L'occhio, la vita, la storia
É la sezione più ampia della mostra ed intende
offrire un quadro il più possibile esauriente dell'attività
di Pinna, rispettando un rigoroso ordine cronologico. L'occhio,
la vita, la storia, oltre a fornire tutte le informazioni
necessarie ad una corretta fruizione delle sezioni sincroniche (Temi
e Fuori schema), consente di
effettuare anche un'appassionante carrellata documentaria sull'Italia del
secondo Dopoguerra (1944-1977). Un'Italia in fase di rinnovamento che Pinna
osserva con uno spirito critico indugiante sui drammatici contrasti di
un Paese profondamente arretrato sul piano sociale e culturale: una vera
lezione per capire in profondità quegli anni nient'affatto "beati",
ma di converso anche le incongruenze dell'Italia d'oggi.
Temi
Nella direttrice Temi
le opere di Pinna sono raggruppate in sezioni a soggetto (Roma,
Sud, Sardegna, Itinerari emiliani, Fellini) che sintetizzano
gli argomenti più emblematici e significativi della sua produzione.
Fuori schema
É la sezione più ridotta della mostra. I suoi
intendimenti sono duplici, concorrendo comunque a fornire dell'attività
di Pinna un quadro più ampio e veritiero di quanto sinora è
stato fatto. Da una parte si vuole approfondire lo sguardo attorno a quello
che può essere considerato il tema per eccellenza dell'arte fotografica
di Pinna, l'uomo, soffermandosi su alcune sue applicazioni solitamente
ignorate e trascurate. Se nei soggetti dell'infanzia e delle donne Pinna
non disgiunge la particolare sensibilità introspettiva dal contesto
sociale nel quale essi si collocano, nei ritratti, qui prevalentemente
maschili, l'autore rivela uno spiccato talento psicologico che connota
la personalità degli effigiati attraverso il paritetico concorso
di tratti fisiognomici, gesti e oggetti. Parimenti ci si propone di sfatare
il luogo comune che vorrebbe Pinna interessato soltanto agli aspetti documentaristici
del fatto fotografico, dimostrando al contrario come il sardo abbia costantemente
percepito durante tutta la sua carriera le suggestioni del formalismo;
una sorpresa per chi di Pinna si è fatta un'idea troppo legata a
schematismi convenzionali. |