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Dicembre  2000

Anno 1

numero 2 

 

   
   

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Interviste

 I TETTI CAMBIANO 

MA IL "PIERO DELLA FRANCESCA" RESTA
 

di Patrizia Tamarozzi

La Provincia ha già presentato al Comune di Melegnano un progetto per la completa ristrutturazione dell'edificio scolastico in via Cavour. Due miliardi di spesa previsti in bilancio, ma i tempi sono ancora incerti.

 La nebbia è quella di un dicembre che inizia subito a regalare ai campi abbandonati e agli alberi spogli un ricamo di brina. La piazza è quella, solida e squadrata di Melegnano, dove, proprio di fronte alla chiesa, in un palazzo austero e ben piantato, ci attende il sindaco Pietro Mezzi per parlare di scuola, ma non solo.
   Il primo pensiero corre al destino dell'Istituto Piero della Francesca (ex Oriani) che lo scorso anno ha vissuto alterne e deprimenti vicissitudini di tetti crollati e aule inagibili.
   " La vicenda, per la verità intricata e complessa, della ristrutturazione dell'edificio che ospita il Piero della Francesca e il liceo scientifico è sulla strada di una risoluzione - racconta Mezzi, molto diplomatico nella sua giacca a coste di velluto verdognolo. - Per il momento l'immobile è ancora di proprietà del Comune, ma è destinato, in base alla legge 23 del '96, a passare in breve tempo alla Provincia. E ci sono buone prospettive, visto che nel bilancio provinciale sono già previsti due miliardi di spesa per rimettere in sesto l'edificio scolastico. Proprio in questi giorni i tecnici della Provincia ci hanno inviato un pregetto preliminare di intervento e abbiamo giudicato positivamente tale proposta, anche se abbiamo chiesto il coinvolgimento dei dirigenti scolastici per un'approvazione definitiva. "
    In parole povere: i soldi ci sono, il progetto è pronto, ma i tempi di intervento non sono ancora stati stabiliti, così come incerta pare la sistemazione provvisoria degli studenti durante i lavori di ristrutturazione. La buona notizia è comunque che il Piero della Francesca resterà a Melegnano, perchè il progetto provinciale prevede il mantenimento dei due istituti attualmente ospitati in via Cavour.
   E mentre oltre i vetri un po' appannati le bancarelle del mercato macchiano di colori e voci la piazza, il sindaco Mezzi continua a parlare e il discorso si allarga alla scuola in generale e ai momenti che sta vivendo:
   " Mi dispiace che strumenti come quello dell'autogestione vengano spesso sfruttati in modo poco proficuo dagli studenti: mi sembra infattti che questa specie di sospensione dell'attività didattica sia diventata una cadenza rituale un po' vuota di contenuto, mentre potrebbe essere l'occasione buona per parlare di questioni importanti per gli studenti, come la revisione dei libri di storia, pericolosamente pretesa da qualcuno, o l'altrettanto discutibile vicenda dei buoni scuola."
    Pietro Mezzi viene da Parma. E della sua terra porta la concretezza, la cultura di sinistra e l'idea di una scuola impegnata e aperta al "sociale".
   " Autonomia scolastica? Competitività tra i vari istituti? Tutto ciò è positivo, a patto però che non sfoci in una semplice corsa all'immagine, in una serie di scuole-vetrina, orientate soltanto verso la rincorsa agli alunni - continua Mezzi. - La concorrenza dovrebbe invece favorire la crescita di scuole basate sulla qualità, in grado di adeguarsi agli standard europei e sempre più capaci di interagire con la società."
   La nebbia, là fuori, inizia a diradarsi e forse anche il freddo ha allentato un po' la morsa gelida delle prime ore del mattino. Il sindaco Mezzi continua a sorridere tranquillo, anche quando chiediamo a lui, verde, di raccontarci qualcosa sulla qualità di un'aria che, si sa, risente molto della vicinanza della grande e trafficata metropoli.
   " Rispetto al comune di Milano la nostra situazione è decisamente migliore - spiega confortante - anche se abbiamo alcuni punti critici sulla via Emilia e sulla provinciale per Sant'Angelo. Qualche problema viene anche dal fatto  che Melegnano è un importante nodo di traffico, con una linea autostradale nazionale, due linee ferroviarie e, non ultimo, il fiume Lambro. Già da tempo stiamo comunque cercando di riqualificare le aree verdi e abbiamo rilanciato zone come il parco del castello, alcuni giardini cittadini, nonchè  le nostre due oasi naturali, una, lungo il fiume, con l'aiuto del WWF. E continueremo a lavorare in questo senso"
   Un timido cenno di sole bussa alle finestre. Domande sospese nell'aria ce ne sarebbero ancora molte, ma impiegati bisognosi di firme e risposte si affacciano dietro a pacchi di carte. E' tempo di andare. Buon lavoro, signor sindaco.
 


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