Introduzione Guida ai numeri 9000 Qualità: un Sistema Interpretazione delle Norme ISO 9000 La documentazione del Sistema della Qualità Qualità e Information Tecnology ISO 9002 Norme Applicabili per i Sistemi Qualità Linee Guida per i Settori Qualità e Sicurezza Imposizioni legislativa per un Sistema Qualità
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From: Stefano
Subject: Siti sulla Qualità
http://www2.rimini.com/auditor3/default2.htm
http://www.igq.it/
http://space.tin.it/economia/rintarta/
From: Russi <russi@libero.it>
Subject: Certificare l'e-commerce: alcuni chiarimenti
Caro NG, di seguito troverete alcuni commenti da parte di Stefano Bonetto, presidente ISEC
(www.e-com-quality-mark.it), che trascrivo per chiarire alcuni concetti interessanti
sollevati da una mail.
Primo: differenze fra certificazione di prodotto e ISO 9000
Sono in molti, purtroppo, che fanno confusione fra certificazione di prodotto e
certificazione di sistema qualità. La colpa di tale confusione è principalmente degli
istituti di certificazione (e del loro marketing un po' miope); la soluzione del problema
è la formazione dei clienti e la diffusione corretta delle informazioni.
Essere certificati ISO 9000 significa avere un sistema di garanzia qualità con certi
requisiti, quelli previsti dalla ISO 9000 appunto. È una norma nata per qualificare un
fornitore, in un momento storico ed in settori dove il cliente sapeva molto bene che
livello di qualità desiderava: siamo negli anni 50 nel settore militare o aeronautico,
tecnicamente si dice che il cliente imponeva la specifica tecnica con i requisiti di
qualità del prodotto al fornitore.
Il marketing degli anni 80 e 90 ha cambiato la percezione del mercato della norma ISO
9000, la norma però non è però cambiata nella sua filosofia: da qui la confusione!
Il cliente pensa ora che la ISO 9000 rappresenti qualità di prodotto, questo non è
assolutamente vero, la qualità del prodotto è sempre legata ai requisiti di base imposti
dal cliente (inteso in senso lato: acquirente, organi di controllo leggi sul prodotto,
eccetera). Con il modello ISO 9000 ho solo la confidenza che i requisiti siano rispettati,
anche se scadenti: costruisco salvagente che affondano, però affondano tutti !
È per questo che alcuni soggetti più lungimiranti (per esempio: UE con le direttive su
alcuni prodotti, dai dispositivi medici al biologico; o l'UNI con le norme sulla qualità
dei prodotti e dei servizi, dalla pizza ai
traslochi) hanno ricominciato a utilizzare la certificazione ISO 9000 nel suo significato
originale, strumento per raggiungere un livello di qualità stabilito.
Per esempio nel servizio di trasloco chiedo all'azienda che il capo squadra abbia 5 anni
di esperienza; che il camion sia dotato di sistemi di chiusura e di sicurezza; che
l'azienda sia assicurata, eccetera. Questi requisiti non li troverò mai nella ISO 9000,
perché essa si deve adattare a più clienti,
in questo caso si adatta al cliente "norma UNI".
La certificazione di prodotto fissa i requisiti (le promesse, il livello di qualità che
si deve raggiungere. Le due certificazioni (prodotto e sistema qualità) sono integrabili,
ma l'attenzione deve essere sempre sulle
caratteristiche del prodotto e poi sulle garanzie costruttive, altrimenti confondo
l'obiettivo (requisiti di qualità del prodotto/servizio) con lo strumento (il sistema
qualità ISO 9000).
Un esempio per concludere: la specifica e-commerce (certificazione di prodotto) richiede
che sia presente una pagina che contenga alcune informazioni specifiche sulle condizioni
di vendita, l'eventuale sistema di garanzia qualità potrà predisporre una procedura per
la gestione controllata delle informazioni e del documento (iter di emissione).
