Progetto Democrazia in Divisa
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Questa pagina rappresenta l'inizio di un viaggio attraverso l'attività, e le peripezie che hanno contraddistinto la vita dell'associazione da quando è stata fondata. Abbiamo ritenuto pertanto, di cominciare dagli avvenimenti più recenti, per poi man mano, rifare a ritroso, con alcune divagazioni, il percorso che ci ha visto tentare di promuovere la riforma della Guardia di Finanza. non tutta la documentazione - per motivi di spazio "free" è allocata su questo "server". Una parte, molto più cospicua, è allocata sul "server" di Xoom che ci ha gentilmente ospitato.Progetto Democrazia in Divisa, che nell'intento dei fondatori avrebbe dovuto essere uno strumento "ponte",
al fine di consentire di superare il vuoto di comunicazione tra i finanzieri e la società civile, nasce
ad opera di uomini e settori quasi tutti riconducibili al pensiero ed agli ambienti della sinistra italiana; non
a caso, tra i fondatori, vi è anche il funzionario responsabile del dipartimento legalità e sicurezza
della C.G.I.L. nazionale, Enrico Corti. I vertici delle Fiamme Gialle, che pure non digerivano tutto questo movimentismo, stranamente non trovano "sponda" al loro mal celato desiderio di reprimere queste iniziative. I motivi di questo sono molteplici; in primo luogo lo scandalo di Fiamme Sporche non consigliava di attuare alcuna iniziativa nei confronti di chi, dall'interno del Corpo, dava voce al dissenso (sarebbe stato un paradosso inaccettabile reprimere coloro che si erano assunti il compito di fare da portavoce degli onesti), dall'altro c'era un Governo che, appena insediato, aveva già dato mostra di non essere granchè stabile e, chiaramente, iniziative di repressione attuate nei confronti dell'associazione avrebbero visto l'intervento sia della C.G.I.L. che di parte dei Partiti che erano all'opposizione.La XIII Legislatura comincia pertanto sotto i migliori auspici; noi tutti siamo sicuri che ad una sinistra di Governo sia possibile presentare il conto, ed invece abbiamo capito male, ed il conto, qualcun altro, comincia a presentarlo a noi; ed in che modo; nei confronti del segretario nazionale e del Segretario regionale per il Veneto in pochi mesi piovono 16 procedimenti penali e circa 15 procedimenti disciplinari; una vera purga, attuata con scientificità e metodo, utilizzando inoltre anche l'arma segreta - peraltro mai riposta - del trasferimento d'ufficio di Oscar D'Agostino - segretario regionale per il Veneto - da Treviso a MassaCarrara.Tutto questo nel silenzio e, dobbiamo presumere, con il consenso del Ministro Visco, regolarmente tenuto informato e richiesto d'intervenire in ben due occasioni. da parte del Segretario dell'associazione, e molteplici altre volte a mezzo di interrogazioni parlamentari.Mentre le Procure speciali (militari) continuano a macinare indagini, nella finanziaria 1998 spunta, a sorpresa, un articolo che qualche quotidiano spaccia per la riforma della Guardia di finanza; tale non è (si tratta tuttalpiù di un "lifting") e nonostante le richieste, espresse sia dall'associazione con una nota, sia dal Co.Ce.R. della Guardia di Finanza con una lettera indirizzata ai Capigruppo alla Camera dei Deputati, l'articolo resta, cancellando di colpo la speranza che in Parlamento, a breve, fosse possibile discutere seriamente della riforma della Guardia di Finanza. |
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L'associazione, come il postino, bussa due volte, ma il Ministro Visco non risponde |
Lettera del 4 settembre1996 Lettera del 10 luglio 1997 |
Anche i Deputati chiamano il Ministro Visco, che sembra non sentire e non rispondere |
Interpellanza n.1 Interpellanza n.2 |
Il provvedimento, inserito nella Finanziaria 1998, che riguarda la Guardia di Finanza |
Testo dell'articolo 24 della Finanziaria Lettera dell'Associazione ai Capigruppo alla Camera Lettera inviata ai Capigruppo dal Cocer della G. di F. |
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