«...Dovremmo
dare alla musica la possibilità di essere "vista" come in tempi antichi
si mostrava al pubblico un grande TRITTICO: chiuso come un'Arca sacra sui suoi segreti,
si apriva solo nel cerimoniale dei Maestri, che solennemente
dilatavano l'unica immagine in una narrazione tripartita, e dentro
al tempo della cerimonia si osservava l'Arte, vivendone coll'emozione
e l'intelligenza il contenuto.
In effetti, ormai per vedere un Trittico non ci resta che andare al Museo,
e guardarlo inevitabilmente spalancato di fronte al nostro stupore,
mentre senza darcene avviso sensibile, questo si dissolve in
noia e in nulla, attraverso disconnesse curiosità...»