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Gennaio 2002

Febbraio 2002

Anno 2

numero 7-8 

 

   

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Inchieste

Tutti in bici...

 

di Marianna Mastrolonardo 

(V Ap)

                                                                       

Durante l'inverno 1999-2000, ed anche nel corso del successivo 2000-2001, a Milano sono stati emanati, a causa dell’inquinamento atmosferico, diversi provvedimenti di limitazione della circolazione a causa della pericolosa polvere ultrafine. Proprio qui la concentrazione è molto più alta e il rischio è doppio.

Di fronte a tale problema il Ministero dell’Ambiente ha promosso ed attuato le cosiddette "domeniche ecologiche” e l'opinione pubblica si è dimostrata molto attenta al problema.

L’inquinamento atmosferico è definito come l’accumulo nell’aria di sostanze in concentrazioni tali da provocare danni temporanei o permanenti a uomini, animali, piante e beni. La concentrazione varia molto da elemento a elemento: pochi miliardesimi di grammo per metro cubo  provocano un danno maggiore di una decina di milligrammi per metro cubo di ossido di carbonio.

Nel mondo vengono emesse annualmente circa 50 milioni di tonnellate di NOX e più del 90% è prodotto da processi di combustione, in zone ad alta intensità abitativa o industriale e soprattutto in caso di condizioni meteorologiche favorevoli alla stagnazione dell'aria.

Gli effetti sulla salute sono facilmente immaginabili. L’ozono è un gas tossico, particolarmente nocivo se respirato in grande quantità. Gli effetti immediati di una eccessiva esposizione riguardano gli occhi e le prime vie respiratorie. I primi sintomi sono l' irritazione delle mucose, tosse, mal di testa, fiato corto e, se si inspira profondamente, dolore al petto.

In queste giornate di emergenza meglio prendere la metropolitana che aspettare l’autobus. L’esercizio fisico svolto all’aperto in coincidenza con elevate concentrazioni di ozono è uno tra i fattori di rischio.

Le categorie di popolazione maggiormente esposte al pericolo sono gli anziani, le donne in gravidanza (per il maggior bisogno di ossigeno) ed i bambini, questi ultimi in particolare, che hanno un ritmo respiratorio più elevato degli adulti (le particelle raggiungono più facilmente la parte profonda dei polmoni). 

Possibili contromisure al di là di blocchi del traffico, targhe alterne e imposizione ad abbassare i termostati degli impianti di riscaldamento? Per adesso solo ipotesi, più o meno utopiche: auto ad idrogeno, automezzi elettrici per i trasporti e quant'altro sia   per il riscaldamento domestico che per la combustione industriale. 

Nell'attesa non ci resta, confidando nel bel tempo, che tirar fuori dalle cantine le buone vecchie bici!.  

 

      

 


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