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Argomenti e fatti tratti dal libro: “Padre Luigi Scrosoppi” di mons. Guglielmo Biasutti
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Breve storia della casa La “casa delle derelitte” venne
istituita nell’ex casa Florenzis di proprietà del sig. Gio Batta Patavini.
Dal 1815 al 1822 l’affitto veniva pagato dal sig. Fantini, fattore del conte
Alvise Otellio, e il direttore era p. Gaetano Salomoni. Nel 1819 p. Carlo
(fratello di p. Luigi) collaborò con p. Salomoni divenendo economo della
casa.
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Parte bassa del disegno:
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Il progetto della nuova casa
La ex casa Florenzis misurava allora metri
17 al filo della strada, era alta alla linda m. 5,60 e profonda m. 8 verso
l'orto. Un piccolo nido, a paragone con la mole odierna. Il dormitorio per
le orfanelle era stato ricavato nel granaio... C'era davvero bisogno di
allargare le tende. Ma quanto? Ma come?
Organizzazione e scopi della Casa delle Derelitte
La casa aveva una «direzione interna»,
formata dalla superiora e da quattro suore chiamate «anziane». La «direzione
esterna», invece, era costituita dal presidente - che per statuto doveva
essere l'ordinario diocesano -, dal vicepresidente - ancora per statuto il
podestà di Udine -, dal segretario e da sei protettori e sei protettrici:
questi ultimi dovevano venire mutati in parte ogni due anni. Ma la guida e
la responsabilità della casa erano principalmente affidate a due sacerdoti:
il direttore, di nomina vescovile, ed il vice-direttore, scelto dal
direttore e confermato dal vescovo, quale presidente.
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Come si viveva nella Casa
Nella Casa, dunque, c'erano
i seguenti laboratori: uno di maglieria e calzettificio, naturalmente a
ferri; un reparto filatura e tessitura, con conocchie, fusi, aspi
cantilenanti, arcolai o « gorlette » e telai a mano; una scuola di taglio,
di cucito e di ricamo; per qualche tempo un guantificio; e infine una
filanda di seta. La casa delle derelitte eretta ad ente morale
E per tutte codeste
iniziative sociali, promosse per carità e non per lucro, credete che i
fondatori ricevessero lodi e sussidi dalle autorità governative? Macchè!
Soltanto tasse, specialmente a causa di quella benedetta filanda, come
fossero degli industriali. Generosità della famiglia Scrosoppi
Se è vero che grande è stata
la provvidenza nei confronti di quella casa, è altrettanto vero che molto di
questa veniva dalla famiglia Scrosoppi. Papà Domenico proveniva da una
famiglia benestante e impegnò la sua vita per conservare e per crescere il
suo patrimonio. Ma non era questo certo il suo più profondo obiettivo. Ci
sono fatti e documenti che testimoniano la sua generosità ed altrettanti che
dimostrano come appoggiasse i due fratelli Carlo e Luigi mentre questi
“usavano” del suo patrimonio per la Casa delle Derelitte e per le opere di
bene in genere.
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La Casa del Provvedimento od Opera di S. Zita
Una bella caratteristica della Casa delle
Derelitte sino dagli inizi fu il criterio familiare che i due fondatori
seguirono sempre nell'accogliere ed educare le fanciulle, nel preoccuparsi
di una loro prudente collocazione quando avevano raggiunto l'età e la
formazione per muoversi da sole nella vita, e nel vigilare ancora su di esse
e riaccoglierle in casa quando si fossero trovate in difficoltà od in
pericolo. E, se avevano viscere paterne per tutte, le avevano in modo
speciale per quelle veramente abbandonate, secondo quel che era detto nel
regolamento: «Le più povere ed assolutamente derelitte si educano e
mantengono a tutte spese della casa, di cui divengono figlie, e non ne
escono se non dopo compiuta l'educazione e provvedute».
A quella casa si stava già lavorando nel
1853, ma venne inaugurata solo il 4 ottobre 1854, festa di s. Francesco
d'Assisi. E qui va ricordato come quest'opera, nella piccola Udine, preceda
di oltre sette anni quella uguale aperta nella grande Torino il 1° febbraio
1862, col medesimo nome di Casa del Provvedimento od Opera di santa Zita,
dal servo di Dio
don Francesco Faà di Bruno, che il Trabucco definisce «pioniere
dell'assistenza sociale». |
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L’opera per le sordomute
Ad un opera speciale per le sordomute si
pensava prima che p. Carlo morisse, ma fu possibile realizzarla solo più
tardi quando nel 1857 p. Luigi comperava la casa di proprietà delle dimesse,
confinante con l’allora Casa del Provvedimento. |
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La chiesina di S. Gaetano Padre Luigi aveva nel cuore due santi per lui molto importanti, S. Giuseppe e S. Gaetano da Thiene.
S. Gaetano, nel lontano 1500, si era
distinto per opere di carità a favore degli ospedali, degli orfanotrofi e
dell’infanzia abbandonata in genere (vd.
Grande libro dei santi). Quando
nella casa le orfanelle e le suore non avevano più di che mangiare, egli e
loro si rivolgevano in preghiera ai due santi; e per loro intercessione, la
Provvidenza non mancava mai d’intervenire. |
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