Secondo: i costi
Il marchio e-commerce quality mark è stato progettato in funzione delle esigenze del
cliente, sia tecniche sia economiche, ed i prezzi partiranno da 2,5 milioni per le
attività meno complesse (circa 1.5 milioni anno per la sorveglianza). Sono state inoltre
previste delle forme pagamento in percentuale sul venduto al fine di rendere il prezzo
della certificazione un costo variabile e ridurne così l'influenza sul budget iniziale
delle nuove aziende.
Terzo: diffusione e distribuzione
Il progetto e-commerce quality mark è una certificazione unica al mondo ed
innovativa. Il marchio è distribuito solo da organismi accreditati ed a diffusione almeno
nazionale che operano da anni nel campo della certificazione di qualità. L'obiettivo è
quello di permettere al cliente di avere un unico riferimento qualunque sia la sua
esigenza di certificazione (ISO 9000, prodotto, servizio, verifica fornitori, prove di
laboratorio, eccetera), in modo modulare ed economico.
Spero che i chiarimenti siano utili e ringrazio in anticipo tutti coloro che vorranno
discutere il nostro progetto. A disposizione per ogni informazione.
Stefano Bonetto - Presidente ISEC
From: Alessandro Seno
Subject: Manuale della Qualità su CD-Rom formato Acrobat Reader (*.PDF)
Bisogna comprare Acrobat Exchange. Con questo programma si installa un
driver di stampa virtuale col quale si creano file Pdf.
Da qualunque programma, invece di stampare sulla stampante, si stampa sul driver Pdf, ed
è tutto fatto. Inoltre (credo) aprendo i file Pdf con Acrobat Exchange è possibile
creare facilmente gli iperlink che vuoi. A proposito di documenti del SGQ, hai pensato a
gestirne la diffusione in rete (verifica, approvazione, rilascio, ecc.) attraverso uno
strumento SW?
Prova a guardare in http://www.ecopractice.com
o http://www.intelex.com.
From: Giuseppe Bove
Subject: Differenze tra la certificazione di prodotto e la certificazione secondo le iso
9000 e che quindi coprono tutte le fasi aziendali?
La certificazione è una procedura attraverso la quale un ente terzo (chiamato
organismo di certificazione) fornisce un'assicurazione scritta (certificato) circa la
conformità di un prodotto, un processo o un servizio a dei requisiti specificati (in
genere da norme nazionali o internazionali).
Quindi un prodotto dovrà essere confrontato con una norma che lo riguarda (ad esempio un
frigorifero dovrà sottostare, tra l'altro, alla norma CEI EN 50106 riguardante la
sicurezza elettrica), mentre un Sistema Qualità si confronta con ISO 9000, con QS-9000, e
così via.
Pertanto le certificazioni ottenute sono diverse perché si riferiscono a cose diverse.
> I due tipi di certificazione ( se non sono la stessa cosa) possono essere >
rilasciati dallo stesso ente certificatore?
Niente lo impedisce, tuttavia diversi organismi di certificazioni creano divisioni
diverse per certificare i prodotti o i sistemi (di qualità, ambientali, ecc.)
From: Alessandro Seno
Subject: Differenze tra la certificazione di prodotto e la certificazione secondo le iso
9000 e che quindi coprono tutte le fasi aziendali?
Giuseppe Bove ha già risposto circa aspetti generali del problema. Vorrei aggiungere
circa una aspetto che mi sembra di cogliere dalla domanda (sbaglio?): la certificazione di
prodotto certifica che "il prodotto" abbia una certa qualità (ovvero sia
conforme ad una norma), mentre la certificazione secondo ISO 9000 certifica che il sistema
aziendale segua le norme suddette, che gli consentono, relativamente ai prodotti, un
controllo consapevole della loro qualità. La differenza (una delle differenze!) sta nel
fatto che si potrebbe essere consapevoli della cattiva qualità dei propri prodotti, pur
essendo certificati ISO 9000. Basta gestirne adeguatamente le conseguenze (rapporti con i
clienti. D'altronde, se vedno un prodotto ad un prezzo estremamente basso, posso accettare
che esso sia di qualità bassa, e lo può accettare anche la clientela. Non è tutto, ed
il discorso potrebbe essere anche molto più complesso, ma una delle fondamentali
differenze sta in questo.
