I
quaderni dell'Unione Democratica per la Nuova Repubblica N. 3
Edizioni
"Nuova Repubblica" Roma, 1968
"In
un Paese ricco di attitudini e di ingegni politici forse quanto nessun altro,
come dimostra tutta la nostra storia, il "sistema" ha arrogato il
monopolio del potere, di un potere fiacco e paralitico quanto tiranno, ad una
strettissima cerchia di iniziati, sempre i medesimi, collegati da profonde omertΰ,
siedano essi sui banchi del governo o su quelli dell'opposizione".
Giuseppe
Maranini
Ormai
in nessuna grande nazione del mondo esiste un regime parlamentare come quello
che fece fallimento nel 1922 e che abbiamo ripristinato nel '46 con alcuni
correttivi che non hanno funzionato.
Randolfo
Pacciardi
Quale
fine farebbero in un grande Stato europeo le piccole consorterie partitiche,
ridotte ad essere residui di tradizioni storiche o superate sovrastrutture
ideologiche, quando non sono che squallidi baracconi di funzionari? La fine dei
piccoli partiti regionali, tipo Partito Sardo d'Azione o Volkspartei
sud-tirolese. MSI, PDIUM, PRI, PSIUP, queste cianfrusaglie da retrobottega,
dovrebbero confluire nei partiti affini per non sparire; in ogni modo θ questo
il loro destino, anche a livello nazionale, qualora una ventata di pulizia
morale e politica dovesse portare alla Repubblica presidenziale.
«Non
sapete voi che nella Repubblica sono in perpetua rotazione gli onori tutti, e
gli impieghi?»
Eleonora
Fonseca Pimentel
(Dal
"Monitore Napoletano" sabato 9 marzo 1799)
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