Inchieste |

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Nel
segno della Tramontana
di Andrea
Bongiorno e Bollani Andrea (V
Ap)
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L’inverno
di quest’ anno, passerà sicuramente alla storia come uno dei più
rigidi e secchi dell’ultimo trentennio.
La
morsa del gelo non ha risparmiato nessuno, nemmeno le regioni
meridionali che mai come quest’ anno hanno visto così tanta neve.
Sicuramente
peggiore, è la situazione nelle regioni settentrionali, dove a causa
dei venti freddi da nord e nord-est accompagnati da alta pressione
hanno provocato ben 50 giorni di gelo intenso con cieli sempre sgombri
di nuvole causando anche siccità e inquinamento.
Emblematica
è la situazione agricola e idrica, dove a causa del clima secco
incominciano a scarseggiare sia le colture sia le riserve d’acqua.
Basta
pensare al livello del Po, che nelle zone di Reggio Emilia si trova
ben 15 metri sotto il livello medio stagionale.
I
prodotti agricoli in vaste zone sono andati persi a causa del forte
gelo sia nel settentrione sia nel mezzogiorno; portando la maggioranza
dei prezzi alle stelle rendendo quasi insostenibile l’acquisto
quotidiano.
L’unico
aspetto positivo di questa ondata di gelo è la neve, che al nord
ancora non si vede, ma che dall’ Appennino Modenese fino alla Sila
è arrivata abbondante superando i due tre metri di altezza e portando
un gelo record nella Sila Cosentina facendo arrivare il termometro
fino ventidue gradi sotto zero.
Incredibile
vedere la nostra penisola sotto questo scenario, ma purtroppo fino a
quando la Tramontana soffierà vedremo solo ghiaccio e poca acqua.
Molto
probabilmente potrebbe arrivare una
perturbazione atlantica che porterà le temperature ai valori medi del
periodo, e soprattutto farà arrivare la tanta invocata pioggia che al
Nord non si vede da ben 70 giorni.
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