Carro con pompa barellabile a mano aspirante-premente. Anno 1880 La pompa azionata da quattro pompieri poteva aspirare l'acqua direttamente da fiumi, canali o pozzi e dirigere il getto direttamente sull'incendio con l'uso di manichette e lance. Era dotata di una vasca di raccolta di ca lt 130. La pompa a 4 atm poteva erogare 250 lt/min.
Carro lettiga a trasporto veloce. Anno 1880
Per garantire il massimo confort per il paziente trasportato, questa lettiga era dotata di sistema scarrabile bilanciato, sospensioni ammortizzate e testiera con inclinazione regolabile mediante un ingegnoso sistema a manovella su rulli.
Carro scala aerea a sfilo ippotrainato. Anno1890
Questo carro con scala a sfilo mod. Canciani era trainato da un cavallo. La struttura era in legno e metallo, l'elevazione con cavi in acciaio a sfilamento delle volate proporzionale e simultaneo. Era dotato inoltre di un dispositivo manuale di bloccaggio delle balestre, la lunghezza max di sviluppo era di 18 mt.
Carro con macchina a vapore Merry Wetter. Anno 1890
Questo carro veniva trainato da due possenti cavalli. Questo tipo di macchina da incendio alleviava la fatica di decine di pompieri. Per mantenere costantemente la pressione di vapore al minimo l'accensione della caldaia e la regolazione dei manometri veniva costantemente sorvegliata dal suo conduttore e dal fuochista. Lungo il tragitto verso l'incendio il fuochista provvedeva ad alzare la pressione ai valori di esercizio di circa 8-10 atm,raggiunti in circa 10 min. Capace di una forza di 40 hp era in grado di erogare 1559 lt acqua al minuto.
Slitta a traino animale con pompa a vapore. Anno 1890.
Slitta a traino animale per il trasporto in zone fortemente
innevate di una pompa a vapore tipo Merry Weather, capace di una potenza
di 40 cavalli vapore, la pompa era in grado di erogare 2000 litri di
acqua al minuto. Già dopo 12 minuti dal momento dell’accensione della
caldaia, si ottenevano le 7 atmosfere necessarie per il normale
funzionamento della macchina.
Questo mezzo di trasporto veniva utilizzato nel periodo
invernale in alternativa al carro ruotato, permettendo una notevole
flessibilità d’uso delle attrezzature antincendio in tutte le condizioni
ambientali
Carro Luce. Anno 1890
Carro con faro da illuminazione ad acetilene. L’accensione
del faro era veniva con l’utilizzo del carburo, sostanza
granulare che veniva introdotta in un contenitore chiamato gasometro e,
tramite un dosatore gradatamente veniva fatta scendere all’ interno di
un serbatoio contenente acqua. Il carburo a contatto con l’acqua
produceva l’acetilene; questo gas attraverso un tubo raggiungeva un
ugello all’interno della parabola, che acceso e opportunamente regolato,
produceva una fiamma molto luminosa riflessa dalla parabola stessa.
Il fascio di luce emesso da questa apparecchiatura raggiungeva una
distanza di svariati metri, permettendo ai pompieri di operare in
sicurezza anche in ambiente notturno.
Carro a trazione animale con pompa antincendio. Anno 1890.
Evoluzione dei modelli precedenti,
questo carro si avvicinava all’attuale concetto di autopompa, riunendo
in un solo mezzo il corpo pompa con il necessario corredo di manichette,
lance, funi, asce ed altri attrezzi, oltre alla possibilità di
trasportare una squadra completa di quattro pompieri di per la gestione
delle operazioni antincendio.
Il gruppo pompa era di tipo
aspirante/premente, con una portata d’esercizio di 350 lt/m in. ad una
pressione di 4-5 atm. con la possibilità di scarrare lo stesso e
portarlo in prossimità della fonte idrica .
Carro ippotrainato con pompa aspirante premente: Anno 1890 Carro con pompa antincendio trainato da due cavalli, corredato di manichette, lance, funi, asce ed altri attrezzi, trasportava quattro pompieri di equipaggio, montava un gruppo pompa del modello aspirante-premente con una portata d'esercizio di 350 lt/min. ad una pressione di 4-5 atm. Tra i due assi era montata una vasca da 300 lt. Questo tipo di pompa poteva aspirare l'acqua con una apposita tubazione aspirante, da fiumi, canali o pozzi e dirigere il getto con l'uso di manichette e lance direttamente sull'incendio.
Carro con gruppo autorespiratore a turbina. Anno 1900
Carro con gruppo autorespiratore dotato di apparecchiatura a turbina con funzionamento manuale per ambienti irrespirabili, dovuti alla presenza di fumo o gas. Sono apparecchi che rendono la respirazione indipendente dall'aria dell'ambiente poiché somministrano aria pura presa dall'esterno. Sono costituiti da una solida maschera munita di gruppo valvolare, collegata con un tubo flessibile armato lungo 35-40 metri, che fa capo ad un apparato soffiante costituito da un ventilatore centrifugo da 500 mm di diametro con aspirazione dai 150 ai 200 litri di aria al s. Al fine di impedire l'entrata del fumo l'alimentazione in questi tipi di apparecchi è tale che la pressione all'interno del facciale sia sempre maggiore di quella atmosferica. Dal punto di vista della respirazione è da considerarsi ottimo avendo una durata praticamente illimitata, ha tuttavia l'inconveniente di limitare le possibilità di movimento dell'operatore a causa della breve lunghezza, del peso del tubo e della facilità con cui esso può impigliarsi ovunque, L'apparecchio era munito di impianto interfonico con la possibilità di comunicare tra operatore con maschera e operatore addetto al ventilatore centrifugo.
Carro per trasporto tubazioni. Anno 1900 Carro per il trasporto di manichette avvolte su tre tamburi del tipo scarrabili con struttura in metallo e montati su carro un carro trainato da un cavallo
Biciclette per squadra antincendio. Anno 1900
Nelle grandi città ove esistevano delle efficienti reti di idranti, il servizio celere era effettuate da squadre di civici pompieri montate su biciclette. Attrezzati con asce, manichette, lance e funi, precedevano i carri a cavallo e le macchine a vapore. I ciclisti riuscirono più volte a compiere arditi salvataggi ed a isolare incendi specialmente di tetti.
Carro botte con cisterna chiodata in ferro. Anno 1900
Sulla struttura del carro era montata una cisterna da 1200 lt. Tale mezzo era trainato da un cavallo in prossimità dell'incendio e serviva come risorsa idrica alla squadra che operava sull'intervento.
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