RISANAMENTO E CONSOLIDAMENTO DI CAVITA' SOTTERRANEE
Caso della Scuola Elementare Santa Beatrice (Roma)
Il
problema delle cavità sotterranee, conseguenti ad attività estrattive del
passato, è comune a molte città italiane.
Voragini,
sgrottamenti, crolli sono la conseguenza che spesso si accompagna a tale
realtà, con pregiudizio dell' incolumità dei cittadini e con oneri non
indifferenti per le Amministrazioni.
Nel presente
intervento si riportano le evidenze di un intervento eseguito per mettere in
sicurezza il complesso scolastico di Santa Beatrice a Roma.
A seguito di
una voragine verificatasi nel mese di Gennaio 1995, si è infatti rilevata la
presenza di una fitta rete caveale legata alla attività estrattiva di
pozzolana sviluppatasi nel passato.
Una accurata
indagine condotta utilizzando, oltre alle classiche metodologie dei sondaggi
geognostici, una serie di ispezioni televisive in foro per visionare ed
analizzare le reali geometrie delle cavità e le loro condizioni geostatiche,
ha permesso di valutare con precisione l'entità del problema e di realizzare
una zonazione della rete caveale sulla base del grado di rischio di crollo.
L'intervento
di consolidamento è stato condotto riempiendo le cavità a maggior rischio di
crollo, con un materiale a base di leganti idraulici caratterizzato da una
densità simile a quella del terreno circostante, iniettabile, autolivellante
e dotato di buona permeabilità.
Queste
caratteristiche erano indispensabili da un lato per poter eseguire il
consolidamento dalla superficie, senza mai dover accedere alle gallerie,
evitando quindi rischi, assai elevati, per la presenza di personale nelle
cavità e dall'altro per non modificare il comportamento geomeccanico e
idrogeologico dell'ammasso nel quale le cavità sono scavate, non inducendo
pertanto disuniformità in superficie (cedimenti differenziali, tensionamenti
dei pilastri, modifiche del regime idraulico, ecc.).
Il controllo e
la calibrazione del consolidamento è stato assicurato realizzando una serie
di barriere artificiali che hanno permesso di iniettare selettivamente le
cavità, controllando i volumi iniettati in funzione dei volumi rilevati in
fase di indagine televisiva in foro.
Queste
barriere sono state realizzate utilizzando speciali micropali attrezzati con
sacchi otturatori che venivano opportunamente gonfiati per sigillare
trasversalmente la cavità.
Tutte le
operazioni di realizzazione e iniezione dei sacchi otturatori sono state
controllate per mezzo della telecamera in foro, realizzando pertanto un
intervento di ingegneria del sottosuolo simile a quello che in medicina si
sarebbe definito di chirurgia endoscopica.
Gli obiettivi
di consolidamento sono stati tutti raggiunti, confermando la validità di un
metodo che apre interessanti possibilità nella soluzione del problema del
consolidamento delle cavità sotterranee.
Ing. Federico
Pagliacci - Responsabile Centro Ricerca e Sviluppo Gruppo
Trevi spa
Ing. Maurizio
Conti - Responsabile Tecnico-Commerciale Trevi spa
(fonte:
Assonet - Roma)
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