto in qualche punto. Il modo più sicuro per individuare la causa dell'infiltrazione è accedere al sottotetto, e ispezionare dal di sotto la copertura. Se si rilevano zone sospette e discontinue, si fa passare un robusto filo di ferro in modo che spunti anche all'esterno. Prima di salire sul tetto, è indispensabile controllare accuratamente la struttura portante per verificare la tenuta. Se il tetto è alto dal suolo, oppure molto pendente, bisogna prendere qualche precauzione, tipo assicurarsi a una robusta corda fissata a un elemento solido della copertura. Se il tetto invece non è molto alto, si può fissare la corda in un punto a terra al di là della costruzione (un albero, un grosso picchetto ben piantato nel terreno e così via). Sostituire gli elementi rotti è molto semplice: se si tratta di cambiare una o più tegole, basta alzare e rimuovere provvisoriamente quelle vicine; se invece è una lastra bisogna togliere gli elementi di fissaggio che possono essere a vite, a dado e bullone o a chiodi. Le viti vanno ovviamente svitate, i chiodi vanno rimossi servendosi del martello da carpentiere (cioè a forcella). In questo caso è meglio frapporre fra il martello e la lastra uno spessore in legno sul quale far leva evitando così di danneggiare la lastra. Rimossa la vecchia, si inserisce la nuova fissandola con viti o chiodi: a lavoro finito si versa sopra acqua in abbondanza per vedere se la riparazione tiene. Se la struttura presenta qualche cedimento bisogna controllare se l'elemento deve essere sostituito integralmente o solo riparato. Vanno poi preparati puntelli da appoggiare sul solaio sottostante e piantare robuste assi sui lati dei travetti che tendono a cedere; si sistemano poi spessori di legno in corrispondenza delle zone di avvallamento e si aggiungono listelli se quelli esistenti sono troppo distanziati oppure risultano particolarmente deboli.

Per ottenere un buon isolamento termico del tetto esistono vari materiali: la scelta, a parte la maggiore o minore coibenza, dipende anche dal tipo di struttura alla quale deve essere applicato l'isolante.

Se il sottotetto non è praticabile (non esistono cioè locali abitabili in mansarda) l'isolante può essere applicato sul solaio senza nessuna preparazione: si stende a secco un primo strato di cartone bitumato sovrapponendo i giunti di almeno cinque centimetri, posandovi sopra un feltro in fibre di vetro o in lana di roccia, con i giunti bene accostati. Lo spessore consigliabile per il feltro varia da sei a dieci centimetri, secondo il grado di isolamento che si intende ottenere. Alcuni tipi di feltro hanno una delle facce in cartone bitumato, quindi non è necessario sovrapporre un secondo strato.

Se la struttura del solaio lo permette, è possibile ottenere un buon isolamento stendendo uno strato di calcestruzzo leggero (tipo quelli realizzati con granuli di vermiculite o di perlite) dello spessore di 10-15 centimetri.

Se non esiste solaio, ma soltanto un semplice controsoffitto, è opportuno scegliere un materiale isolante di tipo leggero (come i feltri già citati) che devono essere semplicemente posati. E' importante che l'intercapedine fra lo strato isolante e il tetto sia ben ventilata.

Se, invece, il sottotetto è abitabile, i feltri isolanti si possono applicare all'interno delle falde inclinate. Sulla struttura esistente si fissano listelli di legno di circa quattro centimetri di sezione, paralleli alla linea di gronda: la distanza fra uno e l'altro dipende dall'altezza del materiale isolante, che di solito è alto un metro. I feltri isolanti si inchiodano sui listelli predisposti, a giunti bene accostati, con la faccia ricoperta di cartone bitumato rivolta verso l'interno dell'ambiente (è comunque importante seguire le istruzioni del produttore). Per il rivestimento interno, si utilizza la stessa intelaiatura che sostiene il materiale isolante: secondo i casi, si può impiegare un intonaco eseguito sulla speciale rete portaintonaco oppure un rivestimento con lastre di cartongesso, una perlinatura o altra finitura a piacere.