Qualche notizia utile
per chi vuole fare un viaggio a
Un
po' di geografia...
Cuba è situata all'ingresso
del Mar dei Caraibi, poco a Sud del Tropico del Cancro, ed è la
più grande delle isole del Caribe.La bandiera nazionale (disegnata
da Miguel Teurbe Tolón nel 1849) ha i colori bianco, rosso e azzurro:
le strisce azzurre si riferiscono ai tre dipartimenti in cui era divisa
Cuba a metà Ottocento (Occidente, Oriente e Centro); le due strisce
bianche rappresentano gli ideali indipendentisti del popolo cubano; il
triangolo rosso è simbolo di libertà, uguaglianza, fraternità
e si riferisce anche al sangue che avrebbe dovuto essere versato per la
conquista della libertà. La stella bianca, infine, sottolinea l'assoluta
indipendenza da altre nazioni.Cuba ha una superficie complessiva
di 110.900 chilometri quadrati, di cui 3700 circa costituiti da 1600 isole
minori, isolotti, atolli corallini, cayos, articolati in cinque arcipelaghi
(Los Colorados, Sabana, Los Canarreos, Camagüey e Jardines de la Reina).La piattaforma insulare presenta
estese barriere coralline e ha fondi marini di spettacolare bellezza, con
oltre 900 specie di pesci e 4000 di molluschi.Il territorio è prevalentemente
pianeggiante. Vi sono alcune catene montagnose di origine calcarea: la
Sierra Maestra, nella parte meridionale, con il Pico Real del Turquino
(1974 metri sul livello del mare); la Sierra del Eascambray, al centro;
la Sierra de los Organos, nella parte più occidentale dell'isola,
caratterizzata da mogotes, formazioni calcaree a pan di zucchero ricoperte
di fitta vegetazione; la Sierra del Cristal, con il massiccio di Baracoa,
a Est.Cuba ha circa 11 milioni di
abitanti, distribuiti in 14 province (Pinar del Rio, La Habana, Ciudad
de La Habana, Sancti Spiritus, Ciego de Avila, Matanzas, Villa Clara, Cienfuegos,
Camagüey, Las Tunas, Holguín, Granma, Santiago de Cuba, Guantanamo)
e inoltre il "municipio speciale" dell'Isla de la Juventud.I cubani vivono di allevamento
del bestiame e dei prodotti della terra (canna da zucchero, tabacco, caffè,
frutta e agrumi). Le risorse dell'isola sono l'industria mineraria ed estrattiva
e soprattutto il turismo, che si è molto sviluppato negli ultimi
anni.Il clima è tropicale;
vi sono temperature medie di 25 °C, con punte di 21 °C in gennaio
e di 30 °C in luglio.La flora di Cuba è costituita
da più di 8000 specie vegetali: tra queste, notevole è la
palma reale (raggiunge 24 metri di altezza), che è anche rappresentata
nello stemma nazionale. Sono caratteristiche, inoltre, la ceiba, il pino,
la canna da zucchero, l'ananas (estese coltivazioni), il banano. Innumerevoli
e bellissime sono infine le varietà di fiori.Anche la fauna cubana è
ricca di molte specie. Vi sono molte varietà di rettili: colonie
di iguane che passeggiano in libertà in molte zone dell'isola; coccodrilli,
presenti nella zona paludosa della penisola di Zapata; Majá de Santa
Maria, un serpente boa che raggiunge i quattro metri di lunghezza. Vi sono
inoltre straordinarie varietà avicole, che volteggiano a stormi
nei cieli. Tra queste vi è il tocororo, simbolo della nazione. Infatti,
l'elegante piumaggio di questo pappagallo esibisce gli stessi colori della
bandiera cubana: bianco, rosso e azzurro.
