Zbigniev Herbert

Il Signor Cogito e la musica pop

POPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOP

"...bisogna che i discorsi vengano rivoltati di sopra e di sotto, onde ricercare che per avventura non si faccia manifesta una strada più facile e breve di quella, affinché non se ne percorra una inutilmente lunga e aspra, quando è possibile una strada corta e piana..."

Platone, Fedro, trad. Gallo Galli, ed. Laterza, Bari 1949.

 

Durante un concerto pop
il Signor Cogito riflette
sull'estetica del fracasso

l'idea in sé è certo
allettante

essere dio
significa
scagliare tuoni

o meno teologicamente
inghiottire la lingua degli elementi

sostituire Omero
col terremoto
Orazio
con una slavina di pietre

estrarre dai visceri
ciò che è nei visceri
sgomento e fame

denudare le vie
del nutrimento
denudare le vie del respiro
denudare le vie
del desiderio

suonare sulla gola rossa
folli canzoni d'amore

la difficoltà sta nel fatto che
il grido sfugge alla forma
è più povero della voce
che si innalza
e cala

il grido tocca il silenzio
ma attraverso l'arrochimento
e non la volontà
di descrivere il silenzio

è vistosamente scuro
per l'impossibilità di articolare

ha respinto la grazia dell'umorismo
infatti non conosce i semitoni

è come una lama
conficcata nel mistero
ma non si avvolge
attorno al mistero
non ne conosce le forme

esprime la verità dei sentimenti
delle riserve naturali

cerca il paradiso perduto
nelle nuove giungle dell'ordine

invoca una morte violenta
e questa gli verrà accordata


Zbigniev Herbert

Il Signor Cogito e la musica pop

 

POPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOPPOP

 

 

Tratto da:
Zbignew Herbert, Rapporto dalla città assediata, a cura di Pietro Marchesani,
edizioni Adelphi, Milano 1993.

 

 

 

©claudioronco2005