...Oggi
pomeriggio, con mio figlio Jacob ed Emanuela siamo stati all'inaugurazione
di una mostra fotografica su Buchenwald, a Treviso. Sono appena tornato
a casa (sono le 2.00 di notte...) dopo una cena e una discussione
sulla "memoria"...
Ma il motivo per cui te ne scrivo adesso, è che ho avuto modo,
mentre ero lì, di meditare su quei campi presso il "bosco
delle betulle" (Buchenwald), che è anche un "bosco
dei libri", in tedesco, dove i "Martiri del Silenzio",
come i morti dei campi di sterminio vennero chiamati dal poeta Zvi
Grinberg, sono i soli testimoni, quasi le due parole "martire
e testimone" si fondessero nuovamente in una, così com'era
in lingua greca, di fronte al silenzio assordante della tragedia dell'uomo.
Te
ne scrivo, dunque, perché ho realizzato tornando a casa
di volerti suggerire il primo tema per iniziare il cammino del progetto
"Chiostri";
questo tema è
il silenzio
del chiostro.
Uno
spazio vuoto, una radura nel bosco, un'interruzione; tutte queste
cose sono luoghi del silenzio, ma Aushwitz, o Buchenwald, o Sobibor
sono luoghi di un "silenzio che grida". E con essi milioni
di altri luoghi simili, di altre nazioni. Ciò che ti voglio
suggerire, quindi, è un "primo tema del silenzio",
per il progetto "Chiostri".
Poiché la musica è l'ingresso nel silenzio e l'uscita
dal silenzio al tempo stesso, essa, in questo, si avvicina allo spazio
del chiostro, chiuso e aperto al tempo stesso, luogo in cui il silenzio
apre verso il fragore dell'inconscio, così come della memoria
segreta e ineffabile di ciò che è al di là del
tempo.
Questo primo tema, allora, è "il silenzio dove grida
la coscienza".
E' il silenzio nel giardino di Eden svuotato di Adamo? E' il silenzio
dell'abisso, di Giona nel pesce o della sofferenza di Giobbe, che
pure grida "contro" Dio? E' il silenzio della colpa, in
cui si ritrae Adamo, o è il silenzio di Dio che ci fa credere
"nella colpa", di fronte al quale si interroga chi avvicina
Giobbe coperto di disgrazia?
Forse è il silenzio dell'incertezza. E questo, certamente,
è il luogo dell'inizio di ogni cosa, prima di ogni possibile
"ordine" o "dinamica".
Ecco: il primo tema che ti suggerisco, nel ciclo dei "chiostri",
è un inizio della giornata-ciclo non nella luce dell'alba,
ma alla porta della notte, là dove la tradizione ebraica vuole
sia situato l'inizio del nuovo giorno.
Questo inizio, sulla soglia della tenebra, è nel:
SILENZIO DOVE GRIDA LA COSCIENZA DELLA
COLPA