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Antonia Lazzarini nacque in una famiglia benestante di Udine. Il padre Giovan Battista era padrone di una segheria e di una azienda tessile, commerciava inoltre in legnami ed in ferro per costruzioni. «Tunine», che era molto conosciuta in città, ben presto incontrò il compagno e suo primo amore con cui, a poco più di 20 anni, si sposò. Era il nobile Francesco Filaferro titolare di importanti ferriere a Malborghetto. I due si sposarono agli inizi del 1786 e già alla fine dello stesso anno videro nascere il loro primo figlio che chiamarono Carlo Nicolò Tommaso. Un anno dopo nacque il secondo figlio Giovan Battista Giuseppe che morì in tenera età. |
primogenito nato dal primo matrimonio di Antonia Lazzarini con Francesco Filaferro
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Carlo crebbe intelligente e serio, brillante negli studi e assiduo in chiesa. Quando aveva 11 anni, l’esercito francese, sotto la guida del Massena, invase la Val Canale. La famiglia Filaferro fu costretta a lasciare Malborghetto e a rifugiarsi a Klagenfurt perdendo la proprietà delle ferriere. Nell’ottobre del 1800 Francesco si ammalò gravemente e morì a 47 anni, lasciando moglie e figlio in lacrime e in ristrettezze economiche. Antonia e il figlio Carlo non ebbero altra scelta che rientrare in Udine, ospiti di Rosa Lazzarini, sorella di Antonia, anch’ella vedova. In quella circostanza così difficile e tragica, avendo toccato con mano la caducità del benessere e della felicità, Antonia e Carlo crebbero interiormente. Carlo coltivò la sua sensibilità religiosa avvicinandosi in modo particolare alla figura di Gesù.
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La mamma, come anzi detto, era benvoluta e conosciuta in Udine; non gli fu difficile riprendere le vecchie amicizie così pure farne di nuove. Fu in queste circostanze che conobbe Domenico Mattia Scrosoppi, un orefice di Udine che aveva la sua bottega in piazza S. Giacomo (attuale Vitrum). La situazione di disagio che stava vivendo la spinse ad accettare la proposta di matrimonio che quest’ultimo le fece. Nel febbraio del 1802, quindi, venne celebrato il matrimonio con Domenico Mattia.
Carlo era chierico nel 1806 quando chiese di essere ammesso tra i filippini dell’Oratorio di Udine. Vestì l’abito nell'ottobre del 1806 e, compiuto l’anno di noviziato, frequentò la scuola di teologia nel seminario arcivescovile. Venne consacrato sacerdote nel settembre del 1809 all’età di 23 anni. Durante la prima Messa, a destra e a manca di don Carlo, presenziavano due bambini vestiti da chierichetti: il fratello Giovan Battista di 6 anni e il cugino di 11 anni, figlio di Rosa. Luigino
c’era anche lui: aveva cinque anni e per questo stava accanto alla mamma Antonia, ma non perdette una battuta di quello che stava avvenendo
sull’altare, anche perché mamma Antonia piangeva di commozione per questo
avvenimento che succedeva nella sua famiglia. Nel 1810-1812 venne promulgato un
«catechismo imperiale» di cui faceva parte il giuramento di fedeltà a Carlo
Magno, che venne imposto con metodo costrittivo a sacerdoti, professionisti
ed artisti. In quell’occasione vennero soppresse molte congregazioni
religiose tra cui quella dei filippini di Udine. In quella circostanza Carlo Filaferro dovette rientrare in famiglia.
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