PAGINA DELLA REGOLA
REGOLA DELLE CONFRATERNITE DE' DISCIPLINATI |
PRIMA PARTE |
REGOLA
DELLE CONFRATERNITE DE’ DISCIPLINANTI
Per Decreto del Concilio Provinciale Secondo di Milano
RIFORMATA GIA’ PER ORDINE
DI SAN CARLO CARDINALE DI S. PRASSEDE ED ARCIVESCOVO DI MILANO
_________________________________________________ IN MILANO Appresso Giuseppe Galeazzi e Figlj, Stampatori Arcivescovili Con licenza de’ Superiori, e
Privilegio
PROEMIO
Tra le altre Confraternite, che nella nostra Diocesi per aiuto dell'Anime, non senza istinto dei Divino Spirito, sono state instituite, quella de' Disciplinanti è molto pia, ed esemplare, che consiste nell'imitazione della Vita di Cristo Nostro Signore, il quale, siccome dice Isaia, è la disciplina della nostra pace, e ci ha lasciate l'armature per superare li nemici della nostra salute, ed insegnata la via della vera beatitudine, ch'è il fuggire le mondane delizie, ed il soggiogare la carne allo Spirito, e soddisfare per li peccati nostri con gli esercizi della penitenza, e mortificazione. Questo ci rappresenta il Presepio, dove egli nacque sì poveramente: la sua Circoncisione, e la fuga in Egitto: il digiunare nel deserto, la perseveranza nell'orazione, il sudar sangue, i crudeli flagelli, le pungenti spine, e la dura Croce, nella quale versò il prezioso Sangue per la nostra redenzione. Si deve adunque con ogni studio procurare l'aumento, e conservazione di questa Confraternita, sicché a guisa di scelti soldati sempre uniti col loro Capitano perseverino nel combattimento fino all'acquisto della gloriosa vittoria: considerando, che se il titolo, qual si hanno eletto, non corrispondesse con gli effetti, sarebbero degni di riprensione, e di gastigo. Perciocché significando questo nome, Disciplinanti, quelli, che bene istruiti nella Scuola di Cristo, camminano per l'aspra, e stretta via dietro alle vestigie sue, con la vita pura, ed immacolata, gastigando il corpo, riducendolo in servitù, conforme a quello che faceva l'apostolo S. Paolo, come egli dice, scrivendo alti Corinti: “Gastigo il mio corpo, e lo sottopongo alla servitù dello spirito, acciocchè predicando agli altri, io non sia fatto reprobo”, qual maggior biasimo potrebbe loro avvenire: onde maggior pena meritassero, che tenere vita incomposta, e dissoluta, e che mentre il Capitano combatte spargendo il sangue, e vincendo li nemici, essi se ne stassero in ozio, o in delizie, dandosi nelle mani di quelli ! Ora, perché ciò non avvenga, e perché questa Confraternita si conservi nella vera, e santa disciplina, seguitando la dottrina, ed esempio del Sapientissimo Maestro Gesù Cristo, abbiamo voluto riformarla, e stabilirla con certa, ed uniforme regola, che ajuti a mantenere più viva, e fervente l'osservanza dei loro instituto: la qual Regola vogliamo sia comune a tutte le Scuole, e Confraternite, che sono, e che saranno per l'avvenire erette, ed instituite sotto il nome de' Disciplinanti nella Città, e Diocesi nostra, siccome in vigore del Decreto del Concilio nostro Provinciale secondo, sarà anco comune a tutte le Scuole simili nella Città, e Diocesi della Provincia nostra, eccetto se per la qualità de' luoghi, e per altre circostanze, non parerà alli Vescovi nostri Comprovinciali per maggior servizio dì Dio, ciascuno nella sua Città, e Diocesi aggiungere, e levare, o mutare in essa alcuna cosa. Pertanto esortiamo, e preghiamo tutt'i Fratelli nelle viscere del Salvatore, si sforzino con ogni amore, e diligenza di metterla in esecuzione, facendo sempre fedel servitù al loro Signore, sotto il cui stendardo in questa Confraternita hanno da esercitare la milizia spirituale: sicché restando vincitori possano finalmente insieme col glorioso Apostolo dire: “Ho combattuto un buon combattimento, ed ho finito il corso, nel resto mi è preparata la corona della giustizia”. REGOLA DE’ DISCIPLINANTI Quali sorte di Persone si debbano ricevere nella Confraternita, quali nò. Cap.
I.
Dei
modo di ricevere, e stabilire i Fratelli. Cap.
II. Avendosi
da ricevere alcuno, i Fratelli principalmente ricorreranno all'Orazione, e per
otto giorni dicendo, Veni Creator, e le litanie, od altre Orazioni approvate
dalla Santa Chiesa; dimanderanno la grazia dello Spirito Santo, che illumini i
loro cuori a far cosa, che sia a gloria di S. D. M. e salute comune. Di poi il
Confessore della Confraternita esaminato diligentemente colui, che si ha da
ricevere, e fattagli vedere la presente Regola, conoscendolo costante, e ben
disposto, io proporrà al Capitolo, dove essendo ballotato, e concorrendo i due
terzi in suo favore, sia ricevuto. Ma prima che sia stabilito, e che possa avere
voce nella Compagnia, si terrà un anno in prova sotto il governo dei Maestro,
che sarà deputato alla cura de' nuovi Fratelli: nel qual anno se avrà dato
buon saggio di se, e perseverato con buona edificazione, ed osservanza della
Regola, e sarà instrutto nella Dottrina Cristiana, sia scritto nel numero de'
stabiliti Fratelli; ed acciocchè tutto proceda con più lume, e più abbondante
grazia, sì il ricevimento come lo stabilimento, si farà in un giorno deputato
alla Comunione, secondo si dirà di sotto: nel quale tutt'i Fratelli insieme col
Novizio si comunicheranno. E sì nel ricevere, come nello stabilire s'osservino
le cerimonie poste nel fine di questa Regola: e nell'uno, e nell'altro caso si
procuri un sermone da qualche buon Religioso approvato dall'Ordinario.
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