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Maggio-Giugno 2001

Anno 1

numero 5-6 

 

   
   

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MUSICA e  SPETTACOLO

statutogli organi socialil'industria discografica



Federazione dell’industria musicale italiana

 

FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) è nata nel 1992 e oggi rappresenta oltre 100 imprese italiane, di grandi, piccole e medie proporzioni, produttrici di musica (dischi, musicassette e video musicali). Il loro fatturato per l’anno 2000 è stato di 712 miliardi.

Un’industria culturale
FIMI tutela e promuove le attività connesse all’industria discografica in generale. In particolare:

  • salvaguarda il ricco patrimonio musicale italiano e garantisce il suo rinnovamento
  • valorizza l’intera produzione musicale, da quella popolare a quella classica come veicolo di cultura e strumento di crescita sociale e civile
  • fa conoscere e diffonde tutta la musica, da quella popolare a quella classica
  • sviluppa l’internazionalizzazione e la globalizzazione dell’industria musicale italiana in termini sia economici che culturali
  • tutela la presenza sul mercato italiano di piccole medie e grandi imprese
  • collabora con le istituzioni per definire, regolamentare e salvaguardare la difesa dei diritti del produttore fonografico nell’ambito del "sistema musica"
  • produce e diffonde notizie sull’industria musicale e nazionale e internazionale sia agli associati sia, attraverso i media, agli addetti ai lavori e ai consumatori finali

Un’industria che produce lavoro
L’industria musicale in Italia offre occupazione diretta a 3.000 persone e a 50.000 nell’indotto. La produzione del disco infatti genera una serie di attività che vedono nella diffusione del brano musicale la ragione principale o comunque una delle ragioni primarie della propria destinazione. Ciò vale ad esempio per le radio, per le discoteche; di primaria importanza è la musica in alcuni programmi televisivi e in generale nei locali di ritrovo.

Strettamente legati alla produzione del disco sono poi i mestieri propriamente della musica: musicisti (autori, esecutori, interpreti), produttori, ingegneri del suono, manager.

Le attività di FIMI
FIMI concentra le sue attività nell’ambito istituzionale, promozionale e negli studi e ricerche.

Area istituzionale
Compito primario di FIMI è la rappresentanza dell’industria musicale, nel suo complesso, nel dialogo con le istituzioni pubbliche (Comunità Europea, Governo, Pubblica Amministrazione) e private (Associazioni di categoria imprenditoriali e professionali), con SIAE e IMAIE. A livello internazionale FIMI aderisce a IFPI, International Federation of the Phonographic Industry

Promozione
Dal 1996 FIMI a messo a punto con Nielsen un sistema di monitoraggioo delle vendite dei dischi, con la pubblicazione di classifiche settimanali diffuse attraverso i maggiori media.
FIMI partecipa in Italia e all’estero alle iniziative di valorizzazione della musica e dell’imprenditoria musicale (ad esempio Midem, Salone della Musica).

Lotta contro la pirateria
Nel 1996 FIMI e IFPI hanno costituito FPM, Federazione contro la Pirateria Musicale, cui anno aderito le aziende più rappresentative del settore per combattere attivamente anche in Italia il fenomeno della pirateria nel settore musicale. La pirateria è un reato e quindi una frode nei confronti del consumatore, ma anche una grave minaccia economica, sociale e culturale.
Infatti danneggia gli autori, i compositori e gli interpreti, lo sviluppo dell’industria discografica legale e la sua possibilità di creare nuovi posti di lavoro, oltre a sottrarre investimenti alla ricerca e alla nascita di nuovi artisti.

La pirateria è un fenomeno sociale e istituzionale che va affrontato in termini legislativi, giuridici e culturali e sono questi gli ambiti in cui FIMI e FPM operano in collaborazione e sintonia con le autorità e le istituzioni.
L’impegno di FIMI e FPM in questo senso ha originato un progetto di legge antipirateria attualmente approvato come legge 18/08/2000 N. 248

 Si ringrazia la Federazione dell’industria musicale italiana


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