News                          Inchieste                   Musica e Spettacolo                     Appuntamenti

   

Gennaio 2002

Febbraio 2002

Anno 2

numero 7-8 

 

   

  C'è posta per Piero          A.A.A. Cercasi           Nuove Tecnologie         La scuola            Sport

   

 

Internet in crisi? Non per gli italiani

    di Matteo Cibra
(V AP)

Il "Bel paese" sembra diventare sempre di più un popolo di navigatori: nonostante la crisi del 2001 un italiano su tre surfa in rete.

FIRENZE, 7 GENNAIO 2002 - Il 2001 viene già definito da molti esperti come "l'annus horribilis" della storia di Internet e di quello che resta della new economy. Con le Torri Gemelle sembrano crollate anche le poche speranze di chi intravedeva a breve un recupero del settore informatico.Ma mentre gli amministratori delegati delle dot-com americane, inglesi, tedesche, italiane si mettono le mani nei capelli, la gente comune le mette sempre di più sui mouse dei propri computer, per navigare in Internet. E così l'Italia che sembrava fino a pochi anni fa l'eterno fanalino di coda, può contare, all'inizio del 2002, secondo i dati della Colt Telecom, 20 milioni di navigatori. In un solo anno sono raddoppiati, con una crescita impetuosa che nessun altro paese occidentale può eguagliare. Molto particolare, d'altronde le sue origini ben lo dimostrano, è l'evoluzione di Internet. Mentre i grandi gruppi italiani licenziano, eliminano dai loro portali gli annunci di lavoro, un italiano su tre naviga, e lo fa in media per 50 ore all'anno, in totale gli italiani spendono 60 miliardi di minuti di fronte ai siti Internet. Questo dato, è destinato a crescere in futuro, grazie al quale il Web ruberà tempo e, si spera, un po' di denaro, all'old medium per eccellenza: la televisione. Per il 2002 la Colt Telecom, prevede 70 miliardi di minuti trascorsi a navigare, soprattutto, per la ricerca di informazioni per il lavoro e per lo studio. La rivoluzione come quelle poche, che davvero funzionano, è stata silenziosa e graduale; ha coinvolto molto i giovani, ma anche le persone di una certa età, attirate dal fascino della novità tecnologica.La grande protagonista dell'Italia sotto il segno della chiocciola è sicuramente l'e-mail: ogni anno nel nostro paese vengono scambiati fra i 100 e i 120 miliardi di messaggi elettronici. La maglia nera - e qui si comprendono i timori degli amministratori delegati - va indubbiamente al commercio elettronico, che rappresenta, ancora solo il 2 per cento delle vendite totali. Il passo successivo nello sviluppo di Internet sarà proprio quello di far consumare online questa marea di utenti, che sino ad ora è stata fortemente incentivata dalla gratuità dei servizi presenti in Rete. Quando sarà possibile capirne meglio i gusti, le esigenze, soddisfarne i bisogni, anche richiedendo forme di pagamento, allora, anche Internet darà i suoi tanto attesi frutti come fecero la radio e la televisione.

Il lato negativo della vicenda sta nel fatto che l’italia ha la connessione piu’ cara in europa…

 

 Nel nostro paese le connessioni al web sono dieci volte più costose rispetto al resto dell'Unione europea

ROMA, 25 GENNAIO 2002 - Collegarsi via Internet da Malta a Catania costa oggi 10 volte di più che da Malta agli Stati Uniti. A denunciare questa anomalia, che rallenta enormemente lo sviluppo della società dell'informazione nel nostro Paese, è il responsabile della rete italiana della ricerca GARR-B Enzo Valente. Ciò, è avvenuto in occasione della presentazione di Società Internet, la sezione italiana della principale organizzazione mondiale per lo sviluppo della Rete, presieduta da Stefano Trumpy del Cnr di Pisa.Valente (esperto del settore) ha poi rilevato un paradosso tutto italiano: «Le alte tariffe imposte dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, introdotte per evitare che Telecom Italia potesse avvantaggiarsi come ex-monopolista, non hanno favorito in realtà il libero gioco della concorrenza, visto che gli altri operatori si sono adeguati di fatto alle tariffe più alte. Unico rimedio, sembra allora essere quello di liberalizzare i costi dei circuiti tra le varie compagnie».

 

 

Informazioni prese da www.ilgiorno.it

 


 E' vietata la riproduzione anche parziale di questo sito.
Per informazioni contattare
la redazione