Nome scientifico:
Fringilla Coelebs
Il
fringuello è lungo 17 cm per un peso di 25 gr ed è il volatile da noi più presente dopo
i passeri, sia come migratore sia come nidificatore.
Il maschio ha dei tratti caratteristici inconfondibili come il piumaggio del petto tendente al
ruggine, il groppone verdognolo, la testa color carta da zucchero con fronte nera, le ali
nere con striature giallo-verdognole e una macchia bianca allaltezza della spalla.
Il ventre color castano chiaro quasi biancastro, il becco violaceo nel periodo
destro e color carne nei mesi invernali e la parte terminale della schiena color
muschio.
La femmina ha tonalità più spente, il petto color crema, il groppone e le spalle di un
bruno olivastro, il becco color carne, la testa e la fronte marroni con una leggerissima
velatura dazzurro, ha una accentuata barratura bianca sulle ali caratteristica che
permette di distinguerla facilmente anche in volo.
Il fringuello è un granivoro in altre parole ricerca
insetti esclusivamente nel periodo primaverile per nutrire la prole.
Il maschio del fringuello è uccello molto indipendente infatti non contribuisce alla
costruzione del nido e la coppia si separa appena i nidiacei sono in grado di nutrirsi da
soli.
La migrazione avviene da fine settembre a fine novembre mentre la risalita dura da fine
febbraio a metà aprile.
Già dai primi di marzo, se il periodo è climaticamente favorevole, il maschio elegge il
suo territorio cantando dalla cima di un albero. Linizio del periodo di riproduzione
coincide col mese daprile è infatti in quel mese che il maschio inizia a cantare
ininterrottamente per attirare la femmina.
Costruisce il nido usualmente alla biforcazione dei rami, a mezza altezza, prediligendo
piante molto verdi come pini, olmi, frassini.
La femmina provvede a costruire il nido da sola con fili derba muschio e materiali
che sottrae allambiente circostante per renderlo ben mimetico e in seguito viene
anche foderato internamente di piumini. Il nido del fringuello è costruito con molta cura
e vi vengono deposte cinque uova di color verdastro che vengono covate per dodici o
tredici giorni dopo i quali avviene la schiusa. I piccoli impiegano non meno di quindici
giorni per lasciare il nido rimanendo però sulla pianta dove i genitori li nutrono per
qualche giorno ancora. Se la stagione è favorevole riescono a ultimare tre cove.
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