Come Gilberto-Antonio
Marselli ricorda i tre milanesi al Sud
...
Ai primi di agosto mi accingevo a partire per uno di questi viaggi attraverso
il Sud, accompagnando un professore americano interessato ai problemi delle
aree depresse, quando mi si presentarono tre giovani milanesi. ....
Brevemente e con estrema sincerità mi dissero
di essere laureati chi in Fisica e chi in Chimica, estranei ad ogni interesse
sociologico e meridionalista, impiegati in attività industriali
milanesi, desiderosi di trascorrere il loro mese di ferie in un posto diverso
dagli altri. ...
il Mezzogiorno li attirava perché avrebbero
voluto conoscere più da vicino i "terroni" ed il loro mondo. ... |
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Il viaggio in treno verso
Pomarico
... Il treno, lasciato Battipaglia, saliva
verso la Lucania. Al finestrino dell'accelerato che ci portava su verso
Potenza, guardavamo fuori con gli occhi un pò sbarrati alla ricerca
di quel paesaggio in cui non si era spinto Cristo, come aveva scritto Carlo
Levi in 'Cristo si è fermato ad Eboli'. .... |
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A Pomarico da forestieri
ad amici
.... Così passarono i
primi due o tre giorni dall'arrivo, pieni quasi solo del paesaggio, delle
case calcinate dal sole, dei muli che dormivano nell'unico locale in cui
stava tutta la famiglia, di escursioni per le mulattiere polverose verso
i poderi dei contadini di Pomarico a due o tre ore di strada a piedi dal
paese. ...
Quando passavamo per la strada
le donne sedute sulla porta a lavorare, ci chiamavano, volevano che ci
sedessimo, che facessimo una fotografia ai loro bambini. Magari ci dicevano
se volevamo vedere come si faceva la conserva, che venissimo domani che
l'avrebbero fatta. Ingenuamente volevano offrirci da vedere quelle che
erano secondo loro delle curiosità e sempre ccompagnavano il gesto
con un sorriso d'intesa fra loro, come per dire: "Ma come sono strani questi
forestieri, e un pò ignoranti anche, che non sanno come si fa a
far la conserva o la pasta in casa, o come è fatto un telaio." ... |
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Bambini a Pomarico, dagli
appunti presi durante il viaggio
....Strani bambini, che riempiono ogni angolo
in due o tre, o soli, appoggiati allo spigolo di un portone con accanto
un maiale sdraiato in siesta pomeridiana. Sono tutti molto piccoli e fanno
appena a tempo a fare la terza elementare che già sono grandi, nei
campi a cogliere i pomodori. Siedono tra i sassi dell'acciottolato e accanto
ai loro piedi scorre un rivolo, testimone delle fogne che non ci sono.
I più piccoli sulla soglia della casa con la pancia gonfia tra le
mani, seri come quando giocano, impassibili se passi accanto, lasciano
per terra i loro rifiuti. I più grandicelli si spostano dalle immediate
vicinanze della casa. Qualche volta si ribellano al loro
troppo lungo silenzio, alla loro immobilità.
E li vedi passare correndo questa volta in molti, con uno o due cani avanti,
urlando. Ma accade raramente. ... |
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Ciccillo, contadino Lucano
...
Scesi dal paese ci inoltrammo per una mulattiera polverosa, passando tra
burroni e calanchi, in un paesaggio brullo, squallido, desolato. Ciccillo
camminava lentamente, con sicurezza e
continuità. E così
il mulo dietro, con sicurezza e continuità. V'era nei suoi movimenti
una istintiva
semplicità che appariva quasi
solenne, e quel muoversi e i suoi passi e i passi del mulo parevano
scandire il corso del tempo nello
stesso istante rilevarne l'immobilità. ...
... "Mio padre, quando sposai, non mi dette
quasi nulla, perché c'era l'altro fratello da far studiare. Ho dovuto
fare tutto da me; ogni anno ho risparmiato qualcosa. Si rinuncia a molte
cose. Così: le galline, noi abbiamo molte galline, fanno le uova,
ma pensiamo: un uovo sono 25 lire, non le beviamo, le vendiamo e mettiamo
da parte, e così è tutto." "Ma non si può
rinunciare a tutto, sempre. A un certo punto a cosa serve mettere da parte?
" Sorrise come ad una ingenuità: "Ci sono i figli. Si fa per i figli.
Non si può lasciarli senza niente." ... |
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La storia di Manuela
.... Fu
in quel periodo che Giovanni le mandò l'imbasciata. "Quello ti vuole,
è un bel giovane, e ti piglia così senza niente, perché
ti vuol bene, figlia mia, un occasione così…"
Da quali bocche uscivano quelle
parole che parevano un miele velenoso e la lasciavano pensierosa d un po’
nauseata? E se non vado con lui, chi mi piglia, senza un soldo, in questo
paese orribile. ... |
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Descrizione del viaggio per
Terza
Generazione, ottobre 1954
... L'impressione avuta è stata
enorme e va da un confuso senso di vergogna a un profondo senso di ammirazione,
quasi d'orgoglio di fronte all'umanità ricca e viva e alla filosofia
della vita dei contadini che abbiamo conosciuto. Il senso di vergogna a
cui accennavamo, è dovuto appunto all'inconfessata presunta superiorità
di cui è facile paludarsi in un'impresa di questo genere. Superiorità
generica: di civiltà, di vita, di cultura. Superiorità di
cui ci siamo in tutta fretta e, ripetiamo, con un senso di vergogna, spogliati
di fronte alla vita, alla civiltà. alla cultura dei contadini pomaricesi.
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Da Pomarico
in Lucania, Comunità, Aprile 1955, pg. 14
... Le case sono basse, bianche, quasi senza
finestre. Il più delle volte sono di una stanza sola, vicino alla
porta il gabinetto, poi di traverso il letto, dei sacchi di grano, un pò
di legan ed in fondo il mulo. L'acqua la vanno a prendere alla fontana,
o con i secchi o con le olle di terra, chè resta più fredda.
Qualcuno fa il servizio con il mulo e la porta a casa: 10 lire e ve ne
porta un barilotto pieno....
La popolazione per di più vive in
famiglia ed ha contatto solo con le famiglie vicine. Questo rapporto
di vicinanza si esplica di solito solo durante il giorno, quando la vita
si riversa fuori della porta di casa, nella strada . Sorge così
una specie di vita comune per cui si sviluppano forti relazioni di comprensione
umana....
..Il barbiere che ha il più bel "salone"
dice che ci porterà a vedere una vecchia che fila...
.. Domenica mattina alla messa c'è
poca gente. C'è una ragazza che i giovanotti chiamano la contessa
perchè è superba...
...incontriamo il sindaco. Ci parla dei signori
di Pomarico. Dice che verrà il momento anche per loro. Ce ne sono
alcuni che possiedono un migliao di tomoli.... |
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