infine: sulla fine di Jim Morrison

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Il giorno 8-02-2004 1:04, ARES@... ha scritto:

Caro Ronco, certo che ha sollevato un bel polverone...

Se se ne fosse rimasto buono buono su Marte (rif. "lettera da Marte", di C. Ronco) anziché cercare ostinatamente di far pervenire il suo sdegno fin qui sulla Terra forse non avrebbe avuto tanti fastidi!
Ho letto alcune delle e-mail che lei ha ricevuto e che ha pubblicato sul suo sito internet e capisco il suo punto di vista, peraltro abbastanza emblematico dell'approccio che hanno quasi tutti i musicisti classici nei confronti della musica contemporanea (quella veramente contemporanea, non quella di secoli fa e che, per quanto bella, non riflette più questo mondo. Preferisco chiamarla "eterna" anziché "contemporanea", come fa lei).
Beethoven non è affatto un nostro contemporaneo. Jim Morrison sì. Diciamo che lei è un contemporaneo di Beethoven, il che è cosa ben diversa...


Mi incuriosicono molto certe sue affermazioni, forse è per questo che le ho scritto. Mi fa un po' sorridere questa rabbia che lei esprime nei confronti di Jim Morrison. Non credo affatto che in realtà sia lui a generarla (anche perché, con tutto rispetto, lei non sembra conoscerlo molto bene) ma piuttosto questa massa di giovinetti invasati che lo venerano. Non mi stupisce affatto che lei abbia ricevuto 25 mail in due giorni proprio in seguito all'ennesimo passaggio dell'orrendo film sui Doors in prima serata... questo è tipico fanatismo. Ma, vede, non è Jim Morrison ad essere una "rottura di coglioni", come lei dice oxfordianamente, quanto piuttosto i suoi fans. Mi pare una cosa ben diversa e mi stupisce che le sfugga. Ma del resto anche lei è inesorabilmente e inevitabilmente figlio della "degradante imbecillità degenerata dell'illusorio tempo storico di un Jim Morrison", altrimenti non gli avrebbe lasciato un così ampio spazio sul suo sito internet. Calerei invece un velo pietoso su ciò che lei blatera sulle parole ammassate caoticamente da Morrison in vita, poiché mi pare piuttosto evidente che non si sia nemmeno preso la briga di leggerle.
E poi, su... "E' evidente che non sei capace di leggere oltre un numero medio di quattro frasi, sicché ti risulta impossibile riconoscere la differenza fra Beethoven e Jim Morrison" ecc ecc... ma andiamo... il fatto che lei lo ignori totalmente, perché si è fermato alla superficie ed all'apparenza (modalità confacente a chi vive del passato e rifiuta modelli molto poco chic e più sanguigni e quindi più UMANI) non toglie che Jim Morrison non sia affatto il classico prodotto "di quel mostruoso consumismo occidentale" (del quale ci sono mille altri esempi...è andato a pescare proprio quello meno indicato, Ronco!) e che si distingua in mille modi dalle altre rockstars che popolano l'olimpo del rock: è stato tra i pochissimi rockers a vantare una cultura davvero immensa ed il suo sforzo ripetutamente esplicitato di avvicinare masse di giovani alla letteratura ed all'arte non mi pare lo renda così spregevole.Beethoven avrà composto per l'umanità; Morrison ha composto per gli uomini. Meno pretenzioso, ma più efficace... lei sa bene quanto me che la classica ha un campo d'azione molto più limitato del rock, quindi capisce a cosa alludo.
Ha ragione ad affermare che i giovani sono preda degli inganni e delle aberrazioni del mercato. Solo che il mercato impone Britney Spears, magari imponesse i Doors!!! Quando ero piccolo i Doors mi hanno avvicinato alla letteratura; non credo che Cristina Aguilera possa farlo...


Quando allude alla confusione di parole di Jim Morrison cos'ha in mente?
Non capisce quello che dice? Mi sembra strano... Credo piuttosto che lei usi Morrison come capro espiatorio per sfogare la frustrazione di un preparato musicista classico di fronte ad un mondo in cui essa (e l'arte tutta) non ha apparentemente più valore. Ma mi creda, Morrison non ha nulla a che fare con tutto ciò. E' morto di frustrazione a 27 anni per il fallimento del suo progetto.
Saluti!


ARES

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