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Dicembre  2000

Anno 1

numero 2 

 

   
   

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Il Criticatur

Volevano mettere l’immaginazione al potere (“Ritorno” di Alekos Bowman)

                          di  Accadueesseoquattro

Il titolo del racconto suggerisce l’idea di un ritorno ma dalla conclusione (la morte dei personaggi) non mi pare che sia un ritorno molto allettante.

Il racconto mette in scena due relitti umani ormai alla deriva e, da alcuni riferimenti al passato contenuti nel testo, si capisce che erano giovani negli anni settanta; appartengo a quella generazione e mi rifiuto di essere considerato un relitto umano!

Soprattutto i due protagonisti sembrano aver vissuto la contestazione come un periodo di ribellismo anarcoide, fatto di violenza (le bombe molotov, e la polizia che ti butta dalle scale della questura) e assolutamente privo di riferimenti ideali. L’unica motivazione del “rivoluzionario” Boccadoro sembra essere stata“ un'insaziabile voglia di libertà e …la ricerca del senso della nostra misera esistenza”: la prima è una motivazione esclusivamente emotiva e individuale, il secondo è un problema filosofico serio ma un rivoluzionario, uno che vuole cambiare il mondo, non dovrebbe usare la lotta politica come un modo per dare senso al suo personale esistere. Se il loro livello di confusione era questo non stupisce affatto che i loro amici siano finiti distrutti dalla droga e che loro siano due relitti.

La droga compare fin dalle prime battute ma ci sono due droghe: una “buona”, quella che fumano i due, (certamente nel procurarsela non si sono rivolti alla criminalità organizzata che ne detiene il commercio. O NO?), e una “cattiva” quella che ha ucciso i loro amici, diffusa dalla CIA allo scopo preciso di “mettere a tacere il malcontento giovanile”, come se non bastasse a questo scopo “rimpirlire” i giovani con una televisione che parla di calcio otto giorni su sette.

L’esito della vicenda è l’annullamento (una bella esplosione), ma già all’inizio del racconto l’aria greve della mansarda e il tappeto bisunto lasciavano presagire che c’era poco da sperare, e si insinua che un malvagio potere occulto si sia sobbarcato la fatica di far saltare in aria i due “pericolosissimi” (per il potere stesso) ruderi Narciso e Boccadoro.

Mi rendo conto di aver stroncato il racconto ma non potevo smentire il mio nome e poi “Piero” mi paga (profumatamente) come critico stroncatore.

 

 


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