Dopo la sommossa operaia
di agosto, Gramsci diventa segretario della commissione esecutiva provvisoria
della sezione socialista di Torino. Dirige di fatto Il Grido del popolo.
Gli avvenimenti: 1917
In agosto scoppiano in Italia movimenti di protesta
contro il carovita e la guerra. In Russia la rivoluzione di febbraio porta
all'abdicazione dello zar Nicola II; il governo provvisorio viene rovesciato
in novembre dalla rivoluzione bolscevica.
1918
Cessano le pubblicazioni del Grido
del popolo (ottobre) e nasce l’edizione piemontese dell’Avanti!
(dicembre),
diretta da Ottavio Pastore, nella cui redazione Gramsci entra dall’inizio.
Gli avvenimenti: 1918
Finisce la guerra mondiale. Movimenti rivoluzionari
in vari paesi d'Europa. In Russia la controrivoluzione si militarizza:
scoppia la guerra civile.
1919
Gramsci e altri (tra cui Tasca,
Terracini, Togliatti) danno vita al settimanale L’Ordine nuovo (maggio),
che si schiera per l’adesione del Psi all’Internazionale comunista e in
favore del movimento dei consigli di fabbrica.
Gli avvenimenti: 1919
La nuova legge di suffragio universale permette
al Psi e al Partito popolare di eleggere rispettivamente 156 e 100 deputati,
modificando radicalmente l'assetto del potere politico. A Parigi si inaugura
la Conferenza di pace. Viene fondata a Mosca la Terza Internazionale (Comintern).
Il congresso socialista di Bologna delibera l'adesione alla nuova Internazionale
comunista.
1920
Lo sciopero degli operai dell’industria
di Torino di marzo-aprile (sciopero delle lancette) per il riconoscimento
dei consigli di fabbrica apre una vivace polemica tra la direzione socialista
e il gruppo dell’Ordine nuovo, le cui posizioni politiche ricevono
l’approvazione di Lenin. Gramsci si avvicina alla frazione astensionista
del Psi, guidata da Bordiga, che prospetta la costruzione del Partito comunista.
Gli avvenimenti: 1920
Giolitti torna a formare il governo. In settembre
lo scontro sociale porta all'occupazione delle fabbriche. La sconfitta
segna l'inizio del riflusso del movimento proletario. I bolscevichi sbaragliano
definitivamente gli eserciti controrivoluzionari.
1921
L’Ordine nuovo, diretto
da Gramsci, diventa quotidiano. Gramsci entra nel comitato centrale del
Partito comunista d’Italia.
Gli avvenimenti: 1921
Nasce a gennaio a Livorno, da una scissione minoritaria
del Psi, il Partito comunista d'Italia, sezione italiana dell'Internazionale
comunista. Dopo la grande paura dell'occupazione delle fabbriche, gli industriali
guardano con favore al movimento fascista. Lenin lancia la Nuova politica
economica.
Lenin in un ritratto del pittore
A.J. Kostjucenko
1922
Nel secondo congresso del Pcd’I
(Roma, marzo) Gramsci sostiene le posizioni della maggioranza bordighiana,
in dissenso con la politica del "fronte unico" con il Psi proposto dall’Internazionale.
A maggio parte per Mosca, delegato del partito italiano nell’esecutivo
dell’Internazionale e nel giugno partecipa alla conferenza dell’esecutivo
allargato. Ricoverato in un sanatorio in settembre, vi conosce Giulia Schucht,
che diventerà sua moglie e gli darà due figli.
Gli avvenimenti: 1922
Si moltiplicano le violenze squadristiche e gli
assalti alle Camere del lavoro e ai giornali antifascisti. Ulteriore scissione
socialista: il congresso di Roma (ottobre) espelle i riformisti. In ottobre
marcia su Roma e formazione del governo Mussolini, che in novembre ottiene
pieni poteri.