...
un po' di storia
Il 27 ottobre 1492 Cristoforo
Colombo approdò sulle coste di Cuba e la battezzò Juana,
dopo averla definita «la terra più bella che l'occhio umano
abbia mai visto» per via della vegetazione lussureggiante, del colore
del mare, delle spiagge di sabbia finissima accarezzate dall'ombra delle
maestose palme. Poi arrivarono i conquistadores, capeggiati da Diego Velázquez,
a sconvolgere la vita delle popolazioni indigene che abitavano l’isola:
i siboneys e i tainos, privati dei loro territori, sterminati o costretti
in schiavitù.La decimazione della popolazione
locale, impiegata come manodopera nelle piantagioni di canna da zucchero,
creò problemi agli spagnoli e questi iniziarono a deportare manodopera
proveniente dall'Africa. I neri, strappati alla loro vita, ridotti a schiavi,
venivano trattati brutalmente.Nei lunghi anni che seguirono
Cuba fu caratterizzata da un nuovo popolo, frutto della mescolanza di sangue
indio, spagnolo e africano. Si formarono classi di grandi proprietari terrieri,
che si arricchivano con lo zucchero ed entrarono presto in conflitto con
gli spagnoli, per motivi di interesse. Vi furono ribellioni di schiavi
e lotte tra coltivatori e latifondisti. Si manifestò una tale insofferenza
per la pressione coloniale spagnola che, alla fine, la scintilla scoppiò:
il 10 ottobre 1868 il proprietario terriero Carlos Manuel de Céspedes
liberò i suoi schiavi e dichiarò che era giunto per Cuba
il momento di conquistarsi l’indipendenza. Lo stato di insurrezione, poi
di guerra vera e propria, durò circa un decennio ed ebbe come risultato
l'abolizione della schiavitù nel 1886.La maggior parte della popolazione
viveva però in stato di estrema povertà. Scoppiò una
seconda insurrezione, guidata da José Martí (oggi eroe nazionale
cubano). Nel 1898 gli spagnoli, battuti, dopo quattro secoli di dominazione
lasciarono definitivamente l’isola.Cuba, però, ben presto
divenne una specie di colonia commerciale degli Stati Uniti. Fulgencio
Batista governava l’isola, e agevolò il dilagare dei ricchi nordamericani
che si appropriarono di fatto del territorio.Il 1953 vide l'entrata in scena
di Fidel Castro che con centoventi giovani prese d'assalto la caserma Moncada
a Santiago de Cuba nel tentativo di porre fine al governo di Batista. L'attacco
fallì, i ribelli furono quasi tutti trucidati e Fidel Castro fu
dapprima catturato e imprigionato, poi costretto all'esilio in Messico.
Ma nel 1956 Castro tornò in patria e, dopo due anni di guerriglia
in cui si distinsero anche le eroiche figure di Camilo Cienfuegos e di
Ernesto Che Guevara, le truppe governative furono costrette alla resa,
Batista costretto a fuggire in aereo a Santo Domingo e i ricchi statunitensi
a tornare nel proprio paese.A Cuba ebbe inizio un intenso
periodo di riforme volto allo smantellamento del latifondismo e allo sviluppo
scientifico, culturale, medico ed educativo e, inoltre teso a dare ai cubani
la garanzia di servizi sociali (per esempio con un servizio sanitario all'avanguardia),
un intenso processo di alfabetizzazione, e soprattutto l'ascesa verso una
situazione di benessere e progresso. Ma nel 1961 gli Stati Uniti, dopo
aver già messo in atto una serie di contromisure economiche punitive,
appoggiarono un tentativo di colpo di stato. Questo culminò nel
fallimentare sbarco di truppe mercenarie a Playa Girón (Baia dei
Porci). L'allora presidente statunitense era John Kennedy.Oggi l'economia cubana soffre
ancora degli oltre trentacinque anni di blocco economico, gravoso per Cuba:
i generi di prima necessità sono razionati, talvolta mancano acqua
ed energia elettrica, i trasporti, resi molto efficienti dopo la Rivoluzione,
oggi subiscono pesantemente la crisi energetica. Una situazione, questa
di Cuba, che preoccupa molto. Tanto che all'Assemblea generale dell'Onu
tutti i Paesi dell'Unione Europea hanno votato a favore della eliminazione
dell'embargo. E Fidel Castro, durante il recente vertice mondiale della
FAO tenutosi a Roma sulla fame nel mondo, non ha mancato di puntare il
dito contro il principale affamatore del suo Paese: gli Stati Uniti. Il
suo discorso ha colpito tutti. Castro è stato anche ricevuto da
papa Giovanni Paolo II che ha condannato l'embargo americano e ha promesso
una sua visita a Cuba.
