Scacchi

C'è un quadratone diviso in 64 quadratini di ugual misura: 32 bianchi e 32 neri, sui quali si dispongono per un gioco d'origine indiana 32 pezzi, 16 per giocatore; in partenza, quel gioco costruisce uno spazio che ha tanti "vuoti" quanti "pieni": 32 caselle vuote e 32 caselle piene; il vuoto è lo spazio fra i due giocatori. Lo spazio di quel gioco è uno spazio determinato: il nero non diventerà mai bianco, mai uno spazio bianco o nero cambierà di posto; al suo inizio e in sé, lo spazio degli scacchi è chiuso e immutabile. Un mondo chiuso e finito, la Qabalah ebraica lo chiama il din, parola il cui valore numerico, in ghematria, è 64 (Daleth = 4, Yod = 10, Nun = 50 = 64); una scacchiera è lo spazio numerico del din, che è parola ebraica per "giudice", con tutte le analogie che ciò si porta dietro, ma che significa soprattutto: "è così, e non può essere altrimenti".

Contrappunti del Silenzio

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Questa scacchiera propone un gioco apparentemente facile da eseguire: ogni quadrato è attivo e porta a un frammento di testo, a volte breve e a volte meno, però mai troppo lungo: un massimo di tre minuti di lettura della sola sequenza di parole. I frammenti di testo sono 64, come i quadratini della scacchiera, e intorno ad ogni frammento di testo sono stati messi due dei quadratini della scacchiera, uno sopra e l'altro sotto, ognuno dei quali è attivo verso altri e diversi dei 64 frammenti di testo. Ogni frammento, a sua volta, nasconde dei punti attivi nel testo che si attivano e possono essere usati per muoversi verso altri testi o immagini, fuori però dall'insieme dei 64 testi direttamente collegati alla scacchiera. Il nome o la sigla dell'autore di ogni testo, infine, riporta sempre alla scacchiera. La scacchiera ha però un suo "doppio", d'aspetto assolutamente uguale, che invia ad altri 64 testi, nei quali il ritorno o l'invio alla prima o alla seconda scacchiera è disposto casualmente.
Così come l'immagine sul quadratino può evocare un'idea, ma il testo cui è legata non ha mai alcuna relazione prevista con quella, così è pure per tutti gli altri collegamenti, che sono stati predisposti in modo assolutamente casuale.

Il significato di una simile scacchiera sta al giocatore scoprirlo. Ciò che io, l'autore, desidero far notare è soltanto il fatto che si tratti di una scacchiera "satura", ovvero priva di quello spazio vuoto nel quale è possibile l'incontro, o lo scontro, di due giocatori. Lo scopo, invece, è per me di scoprire se questo spazio saturo è un labirinto oppure un cosmo.

C.R.

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©claudioronco2006