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Psicologi e antropologi sostengono che la guerra abbia radici profonde nella psiche umana e che sia in qualche modo un male ineluttabile. Ma l'umanità' si è anche inventata un modo per trasformare questo male in un fatto positivo: privandolo degli aspetti cruenti (morte e distruzione) lo ha trasformato in gioco, e nel gioco e' rimasta soltanto l'emozione dell'avventura, il gusto della sfida, la suggestione del mito.
C'è chi colleziona soldatini e chi gioca a scacchi o a dama; chi costruisce complessi modellini di carri armati e chi raccoglie cimeli di eserciti del passato. Anche nello sport si ritrova questo istinto guerresco: laddove l'aggressività e il desiderio di conquistasi sublimano in agonismo e voglia di vincere.
Da qualche anno a questa parte sta dilagando in Italia un nuovo gioco venuto dal Giappone: si chiama Soft Air e consiste nella simulazione, estremamente realistica ma totalmente incruenta, di situazioni di combattimento a fuoco. I giocatori, bardati di tutto punto come soldati veri, si dividono in due squadre e prendono posizione all'interno di un'area delimitata, preferibilmente un bosco o un terreno ricco di ostacoli e ripari. Ogni formazione ha un capo squadra, una bandiera e un proprio campo base. Vince la squadra che riesce a catturare la bandiera "nemica", e a tale scopo i concorrenti hanno la possibilità di eliminare gli avversari colpendoli con appositi dispositivi ad aria compressa sparanti pallini di plastica molto leggeri (circa 0,20 grammi).
Tali dispositivi, chiamati Air Soft Gun, sono perfette repliche di armi da fuoco vere e funzionano a gas o a batterie. Sono assolutamente innocui, benché la loro precisione di tiro sia davvero notevole, e si trovano in libera vendita nei negozi di giocattoli e nelle armerie (cioè non occorre porto d'arma per acquistarle ,per cui chiunque può praticare il gioco).
Giovani e anziani, professionisti e operai, ammiratori di Rambo e obiettori di coscienza: il popolo dei giocatori di Soft Air comprende le più svariate categorie umane e sociali, e di giorno in giorno cresce di numero conquistando nuovi adepti.
Si calcola che nel nostro Paese siano circa 20 mila i praticanti più o meno assidui di questo gioco e oramai sono centinaia le società sportive regolarmente registrate che praticano il Soft Air, esistono campi attrezzati e si disputano campionati e tornei con tanto sponsor. Vi sono inoltre i semplici collezionisti di Air Soft Gun, che pare ammontino a più di 80 mila e che per lo più' si dedicano al "tiro al barattolo" nel giardino di casa.

 

NOTA BENE

Onde sgombrare il campo da inutili confusioni, è bene dire che lo Splash Contact, conosciuto negli USA anche come Paintball, siccome utilizza armi calibro 12, di estrema potenza, attualmente in Italia è vietato, poichè quel tipo di armi è equiparato ad un'arma offensiva. E' invece permessa la distribuzione delle Soft Air Gun, calibro 6, che essendo meno potenti e generalmente riproduzioni accurate di armi vere, sono considerate armi inoffensive.

In Italia, quindi per forze di cose, ci si è adattati a svolgere Splash Contact con armi a gittata corta e meno potenti, diventando di conseguenza un'attività di Soft Air, parente stretto dello Splash Contact o Paintball. L'unica differenza è il tipo di arma usata, identiche sono le regole del gioco, regole che si è cercato per quanto possibile di semplificare e di omogenizzare, affinchè i vari gruppi utilizzino lo stesso sistema accomunandosi intorno ad una attività, che possiede tutte le caratteristiche dello sport.

L'ARMA NORME DI GIOCO GLI ARBITRI IL TIRO LA TATTICA IO E IL SOFT AIR SEGNALI
IL PAINTBALL         FUCILI PISTOLE  

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