Pesciolino dorato di Vladimir Prica

Vi presento un bellissimo quadro di mio cugino Vladimir Prica (il collegamento vi porta al suo sito ufficiale dove potete ammirare altre sue opere) ed il testo di una sua amica, ispirato dal quadro.

Quadro intitolato Pesciolino dorato di Vladimir Prica Tutti questi personaggi immaginari di cui leggiamo li elaboriamo nella fabbrica della nostra mente distorta e solo dopo li amiamo o non li amiamo. Quanto è grande la pleiade degli eroi di cui ci hanno nutriti sin dall'infanzia, lo scoprivamo da soli, crescendo. Ad alcuni tornavamo invecchiando, da alcuni scappavamo. Nonostante questo passare del tempo, restano ancora tutti qua. Che cos'è questo Pesciolino dorato? Anche da morto vale più di un pesce qualsiasi. E' il desiderio che una volta desideravamo, quello morto e sepolto nel tempo. Magari lo abbiamo realizzato oppure no e alla fine il desiderio si è affievolito. Ecco cosa sono i desideri umani. D'altronde, chi ha mai pensato che quel povero pesce fosse in grado di esaudire i desideri solo degli altri, non avendo il tempo di dedicarsi ai propri. Magari il suo desiderio sarebbe stato quello di essere un pesce qualsiasi, viscido e squamoso, impegnato a inseguire vermi ed insetti, e non i sogni della gente.

Chi si è mai chiesto perché quel vecchio signore che l'ha catturato non fosse più saggio e non abbia espresso due desideri concreti e come terzo che il pesciolino gli esaudisse tutti i suoi desideri sempre o invece gli facesse apparire la lampada di Aladino e così, attraverso di essa, avrebbe avuto diritto ad altri tre desideri. Tutto questo è però solamente un'utopia, perché... L'uomo, quando all'improvviso ha l'occasione di diventare felice o esagera, e gli svanisce tutto quanto quindi viene punito, o è così incredulo che lo getta via, di nuovo, nell'acqua, bestemmiando forte, convinto che si tratti di uno scherzo; ma come mai, proprio a lui, al crepuscolo della vita qualcuno vuole esaudire i suoi desideri, quando era già in pace e ormai aveva dimenticato di avere mai desiderato. E quello gli toglie il diritto di lamentarsi, diritto che aspettava da anni.

Il Pesciolino dorato è forse la Santa Prostituta, quella che soddisfa bene i vostri sogni libidinosi, quella sempre bella e volenterosa da assecondare ogni vostro desiderio, senza ringraziamento o una ricompensa adeguata. Il Pesciolino sa che nessuno gli dirà ti restituisco al mare, voglio liberarti almeno dall'accontentare me. E poi, sa che dopo che ha accontentato quello là con tre desideri, egli lo getterà via di nuovo nell'acqua e correrà verso il proprio "castello" o da qualche altra parte. E' consapevole del suo scopo e solo qualche volta fallisce, così per vanità, benché raramente fallisce, quando qualche donnaccia malvagia esprime il desiderio di avere proprio quel pesciolino e non i cortigiani. E' lo stesso, però, una tessitura fine, quella patina dorata. Non punisce la vecchia con le corna e gli zoccoli, ma la riporta dove era, nello stesso posto dove è tutto uguale. Non ha mai detto all'imbecille: "Cosa te ne fai di un castello?" Oppure allo scemo: "Perché tu dovresti essere un re, farò felice te, ma danneggerò l'umanità". Non ha fatto il moralista, non valutava se le fantasticherie umane avessero un senso. Nuotava soltanto nei mari dei nostri sogni folli, abboccava a pochi.

E quei pochi di solito erano sconcertati e chiedevano consiglio a qualcuno: cosa potevano desiderare? E allora ricevevano due veri consigli e un terzo malizioso, che rovinava loro il sogno, distruggendo castelli e facendo svanire l'incantesimo. E così il Pesciolino dorato scompariva per non tornare mai più.

Radmila Malic Zoric


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