1923
L’esecutivo allargato dell’Internazionale
(giugno) discute la situazione italiana e stabilisce d’autorità
la formazione di un comitato esecutivo del Pcd’I maggiormente rispondente
alla propria politica. Gramsci, in dissenso con le posizioni di Bordiga
e favorevole a quelle dell’Internazionale (che sostiene la parola d’ordine
del "governo operaio e contadino"), si fa carico della svolta (lettera
di settembre per la fondazione dell’Unità). In novembre,
viene inviato a Vienna per tenere i collegamenti tra il partito italiano
e gli altri partiti comunisti d’Europa. Inizia, con un fitto carteggio,
a ricostruire il gruppo dirigente del Pcd’I attorno a quella che era stata
la redazione dell’Ordine nuovo.
Gli avvenimenti: 1923
Nel febbraio arresto di Bordiga e di parte del
comitato esecutivo del Pcd'I, che si riorganizza semiclandestinamente.
Bordiga, in carcere, si schiera contro le posizioni dell'Internazionale
per quanto riguarda i rapporti con il Psi. Il parlamento italiano approva
la legge elettorale maggioritaria presentata dal fascista Acerbo. In Bulgaria
viene rovesciato il governo di Stambolijski, leader del partito contadino.
1924
In febbraio esce a Milano, su
indicazione di Gramsci, il quotidiano l’Unità. Gramsci continua
il lavoro per ricostruire il gruppo dirigente del partito. Viene eletto
alla Camera dei deputati il 6 aprile e rientra in Italia in maggio; nel
convegno clandestino di Como si schiera nettamente contro Bordiga. Entra
nel comitato esecutivo del partito e viene eletto segretario generale.
Partecipa all’opposizione parlamentare che segue il delitto Matteotti e
propone un appello per lo sciopero generale. In agosto nasce a Mosca il
figlio Delio. Imposta con Grieco e Di Vittorio la politica del partito
verso il Mezzogiorno. In ottobre propone che l’opposizione aventiniana
si costituisca in Antiparlamento e in novembre il gruppo parlamentare comunista
rientra in aula.
Gli avvenimenti: 1924
Le elezioni politiche di maggio, contrassegnate
da violenze e intimidazioni, assegnano il 65 per cento dei suffragi ai
fascisti. In giugno viene assassinato il deputato riformista Giacomo Matteotti
che aveva denunciato i brogli; ne segue una vasta ondata di proteste. In
agosto il gruppo socialista che fa capo a Serrati (i "terzini") aderisce
al Pcd’I. Alla morte di Lenin, in Unione Sovietica il potere viene assunto
da una direzione collegiale formata da Stalin, Trockij, Zinov'ev e Kamenev.
1925
Tra marzo e aprile partecipa a
Mosca ai lavori dell’esecutivo allargato dell’Internazionale. In giugno
apre la polemica con la sinistra interna al partito, guidata da Bordiga.
Inizia a lavorare all’organizzazione del terzo congresso del Pcd’I.
Gli avvenimenti: 1925
Superata la crisi Matteotti, Mussolini torna saldamente
alla guida del governo. Vengono abolite le commissioni interne e soppressa
la libertà sindacale.
1926
In gennaio si svolge a Lione il
terzo congresso del Pcd’I: le tesi politiche, stese da Gramsci e Togliatti,
vengono approvate con una maggioranza che supera il 90 per cento. In agosto
nasce Giuliano, il secondogenito di Gramsci. In ottobre invia a nome dell’ufficio
politico del Pcd’I una lettera al comitato centrale del partito sovietico,
in cui esprime la preoccupazione che le lotte interne al partito comunista
sovietico
giungano a liquidarne la funzione dirigente. In novembre, a seguito dei
provvedimenti eccezionali del regime fascista, Gramsci viene arrestato,
con gran parte del gruppo dirigente comunista, e tradotto a Ustica.
Gli avvenimenti: 1926
In Italia vengono sciolti i partiti di opposizione;
vengono istituiti il confino di polizia e il Tribunale speciale. La Camera
dichiara decaduti i deputati aventiniani. Stalin riesce ad isolare Trockij
e Zinov'ev.
1927
Trasferito dal febbraio nel carcere
di San Vittore a Milano, in attesa del processo, inizia a progettare uno
studio di ampio respiro sugli intellettuali italiani.
