Coordinamento
dei Comuni e dei Comitati
Aeroporto
di Linate: il punto della situazione al 2.11.00
Nel
febbraio di quest'anno è sorto a San Donato Milanese il CAAL,
Comitato Antirumore Aeroporto di Linate.
Attraverso
numerosi incontri con la cittadinanza, il comitato ha elaborato
una strategia di lotta civica per arginare, in primo luogo, il
problema dei rumori assordanti dovuti agli aerei in decollo ed
atterraggio; non senza tenere in grande considerazione anche i
problemi di sicurezza ed inquinamento atmosferico dovuti alla
straordinaria vicinanza tra l'aeroporto Forlanini e l' abitato di
San Donato - Bolgiano.
E
così è stato redatto a cura del CAAL uno studio denominato
Valutazione
dell'inquinamento acustico, atmosferico e dei problemi di
sicurezza nell'intorno aeroportuale di Milano Linate.
L'elaborato,
tradotto anche in lingua inglese, è stato inoltrato alla
Commissaria all'Ambiente della Comunità Europea, Margot Wallstròm;
alla Vice - Presidente e Commissaria ai Trasporti Loyola de
Palacio; all'allora Ministro dell'Ambiente Edo Ronchi ed al
Ministro dei Trasporti Pierluigi Bersani.
Nella
relazione viene messa in grande evidenza la vicinanza
all'aeroporto di strutture pubbliche quali l'Ospedale
clinicizzato di San Donato ed il Centro Scolastico
Omnicomprensivo.
Quest'ultimo
ospita 2120 studenti e dista appena 1100 metri dall'inizio pista
sud.
Al
CAAL si sono uniti in lotta altri Comitati storici quali quello
di Redecesio e Lavanderie, Segrate Milano 2, San Felice e
Tragarezzo, Pioltello, Rodano e Peschiera Linate. Inoltre hanno
da subito chiesto di entrare nel coordinamento i comuni di San
Giuliano e Melegnano. Le amministrazioni comunali di San Donato,
Segrate, Peschiera, Pioltello e Rodano hanno preferito dare un
appoggio esterno.
Il
28 febbraio 2000 il Comune di San Donato Milanese
votava per primo ed all'unanimità un ordine del giorno sul
problema di Linate. Ivi veniva dato forte risalto alla necessità
di una valutazione d'impatto ambientale per lo scalo Forlanini.
Nei
mesi seguenti la protesta crebbe sempre più in quanto appariva
chiaro che la speranza di permanenza a Linate della sola navetta
per Roma,
era ormai pura utopia.
La
spinta congiunta di SEA, Comune di Milano, Provincia e compagnie
estere aveva
fatto
sì che quello che solo alcuni mesi prima veniva da tutti
definito un aeroporto al collasso, incompatibile con la zona
densamente abitata che lo circonda e seriamente pericoloso per
il grave rischio di incidenti, era diventato un gioiellino che
Milano non poteva permettersi di abbandonare.
Chiave
di lettura: la SEA, di proprietà del Comune di Milano e della
Provincia, stava per essere privatizzata e si presentava molto
più appetibile con un Linate pienamente funzionante. Tanto le
migliaia di miliardi avuti per Malpensa ormai erano spesi.
Si
era così giunti alle manifestazioni di protesta. Quella più
importante ha avuto luogo il 1° aprile 2000, con risonanza a
livello nazionale sul TG5 e RAI3, oltre che su tutta la stampa.
Le
richieste dei manifestanti, tratte dagli slogan urlati :
valutazione d'impatto ambientale; dieci.... dieci non uno in più.
Riferito al numero massimo di movimenti orari considerati
compatibili con l'aeroporto.
Nelle
settimane che seguirono Linate era stato declassato ed il tetto
fissato in tredici mov/ora.
Per
la valutazione d'impatto ambientale invece risposte negative su
tutti i fronti. E questa situazione assurda che, all'interno del
sistema aeroportuale milanese che comprende anche Malpensa, Orio
al Serio e Montichiari, vede solo Linate privo di v.i.a.,
permane sino ad oggi.
Neppure
l'evidente potenziamento e modifica dell'aeroporto Forlanini,
voluto con il decreto Bersani del 3 marzo 2000, è stato
preceduto o almeno seguito da una valutazione d'impatto
ambientale. Questa mancanza ha dato luogo ad un ricorso al TAR
Lazio presentato dai Comitati, con l'appoggio dei Comuni di San
Donato e San Giuliano. La pronuncia circa l'annullabilità del
decreto è ancora sottoposta al vaglio del giudice
amministrativo, dopo che questi ha ritenuto insussistenti i
motivi per concedere la sospensiva del decreto.
