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La creazione
dell'isola di Rodi, così come ci racconta Pindaro nella sua
Ode alla settima Olimpiade, è associata con Helius, di del
Sole. Una volta, narra la leggenda, Zeus decise di dividere la terra
tra gli dei dell'Olimpo.
Helius (Apollo), tuttavia,
in quel momento stava portando il sole in cielo, e non era presente;
rimase così senza la sua porzione del mondo. Al suo ritorno,
protestò con Zeus per l'ingiustizia subita. In quel momento,
un'isola stupenda iniziò a innalzarsi dalle profondità
marine. Apollo la vide, e chiese a Zeus di concedergliela.
Così
Apollo divenne padrone e protettore dell'isola, bagnandola con la
radiosità della sua luce. La chiamò come la ninfa
che amava, una delle figlie di Poseidone, di nome Rhodos.
I primi abitanti dell'isola,
secondo la leggenda, furono i Telchinesi, una tribù demoniaca
dotata di poteri magici e abilità tecniche. Abbandonarono
Rodi all'avvicinarsi della Grande Inondazione. L'isola fu sommersa,
e si salvarono solo coloro che si erano rifugiato nei promontori
più alti.
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