...
e le mie impressioni, più alcuni suggerimenti
Eh sì, caro visitatore
di queste pagine, Cuba è un sogno. Ogni tanto mi scopro con lo sguardo
perso nel vuoto a ripensarci... e ci sono stata nell'ormai lontano 1992.Ci ero andata - realizzando
un antico progetto - con "lo spirito giusto", cioè quello di cercare,
sia pure in un periodo breve, di capire com'era quel popolo che io (impegnata
politicamente) ammiravo molto per ciò che ne sapevo "sulla carta".Sono tornata entusiasta soprattutto
per alcuni aspetti che mi hanno particolarmente colpito e che "riassumo":- le persone (tutte - giovani,
anziani, bambini, donne e uomini) hanno una bellezza e una innata allegria
che scalda il cuore e non può che commuovere, specie se si tiene
conto che dall'89 vivono un "periodo especial", cioè un aggravamento
del "bloqueo" (l'embargo decretato dagli Usa).Con la trasformazione dell'Urss
e dei paesi dell'Est europeo - pressocché gli unici che scambiavano
le rispettive merci (con prevalenza del petrolio) con lo zucchero cubano
- a Cuba è venuto a mancare proprio il petrolio, il che significa
scarso carburante; ciò influisce sostanzialmente sui trasporti (auto
private, ma anche mezzi pubblici) ma anche e soprattutto sull'utilizzo
e la gestione delle macchine agricole (la raccolta della canna e di tutti
gli altri prodotti della terra avveniva infatti ormai da tempo con mezzi
meccanici che non è stato più possibile alimentare). E certamente
non è stato sufficiente che i cinesi abbiamo donato qualche milione
di biciclette al popolo cubano: dal 1989, niente è più come
prima nell'isola (circa 12 milioni di abitanti).Oggi, i paesi che ignorano quasi
totalmente il bloqueo (e quindi forniscono merci a Cuba) sono il Canada,
la Spagna e, molto moderatamente, Francia e Italia.L'economia cubana, tesa al miglioramento
continuo e costante delle condizioni di vita della popolazione, infatti,
ha subito un colpo mortale (con particolare riferimento all'alimentazione,
alla sanità, all'educazione e alla cultura - tuttora la scuola di
ogni ordine e grado e l'assistenza e la ricerca in campo medico-sanitario
sono al primo posto negli sforzi del governo cubano, e rendono comunque
Cuba l'unica nazione dell'America Latina in cui il livello medio di vita
della popolazione non ha alcun termine di confronto con gli altri paesi
di quell'area, nei quali predomina una "convivenza" di pochi, ricchissimi,
proprietari di industrie e di aziende agricole con ampie fasce di popolazione
poverissima).Conoscendo bene tutti gli elementi
di questa grave crisi, appare ancor più incredibile che, comunque,
i cubani "riescano a farcela" dignitosamente e non stupisce che di tanto
in tanto vi sia comunque un certo numero di loro che tenta di andarsene...