Gli avvenimenti: 1927
Con la Carta del lavoro il fascismo enuncia i
principi dello Stato corporativo. Il X congresso del Pcus espelle Trockij,
Zinov 'ev e Kamenev; inizia la politica dell'industrializzazione forzata.
1928
Alla fine di maggio, a Roma, Gramsci
è processato. Il 4 giugno viene emessa la sentenza: 20 anni, 4 mesi
e 5 giorni di reclusione. In luglio Gramsci raggiunge il carcere di Turi.
Gli avvenimenti: 1928
Il Gran consiglio del fascismo diviene organo
dello Stato. Il VII congresso dell'Internazionale lancia la parola d'ordine
dell'intensificazione della lotta alla socialdemocrazia.
1929
In febbraio, nel carcere di Turi,
Gramsci inizia la stesura dei Quaderni.
Gli avvenimenti: 1929
Patti lateranensi tra Italia e Vaticano. In Unione
Sovietica Bucharin si oppone alla politica di collettivizzazione forzata
e viene rapidamente emarginato da Stalin. Il X plenum dell'Internazionale
enuncia la teoria del social-fascismo. Crollo della borsa di New York:
inizia la grande depressione.
1930
Emergono dissensi con altri detenuti
comunisti sulla politica da seguire dopo la caduta del fascismo: Gramsci
sostiene la necessità di una fase democratica e propone la parola
d’ordine della Costituente.
Gli avvenimenti: 1930
La grande depressione colpisce anche l’Italia.
Il Pcd’I, sulla base dell'analisi dell’Internazionale che ritiene in crisi
il regime, fa rientrare decine di quadri in Italia.
1931
Peggiorano le condizioni di salute:
in agosto Gramsci ha un’improvvisa emorragia.
Gli avvenimenti 1931
Viene rapidamente smantellata dalla polizia la
rete clandestina del Pcd'I. Vittoria elettorale repubblicana in Spagna.
1932
Non ha esito il progetto di uno
scambio di prigionieri politici, che avrebbe incluso anche Gramsci, tra
l’Italia e l’Unione Sovietica.
Gli avvenimenti: 1932
Condonato alla Germania il debito di guerra. Salazar
assume la guida del governo portoghese. Roosevelt promuove negli Usa il
regolamento dell'economia.
1933
In marzo, seconda grave crisi
delle condizioni di salute di Gramsci. In novembre viene trasferito nell’infermeria
del carcere di Civitavecchia e da qui, in dicembre, nella clinica del dottor
Cusumano a Formia.
Gli avvenimenti: 1933
In Italia viene creato l'Iri. I nazisti assumono
il potere in Germania. In Unione Sovietica viene varato il secondo piano
quinquennale.
1934
Riprende la campagna per la liberazione
di Gramsci. In ottobre viene accolta la richiesta per la libertà
condizionale.
Gli avvenimenti: 1934
Patto di unità d'azione tra Pci e Psi.
In Germania Hitler assume la carica di capo dello Stato. In Unione Sovietica
Zinov'ev e Kamenev vengono processati per tradimento: iniziano le grandi
purghe.
1935
In giugno nuova crisi e aggravamento
delle condizioni di salute di Gramsci. In agosto si trasferisce nella clinica
"Quisisana" di Roma.
Gli avvenimenti: 1935
L'Italia invade l’Etiopia. Leggi antisemite in
Germania. L'Internazionale adotta la tattica dei fronti popolari.
1936
Lo stato di prostrazione fisica
impedisce a Gramsci di lavorare ai Quaderni.
Gli avvenimenti: 1936
Dopo la conquista dell'Etiopia, l'Italia proclama
l'impero. Le sinistre vincono le elezioni in Francia e in Spagna; qui le
forze reazionarie rispondono con un pronunciamiento militare: è
la guerra civile.
1937
Terminato il periodo di libertà
condizionale, Gramsci riacquista la piena libertà, ma è in
clinica oramai morente. Muore per emorragia cerebrale il 27 aprile. Il
giorno seguente si svolgono i funerali. Le sue ceneri sono inumate al cimitero
del Verano a Roma e trasferite dopo la liberazione al cimitero degli inglesi.
