Federazione
dell’industria musicale italiana
FIMI
(Federazione Industria Musicale Italiana) è
nata nel 1992 e oggi rappresenta oltre 100
imprese italiane, di grandi,
piccole e medie proporzioni, produttrici di
musica (dischi, musicassette e video
musicali). Il loro fatturato per l’anno 2000
è stato di 712 miliardi.
Un’industria
culturale
FIMI
tutela e promuove le attività connesse
all’industria discografica in generale. In
particolare:
- salvaguarda
il ricco patrimonio musicale italiano e
garantisce il suo rinnovamento
- valorizza
l’intera produzione musicale, da
quella popolare a quella classica come
veicolo di cultura e strumento di
crescita sociale e civile
- fa
conoscere e diffonde tutta la musica, da
quella popolare a quella classica
- sviluppa
l’internazionalizzazione e la
globalizzazione dell’industria
musicale italiana in termini sia
economici che culturali
- tutela la
presenza sul mercato italiano di piccole
medie e grandi imprese
- collabora
con le istituzioni per definire,
regolamentare e salvaguardare la difesa
dei diritti del produttore fonografico
nell’ambito del "sistema
musica"
- produce e
diffonde notizie
sull’industria musicale e nazionale e
internazionale sia agli associati sia,
attraverso i media, agli addetti ai
lavori e ai consumatori finali
Un’industria
che produce lavoro
L’industria
musicale in Italia offre occupazione diretta
a 3.000 persone e a 50.000 nell’indotto.
La produzione del disco infatti genera una
serie di attività che vedono nella
diffusione del brano musicale la ragione
principale o comunque una delle ragioni
primarie della propria destinazione. Ciò
vale ad esempio per le radio, per le
discoteche; di primaria importanza è la
musica in alcuni programmi televisivi e in
generale nei locali di ritrovo.
Strettamente
legati alla produzione del disco sono poi i
mestieri propriamente della musica:
musicisti (autori, esecutori, interpreti),
produttori, ingegneri del suono, manager.
Le attività
di FIMI
FIMI
concentra le sue attività nell’ambito
istituzionale, promozionale e negli studi e
ricerche.
Area
istituzionale
Compito
primario di FIMI è la rappresentanza
dell’industria musicale, nel suo
complesso, nel dialogo con le istituzioni
pubbliche (Comunità Europea, Governo,
Pubblica Amministrazione) e private
(Associazioni di categoria imprenditoriali e
professionali), con SIAE e IMAIE. A livello
internazionale FIMI aderisce a IFPI,
International Federation of the Phonographic
Industry
Promozione
Dal 1996
FIMI a messo a punto con Nielsen un sistema
di monitoraggioo delle vendite dei dischi,
con la pubblicazione di
classifiche settimanali diffuse
attraverso i maggiori media.
FIMI partecipa in Italia e all’estero alle
iniziative di valorizzazione della musica e
dell’imprenditoria musicale (ad esempio
Midem, Salone della Musica).
Lotta
contro la pirateria
Nel 1996
FIMI e IFPI hanno costituito
FPM, Federazione contro la Pirateria
Musicale, cui anno aderito le
aziende più rappresentative del settore per
combattere attivamente anche in Italia il
fenomeno della pirateria nel settore
musicale. La pirateria è un reato e quindi
una frode nei confronti del consumatore, ma
anche una grave minaccia economica, sociale
e culturale.
Infatti danneggia gli autori, i compositori
e gli interpreti, lo sviluppo
dell’industria discografica legale e la
sua possibilità di creare nuovi posti di
lavoro, oltre a sottrarre investimenti alla
ricerca e alla nascita di nuovi artisti.
La pirateria
è un fenomeno sociale e istituzionale che
va affrontato in termini legislativi,
giuridici e culturali e sono questi gli
ambiti in cui FIMI e FPM operano in
collaborazione e sintonia con le autorità e
le istituzioni.
L’impegno di FIMI e FPM in questo senso ha
originato un progetto di legge antipirateria
attualmente approvato come legge 18/08/2000
N. 248
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