Durante
l'inverno 1999-2000, ed anche nel corso del successivo 2000-2001, a Milano sono stati emanati, a causa
dell’inquinamento atmosferico, diversi provvedimenti di
limitazione della circolazione a causa della pericolosa polvere
ultrafine. Proprio qui la concentrazione è molto più alta e il
rischio è doppio.
Di
fronte a tale problema il Ministero dell’Ambiente ha promosso
ed attuato le cosiddette "domeniche ecologiche” e
l'opinione pubblica si è dimostrata molto attenta al problema.
L’inquinamento
atmosferico è definito come l’accumulo nell’aria di
sostanze in concentrazioni tali da provocare danni temporanei o
permanenti a uomini, animali, piante e beni. La concentrazione varia molto da elemento
a elemento: pochi miliardesimi di grammo per metro cubo provocano un danno maggiore di una decina di milligrammi per
metro cubo di ossido di carbonio.
Nel
mondo vengono emesse annualmente circa 50 milioni di tonnellate
di NOX e più del 90% è prodotto da processi di combustione, in
zone ad alta intensità abitativa o industriale e soprattutto
in caso di condizioni meteorologiche favorevoli alla stagnazione
dell'aria.
Gli
effetti
sulla salute sono facilmente immaginabili. L’ozono è un gas tossico, particolarmente
nocivo se respirato in grande quantità. Gli effetti immediati di una
eccessiva esposizione riguardano gli occhi e le prime vie
respiratorie. I primi sintomi sono l' irritazione delle mucose,
tosse, mal di testa, fiato corto e, se si inspira profondamente,
dolore al petto.
In
queste giornate di emergenza meglio prendere la metropolitana
che aspettare l’autobus. L’esercizio fisico svolto
all’aperto in coincidenza con elevate concentrazioni di ozono
è uno tra i fattori di rischio.
Le
categorie di popolazione maggiormente esposte al pericolo sono
gli anziani, le donne in gravidanza (per il maggior bisogno di
ossigeno) ed i bambini, questi ultimi in particolare, che hanno
un ritmo respiratorio più elevato degli adulti (le particelle
raggiungono più facilmente la parte profonda dei polmoni).
Possibili
contromisure al di là di blocchi del traffico, targhe alterne e
imposizione ad abbassare i termostati degli impianti di
riscaldamento? Per adesso solo ipotesi, più o meno utopiche:
auto ad idrogeno, automezzi elettrici per i trasporti e
quant'altro sia per il riscaldamento domestico che
per la combustione industriale.
Nell'attesa
non ci resta, confidando nel bel tempo, che tirar fuori dalle
cantine le buone vecchie bici!.
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