From: Giuseppe Bove
Subject: Documentazione
> rivedendo la procedura relativa al controllo della documentazione, mi
sono sorti alcuni dubbi:
-Come si possono gestire i moduli relativi ai disegni senza perdersi in lunghe e
complicate descrizioni mirate a definire ogni piccola situazione è praticamente
impossibile stabilire a priori il tipo di scala da utilizzare; il formato del foglio; l'
ente che deve redigere il documento ecc. essendo scelti all'atto della stesura del
disegno).
Non mi è chiaro cosa ti costringe a gestire i moduli. E' una tua esigenza o c'è lo
zampino di qualche auditor?
Attendo un chiarimento per darti il mio punto di vista e illustrarti le modalità di
gestione che usa la mia azienda. Cordialmente GB
From: Luen
Subject: norma ISO9000 in americano
ftp://ftp.ansi.org/tinkerafb/ in formato pdf e non ho la piu' pallida indea
di cosa si tratti
From: Gigi
Subject: Gestire la documentazione di un Sistema Qualità
Gestire la documentazione di un Sistema Qualità senza un buon database alle
spalle è veramente un casino.
Se poi il database non è condiviso dagli utenti del sistema (con le dovute
autorizzazioni) il tutto può essere gestibile ma malamente utilizzabile.
Per esperienza se si vuole che un sistema funzioni, la cosa migliore è sviluppare gli
eseguibili "in casa" a misura del proprio sistema qualità.
Personalmente non siamo certificati per la progettazione ma gestiamo su PC tutto il
sistema: procedure, manuali, istruzioni operative (con documenti HTML all'interno
dell'intranet);
i documenti di registrazione della qualità sono invece su database (un normale database
relazionale borland) e vengono visualizzati sulla intranet tramite dll scritte con Delphi.
From: Giuseppe Migatti
Subject: Gestire i documenti ufficiali del Sistema Qualità
Un metodo abbastanza semplice di gestire i documenti ufficiali del sistema
qualità mediante files e PC può essere il seguente:
1) Avere una sola "Copia Master" su carta, firmata da chi emette il documento
che è archiviata da chi gestice la documentazione (normalmente Ass. Qlt.)
2) Il file relativo a tale copia viene posto su server centrale accessibile a tuti, come
file sola lettura (es. file pdf); su questo documento è presente una indicazione (oggetto
grafico simile a un TIMBRO) che lo identifica come copia non controllata, in modo che le
ev. stampe degli utenti riportino tale indicazione.
3) In caso siano necessarie copie cartacee controllate, queste vengono invece evidenziate
e gestite come tali (es. con firma in originale dell'Ass.Qlt.)
4) Ass. Qlt. garantisce che il file sola lettura presente sul server è esattamente uguale
a quello firmato in originale, in quanto è lei che fa tutte le copie (cartacee e
informatiche) e gestice le directory sul server (con le opportune protezioni)
5) Il tutto dettagliatamente descritto da una procedura
From: Sala Adriano
Subject: Responsabilità di prodotto
Il cliente ha tre anni di tempo per presentare reclamo.
Pertanto, nel caso peggiore, cioè in caso di incidente nel decimo anno, il costruttore o
colui che ha posto in commercio il bene deve dare dimostrazione per 13 anni.
From: Gianni Burani
Subject: Sistema Informativo Aziendale
**corretta gestione della documentazione "elettronica" del Sistema Qualità**
Partendo dalla premessa che non ci dici ne' che tipo si S.O utilizzate (winNT?, MacOS?,
UNIX?, OS400 ?. ) ne il tipo di server e l'architettura della rete locale , la risposta
che ti posso dare e' abbastanza generica.
Per quanto riguarda il primo punto ovvero la gestione della documentazione (ed immagino
che ti riferisci alla distribuzione ) direi che 2 sono le strade possibili.