Copertina dell'opuscolo
di Roman Rolland per la morte di Gramsci: quest'ultimo è rappresentato
sullo sfondo del suo carnefice e assassino, Benito Mussolini - 1937
Gli avvenimenti: 1937
Crisi del governo di fronte popolare in Francia.
Si internazionalizza la guerra civile spagnola. L’Italia aderisce al patto
anti Comintern con Germania e Giappone. In Unione Sovietica vengono accusati
di tradimento e fucilati Radek e Tuchacevskij.
Dalle Lettere dal carcere
22 aprile 1929
Carissima Tania,
ho ricevuto le tue cartoline del 13 e del 19 aprile.
Aspetterò con pazienza le notizie di casa. Credo che anche tu ti
sia accorta, in quei pochi momenti che ci siamo visti, quanto io sia divenuto
paziente. Lo ero anche prima, ma solo in virtù di un grande sforzo
su me stesso: era una certa qualità diplomatica, necessaria per
entrare in rapporto con gli imbecilli e con la gente noiosa, della quale
purtroppo non si può fare a meno. Ora, invece, non mi costa nessuna
fatica: è diventata un'abitudine, è l'espressione necessaria
della routine carceraria, ed è anche un elemento di autodifrsa istintiva.
Qualche volta però questa «pazienza» diventa una specie
di apatia e di indifferenza, che non riesco a superare: credo che ti sia
accorta anche di questo e che un po' ti abbia addolorato. Non è
una novità neanche questo, sai? Tua madre se n'era accorta fin dal
1925 e Giulia me lo riferì. La verità è che fin da
quegli anni io, per dirla con una immagine di Kipling, ero come una capra
che ha perduto un occhio e gira in circolo, sempre sulla stessa ampiezza
di raggio.
Ma veniamo a qualcosa di più allegro. La
rosa ha preso una terribile insolazione: tutte le foglie e le parti più
tenere sono bruciate e carhonizzate; ha un aspetto desolato e triste, ma
caccia fuori nuovamente le gemme. Non è morta, almeno finora. La
catastrofe solare era inevitabile, perché potei coprirla solo con
della carta, che il vento portava via; sarebbe stato necessario avere un
bel mazzo di paglia, che è cattiva conduttrice del calore e nello
stesso tempo ripara dai raggi diretti. In ogni modo la prognosi è
favorevole, a eccezione di complicazioni straordinarie. I semi hanno tardato
molto a sortire in pianticelle: tutta una serie si intestardisce a fare
la vita podpolie'. Certo erano semi vecchi e in parte tarlati. Quelli usciti
alla luce del mondo, si sviluppano lentamente, e sono irriconoscibili.
Io penso che il giardiniere, quando ti ha detto che una parte dei semi
erano bellissimi, voleva dire che erano utili da mangiare; infatti alcune
pianticelle rassomigliano stranamente al prezzemolo e alle cipolline più
che a fiori. A me ogni giorno viene la tentazione di tirarle un po' per
aiutarle a crescere, ma rimango incerto tra le due concezioni del mondo
e dell'educazione: se essere roussoiano e lasciar fare la natura che non
sbaglia mai ed è fondamentalmente buona o se essere volontarista
e sforzare la natura introducendo nell'evoluzione la mano esperta dell'uomo
e il principio d'autorità. Finora l'incertezza non è finita
e nel capo mi tenzonano le due ideologie.
Le sei piantine di cicoria si sono subito sentite
a casa loro e non hanno avuto paura del sole: già cacciano fuori
il fusto che darà i semi per le messi future. Le dalie e il bambù
dormono sotterra e non hanno ancora dato segno di vita. Le dalie specialmente
credo siano veramente spacciate. Poiché siamo su questo argomento,
voglio pregarti di mandarmi ancora quattro qualità di semi: 10 di
carote, ma della qualità detta pastinaca, che è un piacevole
ricordo della mia prima fanciullezza: a Sassari ne vengono di quelle che
pesano mezzo chilo e prima della guerra costavano un soldo, facendo una
certa concorrenza alla liquerizia; 20 di piselli; 30 di spinaci; 40 di
sedani. Su un quarto di metro quadrato voglio mettere quattro o cinque
semi per qualità e vedere come vengono. Li puoi trovare da Ingegnoli,
che ha negozio in piazza del Duomo e in via Buenos Ayres; così ti
farai dare anche il catalogo, dove è indicato il mese più
propizio per la semina.
