Tumori delle ossa

I tumori maligni delle ossa si possono distinguere in due grandi gruppi:

  • i tumori che originano dall'osso stesso (tumori primitivi);

  • i tumori che provengono da un altro organo ma che si localizzano nelle ossa per disseminazione attraverso il sangue (tumori secondari).

I tumori primitivi dell'osso colpiscono generalmente i giovani fino ai 30 anni di età e sono quasi sempre dei tumori che originano dal tessuto connettivo (sarcomi). Il dolore a carico di un osso è sicuramente il primo sintomo a comparire; le più colpite sono le ossa lunghe degli arti (omero, femore, tibia). Al dolore si accompagna sovente una tumefazione locale dell'osso e delle parti molli circostanti. Non di rado un tumore osseo può dare luogo ad una frattura che non sia stata prodotta da un valido trauma (frattura patologica). L'esame più semplice per evidenziare un tumore dell'osso è la radiografia del segmento interessato; a volte per la conferma deve essere fatta una tomografia assiale computerizzata (TAC) o addirittura va eseguita una radiografia dopo assunzione di sostanze radioattive che si legano elettivamente all'osso malato (scintigrafia). Il successo della terapia dipende molto dal tipo di sarcoma osseo in esame e dalla precocità della diagnosi. Il cardine del trattamento consiste nell'amputazione dell'arto interessato eventualmente seguita dalla sostituzione con una protesi funzionalmente valida. Migliori risultati si realizzano se alla chirurgia si associa la terapia con farmaci antitumorali (chemioterapia). I tumori ossei secondari compaiono in pazienti che hanno già un tumore primitivo in un altro organo. È opportuno fare a questo punto un chiarimento sulla diffusione dei tumori. I tumori si diffondono secondo le seguenti modalità:

  • per continuità, cioè all'interno di uno stesso organo attraverso un semplice processo di crescita;

  • per contiguità, da un organo ad un altro vicino;

  • per diffusione linfatica, cioè dagli organi colpiti ai linfonodi satelliti e poi alla circolazione linfatica generale;

  • per diffusione metastatica; questa si realizza attraverso il sangue nel quale si spostano gruppi di cellule tumorali provenienti dal tumore primitivo; queste cellule si vanno a localizzare in un altro organo dove producono un secondo tumore (metastasi). Gli organi più interessati alla diffusione di un tumore per metastasi sono gli organi "filtro", cioè le ossa, il fegato, i polmoni e il cervello.

Le ossa sono frequentemente interessate da metastasi provenienti da tumori della prostata, della mammella e del polmone. I sintomi, le possibilità diagnostiche e la terapia dei tumori ossei secondari sono più difficoltose sia perché si è in presenza anche del tumore primitivo sia perché le metastasi possono essere numerose. Nei casi più sfortunati sarà opportuno instaurare una valida terapia contro il dolore poiché le metastasi ossee provocano delle lesioni vivamente dolorose. Attualmente non è nota alcuna possibilità di prevenzione dei tumori ossei primitivi mentre la prevenzione dei tumori ossei secondari consiste nel trattamento precoce ed adeguato del tumore originario.

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