La prima e' la trasformazione dei tuoi documenti in formato PDF (si leggono con Adobe
Acrobat che e' distribuito gratiutamente sul web- si creano con Adobe distiller che e'
acquistabile a pagamento) e la distribuzione tramite condivisione in cartelle o directory
di cui definirai privilegi direttamente dal server.
La seconda e' utilizzando la condivisione web locale (o intranet), ovviamente i documenti
dovranno avere il formato HTML.
Il primo sistema e' piu' semplice ma ti da' meno flessibilita' , il secondo un po' piu'
complicato ma molto, molto piu' flessibile ed interessante visto che puo' sfruttare la
versatilita' dei collegamento ipertestuali (anche in PDF puoi creare collegamenti
ipertestuali ma in maniera molto piu' limitata rispetto al formato html).
Quello che serve, se il tuo sistema e' abbastanza recente, dovrebbe gia' essere dentro i
computer.
From: Stefano
Subject: Piani di campionamento in accettazione
Il quesito che volevo porre è questo:
a) utilizzando un piano di campionamento semplice per effettuare dei controlli in
accettazione, supponiamo di avere come numero di rifiuto 5 e numero di accettazione 4.
Ora, se, nel mio campione prelevato, trovo 3 pezzi difettosi, la conclusione logica è
quella di accettare il lotto.
Domanda: i tre pezzi difettosi, ragionando per assurdo, li tengo nel mio lotto o li
scarto?
b) ipotizziamo di dover prelevare 8 pezzi e di avere un NA =2 NR=3 , due casi 1) in base
ai controlli effettuati riscontro 3 pezzi non conformi, ciascuno per una variabile
diversa. Ragionando per variabili NR=1, ragionando per pezzi il totale è 3 . Qual' è la
conclusione sul lotto?. Il mio parere è considerare i pezzi non conformi
indipendentemente dalla o dalle variabili chemi hanno generato la non conformità (e
quindi rifiutare il lotto), ma è sempre meglio sentire altre voci..... Secondo voi è
logico assegnare un LQA diverso per ciascuna variabile, come pure ragionare in termini di
livelli di ispezione diversi per variabile? E non è troppo dispendioso? Grazie in
anticipo. Stefano
Giuseppe Bove
> > Il quesito che volevo porre è questo: > a) utilizzando un piano di
campionamento semplice per effettuare dei > controlli in accettazione, supponiamo di
avere come numero di rifiuto 5 e > numero di accettazione 4. Ora, se, nel mio campione
prelevato, trovo 3 pezzi > difettosi, la conclusione logica è quella di accettare il
lotto. Domanda: i > tre pezzi difettosi, ragionando per assurdo, li tengo nel mio lotto
o li > scarto?
Li devi scartare, perché sono difettosi! Al riguardo, leggiti il punto 7.2 della ISO
2859/1.
> b) ipotizziamo di dover prelevare 8 pezzi e di avere un NA =2 NR=3 , due > casi
1) in base ai controlli effettuati riscontro 3 pezzi non conformi, > ciascuno per una
variabile diversa. Ragionando per variabili NR=1, > ragionando per pezzi il totale è 3
. Qual' è la conclusione sul lotto?. > Il mio parere è considerare i pezzi non
conformi indipendentemente dalla o > dalle variabili chemi hanno generato la non
conformità (e quindi rifiutare > il lotto), ma è sempre meglio sentire altre
voci..... > Secondo voi è logico assegnare un LQA diverso per ciascuna variabile, come
> pure ragionare in termini di livelli di ispezione diversi per variabile? > E non
è troppo dispendioso?
Non mi è chiaro se fai un collaudo per attributi o per variabili. Nel primo caso il
pezzo è giudicato non conforme sia che abbia una sola caratteristica che non va, sia che
ne abbia piu' di una. Pertanto, trovati 3 pezzi non conformi (per una o più
caratteristiche), puoi tranquillamente rifiutare il lotto. Assegnare LQA diversi per
caratteristiche piu' o meno importanti è abbastanza normale e facile da implementare.
Suggerisco invece di non cambiare il livello di collaudo per le diverse caratteristiche,
in quanto diventa più difficile gestire piu' campioni per lo stesso lotto.