(se vi fosse stata, per ipotesi assurda, una situazione del genere da noi,
penso che tutti gli italiani avrebbero scelto la via dell'emigrazione,
come in effetti fecero in massa tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni
del Novecento...Ma qui, si sa, ci hanno raccontato
che c'era il "boom", "c'era il benessere" e ci hanno invitato a perdere
tutti i valori a pro di un consumo, di uno spreco, dell'accettazione acritica
di un livello di sfruttamento sempre più accentuati... e così
ci troviamo sempre più omologati, socialmente e culturalmente -
e anche questi fattori aggravano la miseria di altri popoli...Per tornare all'allegria dei
cubani: si traduce in comportamenti solidali (è realmente "vissuta"
da tutti la frase del "Che" che ho riportato al termine di questa pagina:
"Ricordatevi che ciascuno di noi, da solo, non vale nulla"), amichevoli,
cordiali, affettuosi ed espansivi che trasporta noi che viviamo in questa
parte del mondo, sempre più egoista e legata ai miti della carriera,
del denaro, del consumo, in un contesto totalmente diverso (io ho creduto,
letteralmente, di vivere in qualcosa che assomigliasse molto a una "ricostruzione"
ideale del Giardino dell'Eden di biblica memoria...).Un'altra caratteristica della
popolazione cubana che colpisce gli europei (specie quelli - e ce ne sono
molti, troppi- che qui da noi hanno una "istintiva", razzistica avversione
per gli immigrati provenienti dai paesi africani), poi, è la gran
mescolanza di popolazione di tutti i colori (compresi i discendenti di
una colonia cinese installatasi nell'isola circa duecent'anni fa), che
viene vissuta dai cubani in modo del tutto "normale" e naturale, a differenza
di ciò che ancora ai giorni nostri avviene nei vicini, ricchi (si
fa per dire, perché poi là le diseguaglianze sociali sono
accentuate più che nel resto del mondo), avanzati (tecnologicamente,
ma non socialmente) Estados Unidos. A proposito, parlando con i cubani
non devi mai chiamare "americani" gli statunitensi, si risentono giustamente:
americani sono infatti tutti i popoli che abitano quel continente, cubani
compresi.- Un altro aspetto, non secondario,
che certamente contribuisce ad "agevolare" il primo, è il clima,
subtropicale; vi sono temperature medie, come ho già accennato,
di 25 °C, con punte di 21 °C in gennaio e di 30 °C in luglio;
praticamente, una eterna "primavera avanzata".Con un clima di questo tipo,
è facile immaginare che cosa sia la natura, perennemente vitale,
con varietà di fiori e frutti che io neppure immaginavo esistessero
(il Giardino dell'Eden, appunto).Tutto è letteralmente
immerso nel verde, nei fiori, nelle coltivazioni (il territorio è
in grandissima parte agricolo, però, immagina che anziché
un esteso campo di granturco tu ti trovi davanti a una immensa coltivazione
di ananas - che si presenta anche come pianta bellissima e decorativa in
sé: è il classico "spettacolo della natura", da fermarsi,
stupiti, ad ammirare).Aggiungi un mare pulitissimo,
trasparente, ricco di tutte le specie di pesci immaginabile, con spiagge
estesissime di sabbia fine e bianca, impalpabile come farina e avrai un'idea
di come potrai trovarti, per quanto riguarda questo aspetto.Nella parte di Santiago de Cuba
vi sono altrettante spiagge sabbiose e qualche cala rocciosa: lì
è zona di montagne, come la parte a ovest di la Habana.Occorre stare attenti al sole:
io sono stata a Cuba nel mese di febbraio e dopo tre giorni, neppure passati
al mare, avevo perso la mia aria da "mozzarella", ma avevo anche il naso
completamente spellato.Per flora e fauna ti rimando
a quanto ho già acennato sopra. Non vi sono propriamente animali
pericolosi di mare e di terra: anche i coccodrilli (che non sono esattamente
