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Pirandello: la poetica

La relatività ristretta
Le ripercussioni filosofiche della relatività
Le ripercussioni letterarie della relatività

PIRANDELLO:
IL FU MATTIA PASCAL

Il fu Mattia Pascal fu pubblicato per la prima volta nel 1904; fu il terzo romanzo scritto da Pirandello, nel quale egli ha già abbandonato l'ambito naturalistico, sperimenta nuove soluzioni narrative e presenta i suoi temi tipici.

Pirandello scrive la storia della vita di Mattia Pascal, che dopo una gioventù dissipata, deve affrontare una vita matrimoniale che è un inferno e nella quale egli sente annullata la sua dignità di uomo. Grazie ad una fortunata vincita a Montecarlo diviene economicamente sufficiente ed apprende di essere stato identificato dai familiari nel cadavere di un suicida. Invece di approffitare della liberazione dalla forma sociale per vivere immerso nel fluire della vita, Mattia Pascal si sforza di costruirsi un'identità nuova: cambia aspetto fisico, si dà il nome di Adriano Meis e si crea una nuova "maschera". In lui resta, perciò, insuperabile l'attaccamento alla vita sociale, alla "trappola"; quindi soffre per questa sua nuova condizione che lo costringe a vivere estraniato dagli altri. Tenta di ritornare alla sua vecchia identità, ma, ritornato a casa, scopre che sua moglie nel frattempo si è risposata ed ha avuto una figlia: non gli resta altra scelta che addattarsi alla sua condizione sospesa di "forestiere della vita", contemplando gli altri dall'esterno nella sua consapevolezza di non essere più nessuno.

I temi principali del romanzo sono:

  • la "trappola" delle istituzioni sociali che imprigionano il flusso vitale;
  • la critica dell'identità individuale
  • l'estraniarsi dal meccanismo sociale da parte di chi ha "capito il giuoco".

In questo romanzo Pirandello applica per la prima volta le sue teorie sull'umorismo: la realtà, attraverso il gioco paradossale del caso viene grottescamente distorta, suscitando il comico, ma a questo è accostata l'autentica sofferenza del protagonista; scatta il "sentimento del contrario", in cui tragico e comico sono indissolubilmente congiunti.

Il fu Mattia Pascal è narrato dal protagonista stesso in forma retrospettiva; il racconto è focalizzato sull'io narrato, sul personaggio mentre vive i fatti, e non sull'io narratore che li ha già vissuti. Si ha così un punto di vista soggettivo, parziale, mutevole e sostanzialmente inattendibile ed inaffidabile, che contribuisce a dare il senso della relatività del reale.

Pirandello avverte l'impossibilità di scrivere un romanzo tradizionale in un'età che ha visto crollare le certezze in una totalità ordinata del reale: alla narrazione unisce la riflessione su di essa; inoltre avverte che l'ordine attraverso cui sono presentati i fatti narrati è puramente convenzionale e che ha potuto offrire un intreccio organico solo grazie alla "distrazione".

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