E’
finalmente arrivato nelle sale italiane l’attesissimo film
ispirato alla prima parte della trilogia Tolkeniana del
“Signore degli Anelli”:
“La compagnia dell’anello”.
La
storia, molto intensa, parla ancora una volta della lotta tra il
bene e il male da un punto di vista assolutamente nuovo: il male
è impersonato dal dio Sauron, il quale nell’apice della sua
potenza ha creato gli anelli del potere. Una volta sconfitto, ha
bisogno di recuperare l’Unico, l’anello più potente, in
grado di rendere invisibile colui che lo indossa ma anche di
incatenarlo nel male. L’anello è dotato di volontà propria
e, con lo scopo di ritornare nelle mani del suo creatore, si fa
trovare da un Hobbit: Bilbo, che in seguito lo dona al nipote
Frodo.
Ha
così inizio la
mitica saga del Signore degli anelli. Il bene è impersonato
dapprima da quattro Hobbit, a cui si uniscono in seguito anche
Elfi, Nani e Uomini. La posta in gioco non è solo la salvezza
della Terra di Mezzo, ma di tutto il mondo e il destino di tutte
le razze. Il giovane Frodo, accompagnato dai suoi fidati amici,
dovrà affrontare una avventura più grossa di lui e di
qualsiasi altro essere vivente.
Il
film, della durata di circa tre ore, è stato girato nella
meravigliosa Nuova Zelanda per ricreare le ambientazioni da
favola del libro che incantano lo spettatore, grazie anche
all’ausilio di effetti speciali magistrali: da segnalare in
particolare Lothlorien, Moria e Mordor.
Le
musiche, composte anche da Enya, creano delle atmosfere magiche,
a tratti commoventi, altre volte spaventose.
Chi
ha letto il libro si accorgerà di diverse, a nostro giudizio
spiacevoli, libertà che il regista si è concesso: troppo
presente il personaggio Arwen (interpretata da Liv Tyler) e
deludente la mancanza di Tom Bombadill.
Malgrado ciò, vedere questo film diventa, per gli
appassionati del genere fantasy, una priorità; per gli altri,
il consiglio è di gustarselo senza crearsi troppe aspettative,
lasciando che sia la storia ad immergervi nel magico mondo del
Maestro Tolkien.
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