animali domestici) vivono solo in una parte circoscritta dell'isola; non
te li trovi davanti all'improvviso, voglio dire, poiché stanno in
un'ampia zona protetta e cintata.Tra giugno e settembre so, tramite
l'esperienza fatta da alcuni amici, che vi sono zanzare ben pasciute, per
cui in quei mesi occorre avere con sé il classico "liquido repellente",
anche se nelle farmacie, anche dei piccoli centri, vi sono prodotti adatti
alla difesa da questi insetti dei quali, con tutta la buona volonta', non
ho mai capito l'utilita'.Ovviamente devi portare medicinali
solo se sei, già qui, soggetta a una particolare terapia con un
farmaco specifico: non è detto che a Cuba si riesca a trovare proprio
"quel" medicinale. Se si tratta di qualche analgesico o di aspirina trovi
comunque sul posto tutto cio' che occorre.Tra metà agosto e settembre
so che vi sono abbondanti piogge (a volte veri e propri tornados): per
le piogge, brevi e violentissime, c'è da dire che - grazie al clima
sempre caldo - con la stessa rapidità con cui le strade diventano
veri e propri torrentelli (specie nelle località ai piedi delle
montagne, come quelle dalle parti di Santiago), altrettanto velocemente
si asciugano del tutto.A Cuba il turismo è andato
via via acquistando un'importanza vitale e uno sviluppo notevole poiché
porta valuta e, con questa, la possibilità di rifornimenti per la
popolazione. E' quindi un settore che fornisce un servizio veramente di
prim'ordine.Per i turisti non vi sono problemi
di alimentazione (le cose più notevoli sono pesce, verdura e frutti
tropicali di varietà che mi erano totalmente sconosciute, che si
trovano in abbondanza). Da qualche parte ti puoi aspettare pizze o spaghetti,
ma suppongo che tu preferisca scordarteli per un bel po' per godere della
cucina locale.Sulle spiagge (non organizzate,
intendo con ombrelloni, sdraio ecc. ecc. - vi e' solo qualche attrezzatura
messa a disposizione dagli alberghi che si affacciano su un certo tratto
di mare), tutte libere, ovviamente, vi sono intraprendenti cubani che,
con quei fornelletti a braci da campeggio (hai presente?) cucinano splendide
aragoste e altri pesci fan-ta-sti-ci! (è tra i ricordi piu' belli
che ho!, perché poi fai subito amicizia con questi improvvisati,
fantasiosi e fisicamente splendidi cuochi! e dopo un po' ti ritrovi a darti
reciprocamente pacche sulle spalle...)Per i cubani i problemi di alimentazione
vi sono, poiché la maggior parte dei generi alimentari è
razionata (è come se fossero perennemente in guerra, e in qualche
modo lo sono, escludendo fortunatamente l'aspetto cruento) e questo, devo
dire, è stato un aspetto che - da turista a cui non mancava niente
- mi ha disturbato un po'. Ma i cubani sono i primi a rendersi conto che
il turismo è una fonte principale di ricchezza e quindi ti trattano
con rispetto, gentilezza, amicizia qual è difficile trovare altrove.
Loro, certamente, qualche problema ce l'hanno, questo sì.Non voglio dimenticare di parlarti
della musica, del ballo, delle espressioni che attraverso esse si manifestano
nel popolo con significati e attinenze anche religiose: sopravvivono tradizioni
del tutto pagane di origine africana che si mescolano ad altre di origine
cristiana, le cui "rappresentazioni" consistono in azioni mimiche e musicali
che ti lascio volentieri scoprire.Queste tradizioni sono presenti
con più frequenza nella zona di Santiago che, personalmente, è
quella che amo di più. Spero che anche tu apprezzerai e ammirerai
questo luogo meraviglioso e i suoi splendidi abitanti! Buon viaggio! E,
se ci andrai, fatti sentire, al tuo ritorno.
Ricordatevi che ciascuno
di noi, da solo, non vale nulla. (Ernesto Che Guevara) .