Stefano
>Non mi è chiaro se fai un collaudo per attributi o per variabili.
Eseguo un colaudo per attributi
>Assegnare LQA diversi per caratteristiche piu' o meno importanti è >abbastanza
normale e facile da implementare. >Suggerisco invece di non cambiare il livello di
collaudo per le diverse >caratteristiche, in quanto diventa più difficile gestire piu'
campioni >per lo stesso lotto.
Ma se assegno LQA diversi per caratteristiche più o meno importanti non ricado
nell'ambiguità di trovarmi in situazioni in cui per una variabile ho certi NA e NR e per
un'altra variabile ho altri NA e NR? Li utilizzerei diversi solo nel caso di collaudo per
variabili... Intanto grazie Saluti Stefano
Giuseppe Bove
> Ma se assegno LQA diversi per caratteristiche più o meno importanti non >
ricado nell'ambiguità > di trovarmi in situazioni in cui per una variabile ho certi NA
e NR e per > un'altra variabile ho altri NA e NR? Non c'è ambiguità. Vediamo un
esempio. Devo collaudare dei profili in plastica. Le caratteristiche primarie sono
rappresentate da 2 quote, le caratteristiche secondarie dalla presenza di piccole bave
tipiche dei processi di estrusione. Per le caratteristiche primarie ho concordato con il
fornitore un LQA pari a 1%, per quelle secondarie il 2,5%.
Utilizzo il livello di collaudo II.
Arriva un lotto di 5750 pezzi. Il prospetto I della ISO 2859/1 mi impone una lettera
codice L.
Dal prospetto II-A (piani di campionamenti semplici) trovo la numerosità del campione,
200 pezzi. Esamino i pezzi e arrivo alle seguenti conclusioni:
1)Ho trovato 4 pezzi con non conformità di tipo primario: accetto il lotto (in quanto
NA=5 e NR=6 per le caratteristiche primarie);
2)Ho trovato 4 pezzi con non conformità di tipo primario e 8 pezzi con NC di tipo
secondario: accetto il lotto (in quanto NA=5 e NR=6 per le caratteristiche primarie e
NA=10 e NR=11 per le caratteristiche secondarie);
3)Ho trovato 6 pezzi con non conformità di tipo primario e 7 pezzi con NC di tipo
secondario: rifiuto il lotto (in quanto NA=5 e NR=6 per le caratteristiche primarie e
NA=10 e NR=11 per le caratteristiche secondarie);
4)Ho trovato 4 pezzi con non conformità di tipo primario e 14 pezzi con NC di tipo
secondario: rifiuto il lotto (in quanto NA=5 e NR=6 per le caratteristiche primarie e
NA=10 e NR=11 per le caratteristiche secondarie);
5) ... e così via.
Subject: Re: Dove posso trovare gli ISO 9000 ?
From: "pierluigi" <pierluig.cancellami@ptn.pandora.it>
Newsgroups: it.discussioni.iso9000
In Internet puoi trovare all'indirizzo
http://www.geocities.com/CapeCanaveral/Hall/1781/page4.html
alcuni link sulla qualità, oppure direttamente all'indirizzo
http://www.3vit.it/qpoint/
il testo della norma.
Ing. Pierluigi Tommasi Mavar
Newsgroups: it.discussioni.iso9000
From: "Giovanni" <giovardu@tin.it>
Subject: Re: ISO 900x
a) ISO9001: Sistemi qualità - Modello per l'assicurazione della qualità
nella progettazione, sviluppo, fabbricazione, installazione ed assistenza.
b) ISO9002: Sistemi qualità - Modello per l'assicurazione della qualità
nella fabbricazione, installazione ed assistenza.
c) ISO9003 : Sistemi qualità - Modello per l'assicurazione della qualità
nelle prove, controlli e collaudi finali.
credo quindi che per te sia richiesta la ISO9002.
Per i costi non è possibile avere informazioni precise, visto che a parte il
costo certo per l'ente certificatore (comunque molto variabile) puoi fare
tutto da solo (costo minimo), oppure far fare tutto ad un consulente esterno
(costo massimo) o sicuramente meglio appogiarti ad un consulente e lavorare
insieme per ottenere il certificato ad un costo comunque MOLTOOOOOOO
variabile da consulente a consulente.
