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VENAUS PROCESSIONE DEL GIOVEDI' SANTO

Origini:
si tratta della rappresentazione della Passione di Cristo; un tempo il rituale era molto più lungo e complesso, e queste rievocazione erano molto più diffuse nella valle.

Svolgimento:
dopo la funzione del vespro, a metà pomeriggio, si forma davanti alla chiesa parrocchiale una processione, composta dai membri delle confraternite maschile e femminile e dai fedeli; la processione prosegue per le vie del paese e le strade della campagna circostante, preceduta dal Cristo, in tunica rossa, cappuccio sul volto e corona di spine sulla testa, e la croce in spalla (alla base della croce è stata applicata una rotella per agevolarne il trasporto).

 
Al ritorno, il Cristo si inginocchia sui gradini della chiesa, e i fedeli, uno ad uno baciano la croce. Si entra quindi in sacrestia, dove ha luogo la cerimonia della lavanda dei piedi (il parroco lava i piedi a 12 anziani del paese, che rappresentano i 12 apostoli) e la lettura di alcuni brani della Passione.

Foto e testi sono di Paola Tirone




 

PROCESSIONE DEL CRISTO MORTO

La processione come si svolge oggi conserva le stesse caratteristiche e la stessa forma che ad essa diedero i primi confratelli. Noi oggi potremmo dire che se per un'ipotesi impossibile tornassero tra noi gli ortani del '200 o dei secoli successivi, certamente stenterebbero a riconoscere la struttura della città in cui vissero, tante sono state le modifiche che essa ha avuto. Ma certamente rivedrebbero con profonda commozione la processione alla quale essi stessi parteciparono, così come essi la vissero.

Lo svolgimento della processione segue regole rituali, fissate dalla tradizione, che devono essere rigorosamente rispettate. Le Confraternite, dietro l'invito dei furieri di S. Croce, muovono dalle rispettive chiese e sostano, in attesa che tutte siano pronte, allo sbocco delle varie strade sulla piazza principale. Poi, al cenno dei furieri si avviano secondo un ordine di precedenza stabilito in base all'antichità di ognuna. La processione così si mette in moto. A S. Agostino, dietro la confraternita della Misericordia, si avvia la compagnia di S. Croce, e infine, contornata da coppie di lampioni la bara con l’immagine del Cristo Morto e la macchina dell’Addolorata. Canti del "Miserere" e dello "Stabat Mater" accompagnano l’antico rito nelle varie soste. Al rientro viene distribuito ai partecipanti il pane del Venerdì Santo in segno di fraternità.



 

 

PERCHE' SONO NATO, DICE DIO.

Sono nato nudo, dice Dio
perché tu sappia spogliarti di te stesso;
sono nato povero,
perché tu possa considerarmi la tua unica ricchezza;
sono nato in una stalla,
perché tu impari a santificare ogni ambiente;
sono nato debole , dice Dio
perché tu non abbia mai paura di me;
sono nato per amore,
perché tu non dubiti mai del mio amore;
sono nato di notte,
perché tu creda che posso illuminare qualsiasi realtà;
sono nato persona, dice Dio
perché tu non abbia mai a vergognarti di te stesso;
sono nato uomo,
perché tu possa essere “Dio”;
sono nato perseguitato,
perché tu sappia accettare le difficoltà;
sono nato nella semplicità,
perché tu smetta di essere complicato;
sono nato nella tua vita, dice Dio
per portare tutti alla casa del Padre.

Lambert Noben



 


  

 

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