L idea è quella di affiancare al cantiere degli scavi archeologici, che continuamente porta alla luce nuove pietre e nuovi frammenti di storia, un cantiere di ricerca teatrale capace di rivestire le parole di nuova luce e nuova vita. Mi piace pensare che le pietre di Velia abbiano ascoltato le parole dei tragici greci, gli attori di quel tempo o addirittura (anche se impossibile) che le pietre di Velia abbiano visto la mano di Eschilo, Sofocle e Euripide scrivere il pianto di Antigone, il lamento di Ecuba e la rabbia di Prometeo. L' idea è nata quando, sotto un sole cocente, stavamo provando a Velia "La Biblioteca del Tempo". Qualcuno, che per caso si trovava ad assistere alle prove, ha detto: "Ho avuto una strana impressione, era come se delle persone-presenze antiche uscissero dalle pietre prendendo vita e restituendo, a loro volta, vita alle pietre...". E' la strada che ho seguito, per far nascere questo progetto che parte da una riflessione che vede il "movimento di emancipazione della donna", come fatto socio-culturale più importante del nostro secolo. Sulla scena del mondo appare questo nuovo soggetto che si propone con vigore e determinazione imponendo un cambio di guardia: laddove imperversava solo il pensiero maschile si è innestata una dialettica maschile-femminile.
Nin