Socio del CAI?
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Socio del CAI... perché?
di Alessandro Bellini

 

Sono un vecchio socio del CAI; già da parecchi anni mi è stato consegnato il distintivo d'oro di socio venticinquennale.
La passione per la montagna è nata però ancora prima della mia iscrizione.
Con un amico, che di passione e di senso organizzativo ne aveva più di me, andavamo per i monti e si partiva quasi ogni sabato.
Altri tempi: la "cinquecento" era un lusso e di strade impervie e polverose ce n'erano tante.
Quella di iscriverci al CAI divenne un'esigenza, sentivamo la necessità di diventare membri di un'associazione specifica, che ci aiutasse a conoscere meglio quel mondo che ci affascinava.
Sono stato appagato. Con l'organizzazione della Sede Centrale siamo saliti per la prima volta sulle cime più significative delle Alpi: M. Viso prima, M. Bianco e altre ancora.
L'esperienza si è affinata e così anche da soli o, se opportuno, con l'ausilio di guide, abbiamo continuato a salire. E di vette ne abbiamo raggiunte tante.
I soci della sezione sono tutti accomunati dalla stessa passione e così il contatto e le esperienze comuni consentono un arricchimento delle proprie capacità. Insieme a nuovi amici si organizzano le "uscite" dei diversi settori dell'attività di montagna.
Ho potuto conoscere la sensazione e la soddisfazione della discesa in grotta, dello sci-escursionismo, dello sci-alpinismo e ora anche quelle della pedalata in mountain-bike.
Sono certo che se non mi fossi iscritto la mia passione si sarebbe affievolita e forse anche scomparsa. 
Ma l'ambiente CAI: i vecchi e i nuovi soci, le discussioni e le diverse attività organizzate stimolano e rinnovano l'interesse e l'entusiasmo.
Decisamente però quello che conta di più, per noi un po' attempati, è la possibilità di contatto con i giovani.
A chi domanda "cosa offre il CAI??" rispondo: "Il CAI sei tu, offre quello che dai: possibilità di incontro e quindi amicizia e disponibilità tra persone che hanno lo stesso ideale".
Io non so descriverlo e non so neppure se si può, ma so che è un piacere immenso poter stare insieme ad amici e faticare per conquistare una vetta o scendere con gli sci per ripidi canaloni o arrampicarsi per impervi sentieri con la bici e nelle soste ammirare e gustare i panorami che solo la montagna sa offrire e, in questi brevi intervalli, progettare già la prossima escursione.
Qualche volta si affaccia alla mente un dubbio: ci prenderanno per matti? Tanta fatica per provare piacere? Ma noi la fatica la cerchiamo e l'amico ci aiuta a... soffrire e a superare con gioia le difficoltà.
Quindi, "Socio del CAI?" "indubbiamente si".
Personalmente sono contento di esserlo perché l'incontro con persone che hanno questo ideale mi ha anche consentito di creare amicizie vere.
E poi, dulcis in fundo - e questo vale per i giovani e anche per i meno giovani - ho constatato che dalle amicizie in montagna si può arrivare anche al... matrimonio.

 

 

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