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Gennaio 2002

Febbraio 2002

Anno 2

numero 7-8 

 

   

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Il Divorzio: l'idea della chiesa probabilmente è sbagliata

                                                    di 

Roberto Rocchetti (IV AP)

 

Negli ultimi tempi sui quotidiani e nei telegiornali nazionali, si è trattato dello screzio tra la Chiesa e la giustizia che ha diviso l’opinione pubblica.

Da parte di Giovanni Paolo II è stato infatti rivolto un invito da una parte ai giudici ad impegnarsi al massimo a riconciliare le coppie (la legge infatti prevede espressamente questo tentativo che il giudice deve porre in essere) e dall'altra agli avvocati credenti i quali dovrebbero rifiutarsi di prestare assistenza nelle cause di divorzio. 

La parte favorevole al papa sostiene che la richiesta di obiezione di coscienza e' stata rivolta dal Papa unicamente agli avvocati. Sostengono inoltre che il fatto che gli avvocati giurino fedeltà alla Costituzione e alla legge non è affatto di impedimento ad esercitare l'obiezione in simile ambito: non esiste infatti una legge che obbliga un avvocato a patrocinare una causa. 
L'avvocato è sempre libero in qualsiasi momento di rinunciare all' incarico. 

Quanto all' opinione che considera il divorzio una delle grandi conquiste delle donne, la rispetto e la condivido poiché non mi trovo d’accordo con il Santo Padre che denuncia il fatto come una piaga devastante per la società in quanto va a ledere ciò che è il cardine e la cellula della società che è la famiglia. 

Credo che la chiesa debba occuparsi delle vicende ecclesiastiche, senza intromettersi in ambiti di competenza altrui, nonostante la fede e il mio rispetto restano immutati.

 


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