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Pink Floyd Monografia Completa
I Pink Floyd nascono ufficialmente nel 1967 con l'uscita del loro primo album The piper at the gates of down. Il gruppo come spesso accade per le band inglesi, si forma qualche anno prima sui banchi di scuola: Manson, Barrett, Waters e Wrigth si frequentavano infatti dai tempi del liceo. La leggenda dice che il nome del gruppo fu scelto da Barrett ispirato da due bluesman che apprezzava moltissimo ovvero Pink Anderson e Floyd Council. Sin dai primi tempi però Barrett, che era la mente compositiva del gruppo, cominciò a manifestare seri problemi mentali a causa dell'uso di droghe come l'LSD che usava per ispirarsi e comporre le canzoni dei P.F. Lo stato di Barrett peggiorò al punto che i membri della band furono costretti a sostituirlo durante le registrazioni dell'album A sacerful of secrets, il sostituto fu un certo David Giulmur....., a questo punto la band assume la formazione che è arrivata a noi fino al 1979 circa. Non
è semplice classificare la musica dei Pink Floyd, essa infatti è tentacolare.
Nei trenta anni di musica che hanno prodotto hanno fatto e sperimentato
tutto il possibile. Celebri sono le suites, brani strumentali che
accompagnano l'ascoltatore in un mondo fatto di suggestioni e ispirazione.
Una suite che mi ha sempre impressionato anche se ha un breve testo,
è quella che apre e chiude l'album Shine on your crazy diamond,
(potrebbe essere definita una canzone io, la considero una suite). I
Pink Floyd hanno sempre visto la loro musica in funzione dello spettacolo
live, essi infatti furono i primi a studiare il modo di sonorizzare
gli ambienti dove suonavano in modo da far sembrare al pubblico di essere
immersi nella musica a 360°. Allo scopo pensarono anche di usare
delle diapositive proiettate durante i concerti. In questo modo ottenevano
un duplice effetto: rapivano con le immagini l'attenzione del pubblico
e grazie alla musica, che sembrava descrivere le immagini, li trasportava
direttamente nei luoghi rappresentati. Il
sound dei Pink Floyd è segnato in modo indelebile dal suono delle chitarre.
Molti dei brani dei Floyd ne sono dominati, ogni stumento comunque ha
il suo posto nell'anima dei brani. Le sonorità degli strumenti sono sfruttate
per dare atmosfera alle suites e a rendere le canzoni uniche tra
loro. Ultimamente i Pink Floyd hanno perso la loro vocazione sperimentale a favore di album più consueti e quindi più immediati all'ascolto. Questa impostazione si riscontra già in The final cut, l'ultimo album con Waters. I fans dell'ultima ora magari saranno anche contenti di questo "nuovo corso", ma tutti quelli che conoscono i veri Pink Floyd, rimpiangono la vocazione sperimentale e innovativa che ha reso alcuni album dei Pink Floyd delle vere pietre miliari della musica contemporanea. Discografia del guppo:
A presto.
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