96. Mausalaparvan (XVI, 1-9) Testo con note. - PDF Interlineato
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XVI. Mausalaparvan
dopo questo si deve conoscere il crudele mausalaparvan,
dove quei leoni tra gli uomini in battaglia ferendosi con le armi,
abbattuti dal bastone di Brahmā, sulle rive dell'oceano,
nel banchetto ubriachi dal bere, soverchiati dal destino,
con degli steli di eraka divenuti folgori si uccisero vicendevolmente,
e dove finita quella strage di tutti, entrambi, sia Rāma che il lunghi-capelli,
non superarono quello stesso tempo distruttore di tutti,
e dove Arjuna giunto a dvāravatī, vuota di vṛṣṇi
vedendola, cade nella disperazione, e nel supremo dolore, quel toro degli uomini,
e onorato il migliore degli yadu, il proprio zio materno, il figlio di Śūra,
vide nel banchetto la grande distruzione degli eroi yadu,
e il corpo di Vāsudeva e di Balarāma grand'anima,
e compiuta la purificazione dei vṛṣṇi secondo la loro importanza,
egli raccolti i vecchi e i fanciulli e le genti di dvāravatī,
in una grande difficoltà vide la sparizione dell'arco gāṇḍiva,
e l'innefficacia di tutte le sue divine armi,
e la fuga vedendo delle mogli dèi vṛṣṇi, e limitata l'esistenza dei viventi,
preso da disgusto del mondo, spinto dai consigli di Vyāsa,
avvicinato il dharmarāja chiede di potersi dedicare alla rinuncia,
questo è narrato nel sedicesimo libro il mausalaparvan,
otto sono gli adhyāya enumerati e centotre gli śloka.
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