Subject: Re: ISO 900x
From: flamel <flamel@geocities.com>
Newsgroups: it.discussioni.iso9000
massimo61@hotmail.com ha scritto:
> On Wed, 17 Feb 1999 20:40:19 +0100, "Giovanni" <giovardu@tin.it>
> wrote:
>
> >
> >b) ISO9002: Sistemi qualità - Modello per l'assicurazione della qualità
> >nella fabbricazione, installazione ed assistenza.
> >
> >credo quindi che per te sia richiesta la ISO9002.
> >
>
> Grazie per la risposta, ma io non fabbrico, non installo e non faccio
> assistenza.
> Vendo al pubblico e al limite faccio delle riparazioni.
Allora la normativa di riferimento è la ISO 9008: Sistemi qualità - Modello per
l'assicurazione della qualità nella vendita al pubblico ed, al limite, riparazioni.
Subject: Re: Legge 236/93
From: "Vittorio Campione" <vitcamp@tin.it>
Newsgroups: it.discussioni.iso9000
La legge 236/93 riguarda la possibilità di finanziamento per interventi promossi dalle
imprese per accompagnare i processi di trasformazione e ristrutturazione, i quali si
attuano attraverso piani aziendali o
pluriaziendali.
I contributi sono assegnati in tutta Italia, e vengono erogati dalle Regioni, le quali
hanno emesso (o stanno emettendo) le linee guida (la Lombardia le ha appena emesse).
DESTINATARI
Lavoratori dipendenti in costanza di rapporto dimpiego indipendentemente dalla
tipologia (tempo pieno/parziale, tempo determinato/indeterminato, lavoro stagionale etc.)
Sono esclusi: titolari, imprenditori, soci di capitale, consulenti, agenti
.
OBIETTIVI
Aumento della competitività dellimpresa e il rafforzamento professionale ed
occupazionale dei lavoratori
AREE DI INTERVENTO
Qualità
Innovazione tecnologica e organizzativa
Sicurezza e protezione ambientale
A rigore,quindi, non si può attuare un progetto di consulenza utilizzando dei fondi per
la formazione....
Sta di fatto che molti "colleghi" cercano di vendere il pacchetto consulenziale
dicendo che è finanziabile in toto con la 236.
Non è vero, e si rischia di perdere il diritto ai fondi.
Ti avviso che i controlli sono molto rigidi e se gli ispettori regionali non trovano un
aula con gli allievi del corso, ma il consulente che sta operando con una o due persone,
bloccano il finanziamento (ti garantisco che i controlli ci sono; io faccio il docente in
corsi 236 e e le mie lezioni sono stato oggetto di controlli parecchie volte).
Molto meglio informarsi sulle leggi regionali che permettono il recupero di circa il 30%
delle spese di consulenza e certificazione per la qualità (es. legge 35 in Lombardia).
Nel caso si può poi proporre un progetto finanziato 236 per la formazione del personale
riguardo alle problematiche del Sistema Qualità, il che è perfettamente lecito e oltre
tutto molto utile al funzionamento del sistema.
Saluti, Vittorio Campione
Massimo Berruti ha scritto nel messaggio <7bgjbo$79d$1@nslave1.tin.it>...
>Salve a tutti
>è vero che usufruendo del finanziamento per la Formazione previsto
>dalla Legge nazionale 236/93 è possibile certificarsi Iso 9001con un
>quasi completo annullamento dei costi, in particolare di quello
>dell'impresa di consulenza?? Il rapporto di consulenza è considerabile
>come un progetto di formazione del nostro personaleriguardo la
>Qualità? Possono partecipare al processo di "formazione" (se di
>formazione si tratta) solo i dipendenti assunti a tempo indeterminato
>o anche gli assunti con contratto di formazione?
>La Legge copre anche zone del Nord Italia o soltanto aree
>economicamente depresse come quelle meridionali?
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