Attualmente
Linate è sottoposto al rischio di incremento in termini di
raddoppio dei movimenti. La Comunità Europea, con una
interpretazione strumentale della relazione commissionata alla
Cranfield College of Aeronautics, spinge per un potenziamento di
Linate.
Un
portavoce della De Palacio ha recentemente dichiarato che Linate
non è stato sottoposto dalle Autorità Italiane a valutazione
d'impatto ambientale, come invece è stato fatto per Malpensa, e
quindi la Comunità Europea
è autorizzata a ritenere che per Linate non vi sia un
problema ambientale.
Il
Ministero dell'Ambiente è assente. Solo l'On.le Calzolaio aveva
lanciato l'allarme a fine maggio : a Linate vi sono 20.050
cittadini sottoposti a rumore tra 60 e 75 decibel. A Malpensa
sono circa un quarto.
Ma
poi tutto è tornato a tacere.
Vi
sono gravi omissioni e rifiuti da parte del Ministero
dell'Ambiente. Lo scrivente presenterà nei prossimi giorni un
esposto alla Procura della Repubblica perchè sia fatta luce sui
motivi della mancata applicazione della legge che impone di
avviare una valutazione d'impatto ambientale in caso di modifica
e/o potenziamento di un aeroporto.
Accanto
all'iniziativa giudiziaria occorre sensibilizzare le popolazioni
coinvolte circa i pericoli alla salute cui sono sottoposte,
spesso senza saperlo.
Il
rumore provoca una vera e propria malattia. Non sappiamo nulla
sulle conseguenze della dispersione in aria degli scarichi da
combustione dei carburanti usati dagli aerei. La ASL non dispone
neppure di un sistema di rilevamento e monitoraggio in zona
delle malattie più indiziate quali quelle respiratorie e
tumorali.
In
caso di disastro aereo non esiste un piano di intervento
preordinato.
Come
confermato dalla coordinatrice durante un incontro tenuto con lo
scrivente, lo stesso Centro Omnicomprensivo che ospita più di
duemila studenti non dispone di istruzioni precise in caso di
crash aereo. Valgono le regole generali in uso su tutto il
territorio nazionale.
Ma
una sciagura aerea coinvolge problematiche diverse, persino di
contaminazione radioattiva ( vedi sciagura di Amsterdam del
4.10.1992 ).
Le
statistiche ICAO assegnano a Linate un incidente ogni due anni.
Auguriamoci
che si tratti sempre di incidenti senza vittime, come quello
occorso all'MD 80 dell'Alitalia che l'11 maggio di quest'anno in
fase di atterraggio ha toccato la pista di Linate con un'ala.
O
che tutto vada sempre bene, come per il volo AZ 2027 del 19
settembre u.s. fatto rientrare a Linate con un solo motore
funzionante.
E'
chiaro che il rischio di incidenti aerei che possano coinvolgere
le popolazioni vicino all'aeroporto decrescono insieme al numero
dei movimenti ed alla tipologia di aereo autorizzato a volare a
Linate. Aerei più vecchi uguale maggiori rischi e rumore.
Dopo
la fase di sensibilizzazione occorrerà tornare in piazza a
manifestare per ottenere la valutazione d'impatto ambientale; il
limite di movimenti per ora; il divieto di volo notturno;
l'utilizzo di un certo tipo di aerei, disincentivando altri con
altissime tasse aeroportuali o vietandoli per legge;
l'installazione degli aerovelox,
previsti per Malpensa, anche a Linate.
E
poi occorrerà vigilare, monitorare. E' ragionevole supporre che
il problema non si risolverà a breve, in quanto il traffico
aereo aumenta al ritmo del 6/7 per cento annuo su base mondiale
e manca una cultura imprenditoriale del rispetto della salute
delle persone abitanti vicino agli aeroporti. Manca una
pianificazione seria dello sviluppo del traffico aereo a lungo
termine a livello nazionale ed europeo.
Sinora
si è ritenuto che al progresso tutto sia dovuto. Uno dei
simboli più efficaci del progresso è sempre stato l'aereo.
Solo negli ultimi anni è stato rivalutato il valore
dell'ambiente. Il diritto alla salute ha avuto sempre maggiore
tutela anche in campo giuridico. Alcune sentenze hanno
privilegiato l'interesse alla salute di pochi rispetto
all'interesse collettivo.
Ma
la vera forza è rappresentata da ognuno di noi quando esce di
casa ed affronta un problema insieme agli altri, senza delega.
In prima persona e con pari dignità, avvalendosi di tutti gli
strumenti di lotta leciti.
Avv.
Arturo Gioffredi
Promotore
CAAL e Coordinatore
dei
Comuni e Comitati
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CAAL
COMITATO
Comune di San Giuliano Milanese
ANTIRUMORE
Comune di San Donato Milanese
AEROPORTO
Comitato Civico di Peschiera - Linate
LINATE
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GIULIANO MILANESE
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