Ho ricevuto un altro biglietto dalla signora Malvina
Sanna (Corso Indipendenza 23). Trasmettile queste linee:
«Comprendo le difficoltà finanziarie
per procurarsi i libri da me indicati precedentemente. Anch'io l'avevo
fatto notare; ma il mio incarico era quello di rispondere a domande precise.
Rispondo oggi a una domanda che, anche se non rivoltami, era implicita,
e perché capisco che risponde a un bisogno generale di chi è
carcerato: "come fare a non perdere il tempo in carcere e a studiare qualcosa
in qualche modo?" Mi pare che prima di tutto sia necessario spogliarsi
dell'abito mentale "scolastico", e non porsi in testa di fare dei corsi
regolari e approfonditi: ciò è impossibile anche per chi
si trova nelle migliori condizioni. Tra gli studi più proficui è
certo quello delle lingue moderne: basta una grammatica, che si può
trovare anche nelle bancarelle dei libri usati per pochissimi soldi, e
qualche libro (anch'esso magari usato) della lingua scelta per lo studio.
Non si può imparare la pronunzia parlata è vero, ma si saprà
leggere e questo è già un risultato ragguardevole.
«Inoltre: molti carcerati sottovalutano
la biblioteca del carcere. Certo le biblioteche carcerarie, in generale,
sono sconnesse: i libri sono stati raccolti a caso, per donazione di patronati
che ricevono fondi di magazzino dagli editori, o per libri lasciati da
liberati. Abbondano di libri di devozione e di romanzi di terz'ordine.
Tuttavia io credo che un carcerato politico deve cavar sangue anche da
una rapa. Tutto consiste nel dare un fine alle proprie letture e nel saper
prendere appunti (se si ha il permesso di scrivere).
«Faccio due esempi: a Milano io ho letto
una certa quantità di libri di tutti i generi, specialmente romanzi
popolari, finché il direttore non mi ha concesso di andare io stesso
in biblioteca a scegliere tra i libri non ancora passati in lettura o fra
quelli che per un particolare sapore politico o morale, non erano dati
in lettura a tutti. Ebbene, ho trovato che anche Sue, Montépin,
Ponson du Terrail ecc. erano abbastanza se letti da questo punto di vista:
"perché questa letteratura è sempre la più letta e
la più stampata? quali bisogni soddisfa? a quali aspirazioni risponde?
quali sentimenti e punti di vista sono rappresentati in questi libracci,
per piacere tanto?" Eugenio Sue perché è diverso da Montépin?
e Victor Hugo non appartiene anche lui a questa serie di scrittori per
gli argomenti che tratta? e Scampolo o l'Aigrette o la Volata
di Dario Nicodemi non sono forse la filiazione diretta di questo basso
romanticismo del 48? ecc. ecc.
«Il secondo esempio è questo: uno
storico tedesco, Gruithausen, ha pubblicato recentemente un grosso volume
in cui studia i legami tra il cattolicismo francese e la borghesia nei
due secoli prima dell'89. Egli ha studiato tutta la letteratura di devozione
di questi due secoli: raccolte di prediche, catechismi delle diverse diocesi
ecc. ecc. e ha messo insieme un magnifico volume.
«Mi pare che sia sufficiente per provare
che si può trar sangue anche dalle rape perché in questo
caso rape non esistono. Ogni libro, specialmente se di storia, può
essere utile da leggere. In ogni libercolo si può trovar qualcosa
che può servire... specialmente quando si è nella nostra
condizione e il tempo non può essere valutato col metro normale».
Cara Tatiana, ho scritto anche troppo e ti costringerò
a fare un esercizio di calligrafia. A proposito: ricordati di disporre
perché non mi siano più mandati dei libri, finché
io non avvertirò. Caso mai, se vengono fuori libri che ritieni mi
possano essere utili, falli mettere da parte per spedirli quando io li
domanderò. Carissima, spero davvero che il viaggio non ti abbia
stancato troppo. Ti abbraccio affettuosamente.
Antonio
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